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17-07-2011, 19.42.29 | #1 |
Cittadino di Camelot
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Cavaliere: tra spiritualità e senso del dovere
Spesso si classifica il cavaliere come una persona nobile o comunque di rango elevato perché pronto a sacrificarsi per la sua terra e per i deboli oltre che capace di dare battaglia, se necessario. Lo si lega, almeno in una prima fase della sua evoluzione durante il medioevo, necessariamente alle armi e alle funzioni della guerra, successivamente troviamo un cavaliere con regole e modi di vivere più raffinati. C'è un elemento però che, anche se mutante, rimane una costante della descrizione classica del cavaliere: la sua fede; il cavaliere, infatti, è sempre circondato da un alone di spiritualità legata a Gesù Cristo e a Dio (o, per i "Mori", ad Allah) e raggiunge questo culmine con i Templari e le canzoni di gesta di Rolando. Ora voglio porvi una domanda: secondo voi il cavaliere deve avere per forza fede? Intendo, per essere nobile di animo e compiere buone azioni deve necessariamente essere legato a Dio o comunque ad una religione?
Mi scuso se un argomento del genere è già stato intrapreso da qualche altra dama o messere
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[COLOR="Navy"][I]Possiamo solo immaginare quanto potremmo fare se solo ascoltassimo il nostro cuore e la nostra spada difendesse solo gli inermi, in nome di una giustizia che non appartiene al divino, ma all'uomo[/I][/COLOR] |
17-07-2011, 19.55.31 | #2 |
Cittadino di Camelot
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Io sono credente ma secondo il mio parere (che magari sarà anche inutile) non per forza un cavaliere per essere nobile d'animo e compiere buone azioni deve essere credente! Se un cavaliere è nobile d'animo lo è indipendentemente dalla fede che professa.. Ci possono anche essere cavalieri credenti ma che sono crudeli, cattivi e abusano del loro potere e poi ci possono essere persone, magari non credenti, che sono molto più pure e nobili d'animo di questi cavalieri.. (Questo è il mio parere scusate se è inutile..)
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17-07-2011, 20.10.43 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Daniel un vecchio saggio una volta diceva "ascolta l'ignorante, anch'egli ha una storia da raccontare", bè, se bisogna ascoltare l'ignorante non vedo perché dovrebbe essere inutile il tuo commento dato che non hai ignorato il mio argomento comunque io non mi ritengo credente, eppure penso che un cavaliere, in effetti, possa anche fare a meno nella fede in una religione: del resto ci sono valori universali che prescindono dalla religione, o no?
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17-07-2011, 23.29.22 | #4 |
Viandante
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Domanda interessante, Sir Rohan. Mi trovate d’accordo con voi e con Sir Daniel. Certamente esistono valori universali che prescindono dalla religione, e la nobiltà d’animo di un cavaliere non credo si basi necessariamente su Dio o su di una qualsivoglia religione. Secondo il mio modesto parere, esistono numerose categorie di fede, e non solo quelle legate a qualcosa di trascendentale. Un cavaliere, come viene decantato dai poeti, si muove in nome di ciò che ritiene più giusto, in nome della libertà, della lealtà, del coraggio e dell’altruismo. E questi non devono essere obbligatoriamente tutti ideali dipendenti in un qualche modo dalla credenza in una religione. Certamente, soprattutto nel periodo medievale, la fede in Cristo aveva una rilevanza non indifferente, ma, secondo me, la purezza d’animo, il senso dell’onore e il valore sono cose indipendenti dalla religione…
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Lady Lucrezia Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i Sogni. (W.Shakespeare) |
18-07-2011, 01.15.42 | #5 |
Cittadino di Camelot
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Quindi potremo dire, signori, che la religione ha "assorbito" con un'operazione di sincretizzazione quei valori rendendoli propri... e potremmo affermare che il cavaliere deve per forza credere in degli ideali? O può essere indipendente da tutto e da tutti? Insomma...non deve avere una qualche missione, esplicita o tacita?
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18-07-2011, 10.35.24 | #6 |
Cittadino di Camelot
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i primi cavalieri seguivano la religione pagana dei loro padri, religione estremamente pratica visto che gli dei erano presenti nelle forze della natura, negli alberi, nei fiumi, insomma la natura era sacra. seguire la religione poteva servire a non aver paura di un torrente in piena o ad attraversare un bosco... poi è arrivato il cristianesimo (argòmento in cui sono più che ignorante) ma sicuramente alcuni cavalieri non si sono convertiti... rispondo alla vòstra domanda sir rhoan... ognuno di noi ha degli ideali per cui vivere e alzarsi ogni mattina, non dobbiamo dimenticare che i cavalieri erano semplici esseri umani, come lo siamo noi. per cui malvagi o buoni che fossero i loro ideali sicuramente almeno uno lo avevano... questa ovviamente è solo la mia opinione...
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l'unica cosa a cui non potrai mai ribellarti è il destino... Ultima modifica di Lara : 18-07-2011 alle ore 10.57.00. |
18-07-2011, 11.51.47 | #7 |
Dama
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18-07-2011, 12.00.34 | #8 |
Dama
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Mi soffermerò con più calma su questo argomento.
Essendo una tematica molto particolare e che racchiude infinite sfumature e diversi interi tomi...credo necessiti di una maggiore attenzione, proprio per la varietà di situazioni all'interno. La cavalleria non è solo quella concepita dall'amor cortese. La cavalleria nasce ben prima, secoli addietro con caratteristiche, rituali ben diversi da quelli comunemente conosciuti e, aggiungerei, più affascinanti. Ottima domanda, questa, Rohan Se vi può interessare, vi era già un argomento simile http://www.camelot-irc.org/forum/sho...ght=cavalleria |
18-07-2011, 12.06.36 | #9 |
Cittadino di Camelot
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Gentilissima dama Llamrey, leggerò attentamente il vostro riferimento, che pare completo e articolato
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18-07-2011, 12.25.38 | #10 |
Dama
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