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Vecchio 22-09-2009, 01.16.35   #1
Guisgard
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La MORTE NERA

"A chiunque usciva il sangue del naso era manifesto segno di inevitabile morte: ma nascevano nel cominciamento d'essa a' maschi e alle femine parimente o nella anguinaia o sotto le ditella certe enfiature, delle quali alcune crescevano come una comunal mela, altre come uno uovo, e alcune più e alcun' altre meno, le quali i volgari nominavan gavoccioli. E dalle due parti del corpo predette infra brieve spazio cominciò il già detto gavocciolo mortifero indifferentemente in ogni parte di quello a nascere e a venire: e da questo appresso s'incominciò la qualità della predetta infermità a permutare in macchie nere o livide, le quali nelle braccia e per le cosce e in ciascuna altra parte del corpo apparivano a molti, a cui grandi e rade e a cui minute e spesse. E come il gavocciolo primieramente era stato e ancora era certissimo indizio di futura morte, così erano queste a ciascuno a cui venieno."

Con queste famose parole il grande Giovanni Boccaccio raccontava i sintomi del più grande flagello che colpì l'Europa durante il medioevo: la terribile peste nera del 1348.
Questa terribile malattia si diffuse tanto velocemente e fatalmente che tra il 1347 e il 1352 sterminò tantissime persone. L'epidemia colpiva più volte lo stesso territorio, come ad ondate, rendendo davvero difficile per gli individui riuscire a diventare adulti.
Si calcola che circa 25 milioni di persone persero la vita. In moltissime località iniziarono a mancare medici per curare gli ammalati e sacerdoti per celebrare i funerali.

Le conoscenze mediche di allora erano del tutto incapaci di difendere la gente da questa malattia.
La peste scoppiò in oriente, nel deserto dei Gobbi. La scarsità di cibo causò la morte di tantissimi topi, liberandone le pulci (causa della malattia).
I mongoli allora devastavano le zone al confine con l'Europa e diffusero la malattia. Le navi dei mercanti, ormai infette, dai porti d'oriente portarono con sè il terribile morbo.
Era l'inizio di una vera e propria apocalisse.
Quasi tutta l'Europa ne fù devastata e si trovò davanti ad una vera e propria pandemia.
La gente si nascondeva al buio, in umide cantine, ignorando che il virus della peste in tali condizioni si rafforza.
Alcuni fuggirono nelle campagne, pregando e mortificando il proprio corpo per placare il Cielo. Altri si abbandonarono agli istinti più sfrenati, certi che ormai la morte avrebbe colpito tutti.

Molti diedero colpa di tutto questo agli infedeli, basandosi sul fatto che la malattia giungeva da oriente. Altri iniziarono a perseguitare poveri innocenti, accusati di essere untori e diffondere con la magia il morbo. Altri ancora accusarono gli ebrei.
La peste nera flagellò l'Europa per anni, e nei secoli successivi apparve ancora (come quella descritta da Manzoni nei Promessi Sposi, nel 1630), fino al XVIII secolo. Secondo gli studiosi erano epidemie derivanti dallo stesso agente patogeno che causò quella del 1347.
Ovunque l'ombra della morte oscurò ogni umore e speranza umana.
Nel cimetero di Praga, durante questi anni, apparve un misterioso e macabro dipinto: La Danza Macabra.

Questo dipinto rappresentava la morte che danzava con diversi individui, appartenenti a tutte le classi sociali.
Quasi a testimoniare, in un drammatico slancio artistico, il trionfo della morte, senza alcuna distinzione sociale.
Ed era proprio ciò che stava accadendo all'Europa di quel tempo.
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Vecchio 22-09-2009, 14.15.25   #2
Hastatus77
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Sempre molto interessanti i vostri messaggi.
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Vecchio 22-09-2009, 18.49.50   #3
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Grazie, amico mio
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Vecchio 22-09-2009, 23.32.38   #4
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
Da veneziana non posso non intervenire per ricordarvi che Venezia fu colpita diverse volte dalla peste. La chiesa della Madonna della Salute fu fatta costruire per chiedere la grazia (alla Madonna appunto) per liberare Venezia da questo flagello, come la festa del Redentore che ebbe inizio in un momento tragico per la città proprio per cercare di debellare tale catastrofe.
Vi riporto qui di seguito alcuni stralci che descrivono in un modo più dettagliato quanto da me brevemente accennato.

Nel 1576 la peste aveva già causato la morte del 25% della popolazione della città quando il Senato della Serenissima fece voto di costruire un templio per una rapida fine della pestilenza. Il 21 Luglio 1577 venne posata la prima pietra dell'edificio nell'area destinata, sita sull'isola della Giudecca. Venne inoltre costruito un ponte di barche per permettere alle autorità ed alla popolazione di raggiungere l'isola. Vennero quindi proclamati tre giorni di grande festa, di cui il primo venne assegnato alle celebrazioni religiose, il secondo a quelle secolari, il terzo a discrezione dei veneziani, che ottennero il permesso di festeggiare a piacimento purchè nell'isola della Giudecca
(http://digilander.libero.it/venexian/ita/redentor.htm )

Venezia venne colpita in passato da epidemie di peste che diedero origine ai templi del Redentore (1575-1577) e di Santa Maria della Salute (1630-1631). Non tutti sanno invece che la città venne colpita dalla peste per ben 69 volte tra il 954 ed il 1793, anche se non così pesantemente come nei due episodi già citati. Va notato che la città era assai popolosa per l'epoca a cavallo delle due epidemie principali
(http://digilander.libero.it/venexian/ita/lapeste.htm)
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