09-07-2007, 22.24.58 | #1 |
Viandante
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Cavalieri si nasce o si diventa?
Cosa bisogna fare per diventare cavalieri??? Io che sono solo un Troll come faccio??
Io ho delle nobili intenzioni, ma in me non scorre sangue Nobile, come faccio? Vorrei fare qualcosa per il mia razza e per tutti, ma ho risorse limitate. Chi giudica se una nobile intenzione equivale ad un nobile risultato, e poi il fine giustifica i mezzi? Da ora... fino a domani farò una buona azione, aiuterò il medico Troll per un caso difficile. 24 ore no stop!! UFFIIIIII |
11-07-2007, 01.28.47 | #2 |
Viandante
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Credo che la nobiltà non si misura dai litri di sangue nobile che scorrono nelle vene, ma dalla purezza che risiede nel cuore e nell'animo.
Se aiutare la vostra gente è ciò che più bramate e ciò che vi rende completo che sia questa la vostra strada...facendo attenzione però a non confondere la nobiltà con il "successo ad ogni costo".
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"Nessuno può decidere la vita o la morte di un altro.......uccidere è la soluzione più codarda e ignobile......la vera vittoria è il Perdono.." |
25-07-2007, 16.20.42 | #3 | |
Viandante
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Citazione:
Grazie dell'attenzione. Però sto scendendo a compromessi discutibili per fare qualcosa di costruttivo. Tralasciando un tantino il gioco di ruolo vi lascio l'URL del mio sito, non per fare pubblicità quanto per spiegare ciò che faccio quando non vengo a camelot (infatti ci vengo molto di rado). Mi occupo di politica internazionale, in difesa dell' ONU che dovrebbe garantire la pace nel mondo. Il mio sito è questo, e ci sto perdendo la testa per mandarlo avanti: www.unwiki.eu Per quanto siano alti gli ideali, la realtà ti schiaccia spesso al punto di partenza, e questo non è bello. |
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06-03-2008, 22.52.06 | #4 |
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12-03-2008, 09.26.11 | #5 |
Viandante
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Cavalieri si nasce nell'animo (non nel sangue) e si diventa ogni giorno nelle azzioni e nelle non contraddizioni.
Sono i fatti a dimostrare la "nobiltà" (quella di spirito e non quella dei titoli)
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"Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù, la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli, le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi." |
12-03-2008, 16.12.35 | #6 |
Dama
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assolutamente concordo con voi messer Cristiano. Ma mi permettete di dire il mio pensiero? Quello che voi giustamente affermate è la fotografia/la visione moderna di cavaliere.
Torniamo indietro nel tempo: siamo nel medioevo, dove un "futuro" cavaliere sogna di "passare la cosiddetta notte in bianco". Difficilmente è un poverello...sicuramente è figlio di qualcuno che può permettersi di avere un figlio cavaliere. Sia ben chiaro il mio concetto: indipendentemente dalla nobiltà d'animo che uno può o meno avere (non è detto che un nobile solo perchè è nobile sia sprovvisto di tale peculiarità come non è detto che un poverello ne sia satollo....) quindi, ergo, che nel medioevo solo chi "poteva" materialmente poteva (scusate il gioco di parole) essere investito di tale riconoscenza. Non vorrei dire qualcosa di sbagliato, questo è quello che ho appreso fin d'ora assimilando da autodidatta...magari fra qualche mese, quando andrò ad approffondire il discorso, sarò in grado di confermare o meno il mio pensiero. |
12-03-2008, 17.35.29 | #7 |
Viandante
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sicuramente nel medioevo era tutt'altra cosa diventare cavalieri, e molto spesso chi lo era nei titoli non lo era nell'animo.
E poi cera anche differenza fra cavalieri di piccola e grande nobitltà, ma rimane il fatto che storie tipo "il destino di un cavalierei" si potevano contare sul palmo delle mani. p.s. Madama Ilamrei, non mi permetterei mai di negare a voi o a qualunque altra dama l'espressione del proprio pensiero
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13-03-2008, 14.20.27 | #8 |
Dama
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Riporto quanto descritto, seppur specificato molto poco, quello che riporta il Donzelli, cap. Signori,castelli, feudi Carocci:
...Alla nozione di nobiltà era connessa quella di cavalleria. Socialmente, i cavalieri potevano avere originidiverse: figli cadetti di famiglie di prestigio, contadini ricchi entrati nel seguito di un signore, talora anceh servi fedeli ai quali il signore donava armi e cavalli (era il caso dei ministeriali tedeschi, amministratori del dominio signorile, spesso di origine non liberi, che potevano raggiungere elevati posti di responsabilità). Affrancati dagli oneri signorili, affiancavano e aiutavano i potenti nell'esercizio del loro dominio, formando un gruppo ben distinto dalla maggioranza della popolazione. Proprio il possesso di armi e cavalli e la capacità di usarli erano anzi il primo e più importante fondamento di ogni superiorità sociale..... |
06-04-2008, 17.02.20 | #9 |
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Cavalieri si diventa
Cavalieri ci si diventa.. questo è poco ma sicuro...
La cavalleria è una idea,, è qualcosa che si eredita e si tramanda di generazione in generazione... Ne abbiamo conosciuti fin troppi di nobili cialtroni ed arricchiti bifolchi... anzi ne conosco tutt'ora fin troppi... Purtroppo oggi, la cavalleria diventa qualcosa che viene solamente a stento mensionata su di una pubblicità di gioielli per donne... quasi come se per essere dei cavalieri o dei gentiluomini sia indispensabile regalare gioielli.. Figuriamoci! la Cavalleria è uno stile di vita.. è il modo in cui affrontiamo giorno per giorno i problemi.. la cavalleria esiste ancora .. non è solo qualcosa di recondito o che possiamo solo romanticamente immaginare attraverso personaggi arturiani. Essere cavalieri e vivere da cavalieri è uno stile del tutto al di fuori delle regole sociali attuali. Vuol dire vivere una viita seguendo degli ideali e dei valori difficili da trovare... vuol dire essere dei tradizionalisti morali convinti e dei progressisti allo stesso tempo, vuol dire vivere la vita con l'ingenuità perenne di un diciottenne conservandone l'aria scanzonata....significa cura del particolare, cura estenuante della ricerca formale ed applicazione autoironica di norme di buon contegno di spesso valore inconsiderato. Il cavaliere vive al di sopra delle proprie possibilità, ha come obiettivo un equilibrio di vita che di per se è squilibrio, vive alla giornata, ripudia l'accumulo di danaro e coloro che usano la propria dignità ed immagine per procurarsene.. è una persona che usa il danaro al solo fine di sopravvivere (ne usa in abbondanza) e poi la sera a casa si accontenta del caffè latte... è una persona lieta, allegra giovane sempre... apparentemente superficiale.. ma che ben conosce i limiti del gioco ed il rispetto altrui, e sa che ad arricchiti, nobili di titolo e guitti miserabili può sempre guardare con aria di sufficienza poichè è in lui la verità... essere nobili d'animo è la vera discriminante che ancora può farlo sentire un classista convinto.
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- Per le migliori fortune - |
06-04-2008, 19.09.22 | #10 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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@MonsieurHussard
Ottimo, ottimo e ancora ottimo. Bravissimo MonsieurHussard e benvenuto a corte.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |