La vendetta di Fantamas

[Guisgard]

“Il Signore giudica i popoli.
Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.”

(Salmo 7)

LA VENDETTA DI FANTAMAS


“Nessuna catena è più forte del suo anello più debole.”
(Arthur Conan Doyle)

Nulla è più strabiliante, fra tutte le opere concepite dal genio umano, di una grande città.
Con le sue strutture di cemento e vetro, le stradine labirintiche ed affollate, le infinite lucine intermittenti che illudono sia sempre festa, i negozietti mondani ed i locali civettuoli, il concerto cacofonico e monotono dei clacson nel traffico e la fretta che rende relativo ed instabile il tempo.
Un quadro simile può benissimo descrivere ogni grande metropoli e noi lo useremo per rappresentare quella moderna Babilonia che ha nome Afragolopolis.
Forse in nessun'altra città al mondo il progresso e la tecnologia gareggiano, come qui ad Afragolopolis, per rendere la vita degli uomini piacevole e tranquilla.
Ma questa città ha un altro primato, fino a quel momento mai messo in discussione.
E' infatti l'unica grande città occidentale in cui il famigerato e misterioso criminale da tutti conosciuto come Fantamas non ha mai colpito.
Forse per questo il noto quotidiano Munn destò molto clamore quando annunciò di aver addirittura intervistato l'inafferrabile supercriminale.





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[Altea]

Agente CR9 a rapporto, mi ciondolavo annoiata nella nostra famosa sede di spionaggio, la migliore in tutta Afragopolis. Bevevo quel caffè di macchinetta che sapeva di acqua putrida, dovevo protestare col Capo.
Controllavo i terminali, mi univo a quelli della Federale visto eravamo la migliore, la "Yuve et Afragolopis" e non era il primo caso ci avevano chiesto di risolvere dove loro non arrivavano.
I lettori si ricorderanno in un gdr fa la sventura ha voluto l' infallibile Agente CR9 fosse portato via dalla marea ma era tornato nella sua attuale vita segregata, dove poteva assumere mille personaggi e poteva assumere molti aspetti. Infatti avevo appena perlustrato un locale di malaffare dove si presumeva girasse denaro sporco e molto altro, ma rimasi con la mise da infiltrata.

[Lady Gwen]

Questa serata era stata davvero surreale.
In fondo, nessuno pensava a far salire una prostituta in macchina solo per farle trascorrere una piacevole serata "cinema e hamburger".
Okay, d'accordo, era vero che Elv mi aveva cercata per accertarsi che non avessi ceduto alle lusinghe economiche di quel giornalista.
Dopotutto, non mi interessava la vita privata di quello che per pochi minuti era stato mio cliente, prima che Elv rientrasse a casa.
Mi aveva anche pagata in anticipo senza che avessi ancora fatto nulla, cosa chiedere di più?
E la fine di questa serata non era affatto spiacevole.
Io ed Elv ci incamminammo fuori dalla sala, io con la parrucca platino in mano e i miei ricci rossi stavolta a contornarmi il volto.
"E dunque" iniziai "Eri andato a colpo sicuro, riguardo quel giornalista... Deve tormentarvi da molto..." dissi, scherzosamente, avanzando nel fresco serale e stringendomi nella mia giacca rossa.

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[Guisgard]

“Si, i giornalisti sono fatti così...” disse Elv passeggiando con Gwen nell'umida sera cittadina “... sono avvoltoi...” accendendosi una sigaretta ed offrendone una anche a lei “... comunque sono contento che tu abbia compreso le mie intenzioni... una ragazza di strada si è dimostrata più sensibile e moralmente retta di quella sanguisuga di cronista.” Ridendo.
Arrivarono così all'auto.

[Lady Gwen]

Presi la sigaretta che mi offriva e mi avvicinai per accenderla.
"Beh, non tutte le "ragazze di strada", come dici tu, sono quasi laureate in medicina..." risposi, guardandolo un attimo prima di salire in macchina.

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[Guisgard]

Bella e sensuale, in quel completo mozzafiato, Altea, ovvero agente segreto CR9, si ggirava annoitata nella sala trasmissioni del quartier generale della Yuve, quando una porticina bianca si aprì ed apparve un ometto dall'aspetto buffo e con una tuta indosso.
Nell'arrivare restò sorpreso di ritrovarsi davanti la bellezza seducente di Altea, fermandosi a fissarla senza dire nulla, nonostante il messaggio che avrebbe dovuto farle avere.

[Guisgard]

Elv la guardò stupito.
"Cioè..." disse salendo anche lui in auto "... mi stai dicendo che sei laureata?" Fissando Gwen incuriosito. "Dai, mi prendi in giro..." scuotendo il capo divertito.

[Lady Gwen]

Lo guardai seria.
"Infatti ho detto quasi. Capita un momento nella vita di certe persone in cui non possono più permettersi di fare una vita agiata, di vivere in una villa come te, dolcezza, nè di proseguire gli studi" commentai, con tono secco, fissandolo ancora seria e impassibile.
Bel tipino davvero.
Speravo che sotto sotto non fosse il classico ragazzino ricco e viziato.
"E sai cosa, dolcezza? Sei molto, molto inappropriato, e indelicato" aggiunsi, tanto per rincarare la dose.

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[Altea]

Ad un tratto la porta si aprì e vidi un ragazzo attonito, pure sfigatello sembrava e mi guardava attonito. Ovvio, col vestito addosso ma non potevo dire nulla "Cosa fai lì impalato a guardare? Cosa hai da dirmi?" sedendomi e prendendo un gin tonic, era stata una serata molto pressante.

[Guisgard]

“Indelicato...” disse perplesso Elv guardando Gwen “... e sentiamo... perchè lo sarei? Perchè dubitavo del tuo attestato di studi?” Divertito.