Dedicato a Llamrei

[Sir Aphelion]

Con pioggia, nubi e tempesta, neve e vento
con sole o al chiaror di luna in inverno,
che giunga con quiete o gran tormento
che rimanga un dì, un mese o in eterno.

La via vers'il castello d'antica leggenda:
da questa giunser dame e cavalieri
dagli albor dei tempi, quasi fino a ieri:
Camelot è il nome, per chi lo intenda.

E perché dal fardello del viaggio fosse tolto,
anzitutto d'una nobildonna venne accolto
qualunque cortese e onesto viandante:
Llamrei, il tuo saluto addolcì il primo istante!

Chi suole immaginar primavera senza fiori,
o cielo chiaro privo di stelle splendenti?
E nel veder giardino senza colori
la mente volge a più lieti momenti!

Llamrei, la tua grazia ti elesse dama:
non svanì con te, anzi conserva il tuo scettro,
tanta grazia qui unì la tua forma in spettro
qual fossi presente, e la tua presenza brama!

Voce mai udita, eppur risuona perenne
tra le mura mai erette, eppure immortali.
Sguardo mai visto, eppur qualcuno sostenne
l'assenza mutarsi in presenza, quasi fosser uguali!

Llamrei, ancor del tuo cospetto si inganna
chi leggiadria in una dama osanna.
E ancor più la tua assenza condanna
chi chiama Llamrei finché risponda Anna!

Ove ciascun cavalier passato quivi giunto
ti avesse donato in omaggio una rosa,
ciascun cavaliere futuro sarebbe compunto
nell'inseguir l'invisibile profumo che si posa
nel seguire i tuoi passi passati, e presto presenti!



Aphelion

[Taliesin]

Benritrovato Sir Aphelion,
e soprattutto benritrovata la vostra anima poetica, che come un antico vascello, è tornato in secca sulle coste frastagliate di quetsa bizzarra realtà virtuale che gli uomini moderni hanno chiamato semplicemente Camelot...
Nella notte tra il ventisette ed il ventotto del mese della Bonaccia, quando le ombre della sera si aggrappano alle sciagure umane e le ciarlatanesche ugole ritornano nei meandri diroccati delle loro modernità ventilate dalle esose macchine ipertecnologiche, affacciatevi dal vostro balcone e guardate verso il mare...chiudete gli occhi, ascolatte il suo respiro profondo e potrete ascoltare i passi di Colei che passeggia ancora tra questi ombrosi sentieri, e nel leggere le vostre parole impresse nel foglio virtuale, assaporerà il gusto di una Melodia, sigillata da una Rosa Blu...e vedrete si emozionerà, ancora una volta, come quando era bambina....

Taliesin, il bardo

[ladyGonzaga]

Originalmente inviato da Sir Aphelion

Con pioggia, nubi e tempesta, neve e vento
con sole o al chiaror di luna in inverno,
che giunga con quiete o gran tormento
che rimanga un dì, un mese o in eterno.

La via vers'il castello d'antica leggenda:
da questa giunser dame e cavalieri
dagli albor dei tempi, quasi fino a ieri:
Camelot è il nome, per chi lo intenda.

E perché dal fardello del viaggio fosse tolto,
anzitutto d'una nobildonna venne accolto
qualunque cortese e onesto viandante:
Llamrei, il tuo saluto addolcì il primo istante!

Chi suole immaginar primavera senza fiori,
o cielo chiaro privo di stelle splendenti?
E nel veder giardino senza colori
la mente volge a più lieti momenti!

Llamrei, la tua grazia ti elesse dama:
non svanì con te, anzi conserva il tuo scettro,
tanta grazia qui unì la tua forma in spettro
qual fossi presente, e la tua presenza brama!

Voce mai udita, eppur risuona perenne
tra le mura mai erette, eppure immortali.
Sguardo mai visto, eppur qualcuno sostenne
l'assenza mutarsi in presenza, quasi fosser uguali!

Llamrei, ancor del tuo cospetto si inganna
chi leggiadria in una dama osanna.
E ancor più la tua assenza condanna
chi chiama Llamrei finché risponda Anna!

Ove ciascun cavalier passato quivi giunto
ti avesse donato in omaggio una rosa,
ciascun cavaliere futuro sarebbe compunto
nell'inseguir l'invisibile profumo che si posa
nel seguire i tuoi passi passati, e presto presenti!



Aphelion

speriamo che questi versi giungano alle orecchie della nostra cara LLamre e la faciano tornare da noii

[Chantal]

Sicuramente saranno già giunti al suo cuore,Lady Gonzaga,nell'istante preciso in cui sono stati concepiti.
Quando un uomo esprime in versi l'intimo pensiero che lo attraversa,e lo dona legato ad una rosa,esso giunge carezzevole come l'alito di un bacio.
Sono certa,sir Aphelion,che l'eco che scaturisce dai vostri versi si porterà oltre i confini,e si arrenderà solo al grembo della donna che vi ha ispirato.
E credo fermamente che nella Notte menzionata dal vostro amico si avvererà la magia di colei che giunge dal mare.Perchè la Notte è sempre magica,per questo essa è l'antro di tutti i sogni.

[Morris]

Maestosamente reale, Sir Aphelion!
Un immenso "Grazie", da parte mia!
Mi manca tanto lady Llamrei, tanto tanto!

Sir Morris

[Emrys]

Sir Aphelion!

A voi chiedo umilmente perdono perché concentrato sul mio dolore ho trascurato quello di chi come me sente la mancanza di Lady Llamrei.
Vi chiedo due volte perdono perché lessi questa vostra composizione poco dopo la sua pubblicazione, ma non ebbi la forza di tornare a Camelot. Poi, la memoria di un vecchio crea sempre spazi vuoti nel suo continuum spazio-temporale e pause (e oblii) nelle sue intenzioni.

Sono qui per rimediare. Intanto facendovi immensi complimenti - e poi dite di non essere un poeta!


@Sir Morris: neppure le vostre grida disperate son passate inosservate alla mia attenzione. Vogliate, vi prego, accettare le mie scuse per aver trascurato il vostro dolore. E accettate ora un abbraccio di conforto! O, se preferite, una pacca sulle spalle!

[Morris]

Sir Emrys, il mio dolore sopravvive tra questa ignara indifferenza!
Camelot soffre in silenzio ed io.... sob... ed io.... asciugo le lacrime di questa fortezza ...affinchè tutto appaia limpidamente pulito.

Sir Morris

[Guisgard]

Sir Morris, perdonatemi, ma cosa ne sapete voi di come gli altri vivano l'addio di lady Llamrei?
Peccate in leggerezza e cattivo gusto con queste vostre parole poche degne del vostro valore cavalleresco.
C'è che si tiene dentro il dispiacere, senza scrivere rime e filastrocche, senza palesare il proprio malessere ai quattro venti.
Ognuno vive a modo suo gli eventi della vita, grazie a Dio.
Cortesemente eviterei di scrivere ancora riguardo alla decisione di lady Llamrei e di rispettare la sua scelta.
Grazie a tutti.

[Morris]

Vi perdono!

Sir Morris

[Emrys]

Originalmente inviato da Guisgard

Sir Morris, perdonatemi, ma cosa ne sapete voi di come gli altri vivano l'addio di lady Llamrei?
Peccate in leggerezza e cattivo gusto con queste vostre parole poche degne del vostro valore cavalleresco.
C'è che si tiene dentro il dispiacere, senza scrivere rime e filastrocche, senza palesare il proprio malessere ai quattro venti.
Ognuno vive a modo suo gli eventi della vita, grazie a Dio.
Cortesemente eviterei di scrivere ancora riguardo alla decisione di lady Llamrei e di rispettare la sua scelta.
Grazie a tutti.

Mio Signore ed amico!
Così, però, mi raggelate il sangue...
Sir Morris è un poeta e - mi ci metto anch'io nel mio piccolo - ai poeti piace ululare alla Luna. Inoltre non ha insultato nessuno. Non ha accusato nessuno di indifferenza, perché l'ha definita "ignara". E lui stesso ha ben detto che "Camelot soffre in silenzio". E si è preso l'incarico di asciugare il pianto dei suoi abitanti.
Beh, non di tutti i suoi abitanti, perché, ribadisco, noi poetastri gridiamo ai quattro venti il nostro turbamento.
Non adiratevi, vi prego, mio signore ed amico. Come ho già detto altrove, Lady Llamrei ha preso la sua decisione in modo sereno, come ha voluto farci sapere. L'abbiamo dovuta accettare, ma - perdonatemi davvero - quanto mi manca!
Io non ci trovo niente di male. Lei è divenuta una musa per noialtri, non trovo giusto censurarci. Magari cercheremo di utilizzare frasi e versi che non siano travisabili!
Che ne dite mio signore? E voi Sir Morris?