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29-04-2008, 17.56.17 | #1 |
Dama
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La cavalleria - appunti
- L'aristocrazia medievale
dalle sue origini barbariche, l'aristocrazia assume connotati ben precisi fino ad avere una identià molto forte e a creare una determinata "categoria di aristocratici". Questo gruppo privilegiato nella realtà del tempo viene associato all'uso del cavallo, quindi si presentano due diversi tipi di "cavalieri": cavalire --> colui che combatte a cavallo cavaliere --> colui che "di rito" ha passato determinati "rituali" e che attraverso questi egli diventa membro di una associazione ben specifica Le radici della cavalleria sono presenti già in età barbarica. Infatti i "rituali di passaggio" erano già in uso presso le popolazioni barbariche come il concetto di "morire per il proprio capo" che viene ripreso poi nella concezione della cavalleria medievale. Florì sostiene che "l'idea che il guerriero diventa tale al raggiungimento della maggiore età è un passaggio che avviene con un rituale, cioè con la consegna delle armi. Questo uso dei popoli barbari viene poi ripreso nella cavalleria. Le armi sono fondamentali per un cavaliere". Vi cito questo racconto per farvi vedere più chiaramente cosa significa "rituale di passaggio" e "ricevere le armi", con una piccola premessa sul significato di "rituale di passaggio" (antropologicamente parlando) "i rituali di passaggio sono dei rituali che consentono di passare da uno stato ad un altro. Sono dei momenti di forte esposizione che rendono la persona molto vulnerabile e quindi considerati "pericolosi": questi momenti, quindi, devono essere protetti con l'aiuto di rituali". Alboino, figlio di Aldoino re Longobardo (Alboino sarà il re Longobardo che porterà i Longobardi in Italia). Qualche anno prima di entrare in Italia (568 dc) avvenne una battaglia: si trovarono a scontrarsi la popolazione dei Gepidi e quella dei Longobardi. Alboino era molto giovane e non aveva ancora ricevuto le armi ma si distinse in battaglia: uccise il figlio del re dei Gepidi e i Longobardi vinsero la battaglia. La sera ci furono festeggiamente presso la popolazione guidata dal re Aldoino ma Alboino non sedeva accanto al padre. I compagni del giovane principe chiesero al re di far sedere al banchetto Alboino visto come si era distinto in battaglia. Il re a malincuore dovette rifiutare in quanto usanza era che un giovane principe doveva "ricevere le armi" (quindi investito) da un re nemico prima di poter sedere al banchetto. Alboino chiamò a sè 40 suoi compagni e andarano verso l'accampamento dei Gepidi. Alboino si presentò davanti al re dei Gepidi chiedendo di poter da lui ricevere le armi. Il re dovette calmare prima l'insorgere di una rivolta dei suoi uomini in quanto volevano uccidere il giovane e coraggioso principe. Calmate le acque il re fece sedere al banchetto reale il principe nemico e poi gli consegnò le armi che erano del figlio ucciso in battaglia proprio da Alboino. Alboino tornò al suo accampamento e mostrò quanto conquistato. Il padre lo fece accomodare a fianco a lui nel banchetto appartenente all'aristocrazia. Questo racconto spiega che rituali di "investiture" erano già presenti secoli precedenti alla cavalleria basso medievale. |
29-04-2008, 18.19.17 | #2 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ottimo inizio Milady. Ho messo la discussione in rilievo.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
29-04-2008, 20.24.16 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Vi cito questo racconto per farvi vedere più chiaramente cosa significa "rituale di passaggio" e "ricevere le armi", con una piccola premessa sul significato di "rituale di passaggio" (antropologicamente parlando)..............
ESTREMAMENTE SOTTILE! PEDAGOGICAMENTE INTERESSANTE! SONO ORGOGLIOSO DI VOI, MILADY!
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
29-04-2008, 20.25.52 | #4 |
Dama
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mio caro amico...è il "pedagogicamente interessante" che mi spaventa...
grazie infinite |
29-04-2008, 20.30.13 | #5 |
Cittadino di Camelot
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Etimologicamente il termine "pedagogia" significa:. A) condurre il fanciullo. B) indottrinare lo scolaro. C) educare il milite. D) formare il giovinetto ...
QUINDI NON VI DOVETE SPAVENTARE!!!!
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
29-04-2008, 20.35.16 | #6 |
Dama
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riceverò sicuramente delle bacchettate sui palmi delle mani per questo ma mi collego al vostro post, messere:
pedagogia -->educare giovinetto --> giovinetto-->Gwas-->vassallo--> rapporto "uomo a uomo"-->signoria-->senior tutto torna |
29-04-2008, 20.42.20 | #7 |
Cittadino di Camelot
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Ben detto, Milady.....grazie.. per aver abbellito e confezionato il concetto!
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03-05-2008, 20.11.32 | #8 |
Dama
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Cavalleria franca alle origini
In alcuni punti specifici si denota la presenza di una "cavalleria" o di un ruolo della cavalleria che si sta imponendo in questo periodo storico (età carolingia).
Cardini afferma che a partire dall'anno 755 le assemblee franche (placito) si svolgevano il primo giorno del mese di maggio, mentre prima di tale data il placito si svolgeva il primo di marzo: data posticipata in quanto a maggio vi è una maggiore disposizione di foraggio per i cavalli, quindi si deduce vi sia stata la presenza di una cavalleria. Inoltre un altro punto in cui si può riscontrare la presenza di una "cavalleria" è in merito al tributo che i sassoni dovevano pagare ai franchi: prima veniva corrisposto in buoi ora in cavalli. Analizzando gli "Annali del regno dei Franchi, 757 dc, si denota un vero "rituale": il rituale di "accomandare" (raccomandare): Re Pipino "accomanda", fa suo vassallo, Tassilone, duca dei Bavari, durante il placito che si tenne a Compiegne: Tassilone in ginocchio pone le mani all'interno delle mani del suo signore. Tassilone fa giuramento di fedeltà e bisogna inoltre sottolineare la presenza molto forte di reliquie ma non di armi: l'elemento religioso tenderà a diventare sempre più forte in questi contesti. Emerge un codice etico tra signore e vassallo: nella forma più antica questo codice è piuttosto rozzo (tipo: non picchiare la moglie, non violentare, ecc) ora vi è l'esigenza di formalizzare il rapporto e di portarlo ad un livello più alto. Nell'843 gli stessi valori etici cristiani che avevano assunto la forma regia (re carolingio non era solo una figura militare ma aveva anche una etica religiosa cristiana - proteggeva la parte debole del suo popolo, gli orfani, le vedove ecc.) ne sono la prova. |
04-05-2008, 01.00.31 | #9 |
Cittadino di Camelot
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Approfondimento stimolante, Milady!!!
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10-05-2008, 11.08.44 | #10 |
Dama
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Tratto da: Cavalieri e Cavalleria nel Medioevo di Florì
Vi riporto questo breve passo tratto dal libro come da titolo in quanto mi ha fatto sorridere (nel senso buono, si intende ) perchè nella mente di ognuno di noi si forma una sorta di icona-cavaliere, che a volte viene leggermente e simpaticamente scombussolata.
Vi riporto quanto segue e attendo vostri commenti in merito ;-) "I cadetti di famiglia - per lo meno quelli che non entrano negli ordini ecclesiastici - privati di beni propri, vivono alla corte del fratello o, più spesso, dello zio o di un qualche parente più lontano e vengono "nutriti" da costui in uno stato di semidomesticità che li avvicina ai vasalli e più ancora ai servitori armati. Privi di moglie, essi coltivano in queste corti amori illegittimi e vi generano figli bastardi, creando cosi linee di discendenza nelle quali la loro "nobiltà", già diminuita, si diluisce e può andare perduta. E a questo ambiente di "giovani" in quanto non sposati, non sistemati, in cerca di identità, di dignità e di una ricca ereditiera, turbolenti e frustati, che Georges Duby e Erich Kohler attribuiscono l'origine delle nuove ideologie "cavalleresche", dirette contro chi possiede tutto, ovvero i loro padri e i loro parenti. Condividendo lo stato di dipendenza e le aspirazioni degli altri guerrieri della corte, di origine meno altolocata della loro, eessi predicano l'esaltazione dell'Avventura, la ricerca della gloria, il rifiuto della gelosia, l'amore cosiddetto "cortese". |
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