03-04-2016, 20.10.58 | #1 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il mistero della Primavera del Botticelli
Da quando, nel 1550, Giorgio Vasari scrisse che, in un quadro di Sandro Botticelli (1445-1510), si vede “Venere che le Grazie la fioriscono, dinottando la Primavera”, il dipinto in questione, ha preso il titolo de “La Primavera” ed è stato considerato universalmente un'allegoria di questa stagione.
Ma sin dalla fine dell'800 questa interpretazione è parsa inadeguata a molti studiosi. Tale titolo infatti, attraverso le nuove analisi e ricerche portate sul capolavoro del Botticelli, sembra non essere più in grado di soddisfare i molti dubbi e le tante incertezze suscitate dalla composizione così complessa ed enigmatica di questo dipinto. Molti critici, da all'ora, si sono affaticati nel tentativo di fornire chiavi di lettura più convincenti, cercando di collegare i vari personaggi che compaiono nel contesto culturale ed umanistico che lo vide nascere, attribuendo a ciascuno di essi un particolare significato allegorico. Alcuni studiosi hanno anche avanzato l'ipotesi che il dipinto fosse la sintesi visiva di una qualche opera letteraria particolarmente apprezzata dagli intellettuali che gravitavano attorno alla famiglia Medici, per la quale fosse stato realizzato. E secondo questa linea interpretativa l'ultima ipotesi avanzata recentemente è che il quadro sia ispirato al “De nuptiis Mercuri et Philologiae” (Le nozze di Mercurio e Filologia), di Marziano Capella (IV-V secolo). Si tratta di un antico manuale sicuramente ancora letto nella Firenze del Quattrocento. Secondo questa teoria, dunque e basandoci sul testo, la tavola del Botticelli sembra fissare il momento in cui Mercurio si avvicina ad Apollo perchè lo consigli nella scelta della sposa. Come risposta, la luce, che scende ad illuminare la prescelta, rivela una piccola processione dove, accanto alle Grazie, si trova proprio Filologia preceduta da un amorino nell'atto di scagliare la sua freccia. Questa affascinante ipotesi però non sembra aver convinto tutti gli studiosi ed i critici. Soprattutto per le perplessità che rimangano sull'identificazione di alcune delle nove figure che compaiono nel dipinto. Ma secondo diversi esperti ormai pare chiaro che la Primavera non c'entri nulla con questo immortale capolavoro. Qualunque cosa il Botticelli abbia voluto raffigurare, la perfezione prospettica, l'armonia dello spazio e la sublime dinamicità che anima ogni figura di questo straordinario dipinto, attraverso i secoli è rimasta custodita in questa ispirata ed eccelsa visione del genio umanistico. E tutto sommato il concetto di Primavera va comunque dato a quest'arte che finalmente, dopo i secoli bui del Medioevo sboccia a vita nuova, in un'eterna stagione di rinascita e bellezza della perfezione classica.
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03-04-2016, 20.56.43 | #2 |
Cittadino di Camelot
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Affascinante teoria e affascinante contastazione della sublimità del capolavoro, vederlo è sempre un effetto dirompente nella sua perfezione.
D' altronde in ogni dipinto nasce un qualche mistero..anche dal più semplice come a chi sarà appartenuto il viso etereo di Primavera.
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15-04-2016, 18.47.33 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Ho letto con attenzione questa teoria, ma personalmente non mi convince affatto. E non è solo perché questo capolavoro è uno dei miei dipinti preferiti in assoluto e sono "affezionata" all'analisi classica, ma soprattutto perché questa teoria non spiega la presenza di tutti e nove i personaggi. Zefiro innamorato che rapisce Cloris, che poi si trasforma in Flora, la suddetta analisi non li contempla, mentre io credo siano le figure principali nonostante non siano centrate. Venere, suo figlio Cupido, le Grazie e Mercurio possono essere letti da soli, ognuno ha una storia a sé stante, mentre ciò che avviene sulla destra è la rappresentazione di una scena mitologica nella sua sequenza temporale.
Sir Guisgard, molto bella la vostra riflessione sul significato dell'arte rinascimentale... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk
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19-04-2016, 17.21.59 | #4 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lady Gaynor, sempre la storia, sia in senso generale che riguardo a quella dell'arte, si fa e si alimenta con ipotesi, teorie e congetture.
Così, tanto per fare un esempio, alcuni studiosi cercano di svelare il mistero dell'estinzione dell'uomo di Neanderthal con una possibile guerra contro i nostri antenati, altri poi di identificare la mitica Atlantide narrata da Platone con l'isola mediterranea di Thera ed altri ancora tentano di dimostrare che Napoleone sia stato addirittura assassinato nel suo esilio a Sant'Elena. La pittura poi si presta spesso a simili teorie complesse e complicate, poiché per sua stessa natura vive della soggettività che gli artisti avevano del mondo e della vita. Riguardo al capolavoro del Botticelli, io personalmente la vedo come voi e dunque per me resta comunque La Primavera. Ma non posso non chiedermi cosa noi oggi penseremmo se secoli fa il Vasari non avesse legato a questo dipinto la parola Primavera. Una cosa su cui ragionare però è la visione interpretativa che dobbiamo dare al dipinto. Madonna Primavera è essenzialmente opposta alla Primavera Pagana che conoscevano gli antichi, poiché nel Medioevo le personificazioni delle stagioni, dei giorni, delle arti e dei sentimenti erano fondamentalmente una fusione di antiche tradizioni con il dominante Cristianesimo. Dunque cercare figure pagane e classiche e dar loro un significato in quel dipinto può essere un azzardo. Insomma, la Primavera del Botticelli, qualunque immagine abbia voluto rappresentare, resta tutt'oggi un meraviglioso simbolo di bellezza e mistero, che sono poi, come diceva l'immenso Fidia, i due volti, quello umano e Divino, che compongono l'arte.
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