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Vecchio 16-10-2008, 14.46.38   #1
Hastatus77
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Battle Hattin - Terra Santa 1187

La Battaglia di Ḥattin, ebbe luogo il 5 luglio 1187, tra il crociato Regno di Gerusalemme e le forze ayyubidi comandate da Saladino. La sconfitta riportata dai crociati ne decretò la totale disfatta: i musulmani ripresero il controllo di tutta la Palestina, compresa Gerusalemme.

I Crociati cominciarono la loro marcia verso Tiberiade, da Seforia il 3 luglio: Raimondo guidava l'avanguardia, Guido il grosso dell'esercito e Baliano, Rinaldo e gli Ordini la retroguardia. Immediatamente cominciarono ad essere infastiditi da cavalieri musulmani. Entro mezzogiorno Saladino aveva incontrato il suo esercito a Cafarsett e stava marciando verso i Crociati, già provati dalla marcia. La retroguardia fu costretta a fermarsi per rispondere ai continui attacchi, bloccando l'intero esercito. I Crociati, dopo un giorno intero senza acqua fresca, furono costretti ad accamparsi nel mezzo della pianura, circondati dall'esercito musulmano. Questi incendiarono l'erba che circondava il campo dei nemici nel corso della notte.

La mattina del 4 luglio i Crociati erano accecati dal fumo, attraverso il quale la cavalleria del Saladino li falciava con frecce. Gerardo e Rinaldo consigliarono a Guido di schierare l'esercito e attaccare, cosa che fu fatta dal fratello Amalrico. Raimondo guidava la prima divisione con il figlio di Boemondo III d'Antiochia, anch'egli chiamato Raimondo, mentre Baliano e Joscelin III d'Edessa formavano la retroguardia. Mentre si organizzava l'attacco, cinque cavalieri di Raimondo disertarono e rivelarono a Saladino la situazione del campo.

Assetati e demoralizzati, i Crociati abbandonarono il campo e cambiarono direzione per le fonti di Ḥaṭṭīn, ma il loro tentativo fu bloccato dall'esercito nemico, che impedì loro anche ogni possibile ritirata. Il Conte Raimondo caricò due volte per cercare di rompere le linee nemiche e poi arrivare alle scorte d'acqua del Mare di Galilea. Il secondo tentativo lo lasciò isolato dal resto dell'esercito e lo costrinse alla ritirata. Gran parte della fanteria crociata aveva disertato e si dirigeva verso i Corni di Hattin. Guido tentò di fermare la cavalleria musulmana, ma senza la protezione della fanteria i suoi cavalieri furono tartassati dalle frecce e costretti dapprima a combattere a piedi e poi a ritirarsi verso i Corni come gli altri. I Crociati furono circondati e dopo tre cariche furono sconfitti.

I musulmani catturarono il padiglione reale di Guido e la Vera Croce, tolta al cadavere del Vescovo di Acri e della Croce in seguito si persero per sempre le tracce. Furono presi prigionieri Guido, suo fratello Amalrico, Rinaldo, Guglielmo V del Monferrato, Gerardo, Honfroi IV di Toron, Ugo di Jubayl e molti altri. Si dice che scamparono alla disfatta solo 3.000 cristiani, tra i quali Raimondo, Joscelin, Baliano e Reginaldo di Sidone, che avevano travolto i loro stessi uomini nella ritirata. I prigionieri esausti furono condotti alla tenda del Sultano, che offrì a Guido un calice d'acqua in segno di generosità. Quando Guido fece per passarlo a Rinaldo Saladino lo buttò via con decisione, dicendo che non aveva offerto il calice a Rinaldo e non era quindi vincolato dal codice musulmano di ospitalità. Quando Saladino accusò Rinaldo di aver violato la tregua, questi replicò: "I Re hanno sempre agito così" ma il Sultano lo uccise con le sue mani, decapitandolo con la sua spada. Guido si inginocchiò alla vista del corpo di Rinaldo, ma Saladino lo pregò di alzarsi, dicendo: "I veri Re non si uccidono a vicenda". Furono uccisi anche i Templari e gli Ospedalieri catturati, mentre Guido fu portato a Damasco come prigioniero e gli altri furono riscattati. Raimondo di Tripoli, sopravvissuto alla battaglia, morì di pleurite nello stesso anno.

Fonte: Web
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..."


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