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18-07-2011, 12.35.04 | #11 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 23-03-2008
Messaggi: 2,162
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Non esistono migliori leggi o regole... se non la pura stessa immedesimazione e altruismo... indotti dalla mera vitale coscienza.
Un cavaliere può, infatti, aver già fede in qualcosa od in qualcuno, può perderla durante il cammino, può ottenerla successivamente o può non averla mai. L'importante è che sia giusto, leale e fedele ai principi già espressi. Anche se non esistesse nulla di divino.. e se fossimo nati da un broccolo... credo che avremmo comunque l'istinto di elevarci a qualcosa di sacro. Bravi: Rohan, Daniel, Lucrezie, Lara e Llamrei!!!! Sir Morris
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
18-07-2011, 12.42.58 | #12 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Rossano (Cs)
Messaggi: 104
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Grazie Sir Morris, ma, vedete, porre l'attenzione su temi "oscuri" come questi, approfondendo la figura del cavaliere e le sue sfumature, ritengo sia di vitale importanza per questa città e per i suoi valori, affinché non vadano persi e affinché siano alimentati da dubbi concreti che meritano risposte
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[COLOR="Navy"][I]Possiamo solo immaginare quanto potremmo fare se solo ascoltassimo il nostro cuore e la nostra spada difendesse solo gli inermi, in nome di una giustizia che non appartiene al divino, ma all'uomo[/I][/COLOR] |
18-07-2011, 13.08.38 | #13 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 23-03-2008
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Ho fatto i complimenti a voi ed agli altri scrivani, messere.
Questo è il più importante argomento... e sono ben lieto di parteciparvi. Il vostro "Ma, vedete" non lo comprendo. Sir Morris si scusa comunque.
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
18-07-2011, 13.18.18 | #14 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Rossano (Cs)
Messaggi: 104
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Intendevo che è sempre bene porre l'accento su simili questioni, nulla da ridire con il vostro scritto comunque, dama Llamrei, ho letto il vostro riferimento e in modo particolare ho notato che il cavaliere, come avete già accennato poc'anzi, assume già dei connotati in età barbarica (non toccati quindi da senso spirituale nel senso più stretto ne tanto meno da quello cristiano) e che assume definizioni religiose, guarda caso, con i Carolingi, sempre distintisi per le guerre a favore della cristianità (che porterà poi al Sacro Romano Impero). Possiamo dunque affermare che la religione e la spiritualità nella cavalleria altro non sono che delle sfumature "accessorie"?
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18-07-2011, 14.24.29 | #15 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Messaggi: 3,163
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La spiritualità nella cavalleria, è dovuta al fatto che per molto tempo la religione è stata una componente molto importante nella vita degli uomini... era una linea guida molto "forte".
Se la cavalleria nascesse oggi, molto probabilmente la componente religiosa non avrebbe un grande valore... perché essere giusto, leale, ecc... non vuol dire essere cristiano. Quindi dovendo trattare la cavalleria al giorno d'oggi, direi che religione e spiritualità sono un'accessorio.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
18-07-2011, 14.29.23 | #16 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Rossano (Cs)
Messaggi: 104
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Eppure quando nacque la cavalleria si giurava fedeltà al proprio capo, non al dio di turno...come si spiega questo?
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[COLOR="Navy"][I]Possiamo solo immaginare quanto potremmo fare se solo ascoltassimo il nostro cuore e la nostra spada difendesse solo gli inermi, in nome di una giustizia che non appartiene al divino, ma all'uomo[/I][/COLOR] |
18-07-2011, 14.43.23 | #17 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Messaggi: 3,163
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Citazione:
Infatti l'idea di cavaliere inteso come "... persona nobile o comunque di rango elevato perché pronto a sacrificarsi per la sua terra e per i deboli..." nasce nel medioevo. E la cerimonia di investitura era molto legata alla religione, quindi, prima di giurare fedeltà al proprio capo, si giurava fedeltà a Dio.
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18-07-2011, 14.53.54 | #18 |
Dama
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Messaggi: 3,842
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Esattamente come ha esposto Hastatus. La religione è stata un surplus successivo quando il senso di cavalleria era già ben radicato. A fianco ai valori canonici (prodezza in battaglia, rispetto alla donna, al proprio signore) viene aggiungo anche il rispetto verso il proprio Dio. Questo aspetto è molto più carico nel periodo in cui la cavalleria abbraccia le crociate e uno dei loro scopi, ossia quello di liberare i luoghi sacri alla cristianità. Successivamente va ad affievolirsi travasando questo sentimento verso la donna amata, ad esempio
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18-07-2011, 15.09.21 | #19 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Broceliande
Messaggi: 914
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Tavola Ritonda
E' veramente affascinante seguire l'inchiostro del vostro ragionamento diluirsi tra le pagine incorporali di questa bizzarra realtà virtuali signori...
La levatura degli argomenti trattati mi porta indietro nel tempo in cortili di primavera, all'epoca dei salotti di Marie de France, dove la cavalerria era già stilizzata da trovieri e trovatori. Vi inviterei a leggere il testo originale della Tavola Ritonda di Rustichello o Rusticiano da Pisa, lo stesso rimatore che aiutò Marco polo in carcere nella stesura de "Il Milione". Leggendo, tra l'iatliano arcaico, capirete che anche il buon Artù aveva abbandonato al speranza di rappresentare quello che il suo cuore fanciullo aveva sempre idealizzato: la cavalleria. Vi ringrazio per i vostri pensieri davvero interessanti e vi auguro ancora buon viaggio, almeno fino a quando ci sarà concesso percorrere... Taliesin, il bardo |
18-07-2011, 15.31.11 | #20 |
Cittadino di Camelot
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Grazie Sir Hastatus, dama Llamrey e bardo Taliesin per le vostre considerazioni sapienti ora la questione mi è molto più chiara
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