06-09-2010, 18.09.16 | #1 |
Cittadino di Camelot
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[Musica] Le "ballate" di Vecchioni
Se non vi fosse mai capitato di ascoltarle, vi segnalo qui alcune canzoni di Roberto Vecchioni, quelle che io solitamente classifico come "ballate".
Al di là di qualsiasi valutazione artistica e al di là del gusto personale, ritengo che queste canzoni siano interessanti per il modo in cui riescono a trasmettere le suggestioni di un tempo passato e l'incanto delle leggende cui fanno riferimento. Se non vi dovesse piacere il cantante, infatti, potete sempre leggerle come poesie, e gustarne ugualmente la bellezza La leggenda di Olaf Vecchioni si è ispirato, per questo testo, all'Ippolito di Euripide (tragedia in cui Ippolito respinge la seduzione tentata dalla sua matrigna Fedra. Questa, per la vergogna si uccide, ma prima di compiere questo gesto accusa Ippolito di averla violentata. Il re, marito di Fedra, crede alla donna e scaccia il figlio, maledicendolo. Quando infine comprenderà la verità e vorrà chiedere perdono al figlio sarà troppo tardi, poichè Ippolito muore). Vecchioni modifica la storia trasferendola nel Medioevo. Ippolito diventa Olaf, e scompare anche il tema dell'incesto da parte della matrigna. Abbiamo solo tre personaggi, Olaf, il re e la regina (la quale, per inciso, non si suicida affatto per il suo gesto). Ed inoltre, in questa versione, il re non chiederà perdono ad Olaf per non aver creduto alla sua lealtà. "Fu allora che madonna gli disse:" Hai gli occhi belli vorrei che accarezzassi stanotte i miei capelli" Fu allora che rispose: "Grazie madonna no! Io sono un cavaliere e il re non tradirò" E a lei non valse niente comprare la memoria di sentinelle e servi mandati a far baldoria e a lui negli occhi grigi l'amore ritornò l'attesa di una vita per dover dire no "Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?" socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire poi, come tutti, si risvegliò sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò poi, come tutti, si risvegliò Tornò di lì a tre giorni il re dalla gran caccia e lei gli corse incontro graffiandosi la faccia l'ira le fece dire: "Puniscilo perchè lui non portò rispetto alla moglie dei re" E a lui non valse a niente il sangue sui castelli Rocroi, la spada e il sole sul viso dei duelli quando sentì di dire di dover dire sì con un cavallo e l'acqua fu cacciato di lì "Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?" Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò poi, come tutti, si risvegliò sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò poi, come tutti, si risvegliò Capì d'aver ucciso per essere qualcuno capì d'aver amato il giorno di nessuno La strada all'improvvíso, la strada si accorciò e sotto un fico moro la gola s'impiccò Sentì tagliar la corda, gli tesero una mano ma dentro c'era l'oro, l'oro del suo sovrano il re ti chiede di non parlare ma monta il cavallo e fila più lontano che mai "Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?" Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò ma quella volta non si svegliò sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò ma quella volta non si svegliò..." La versione discografica tuttavia è ridotta. Nella versione originale la narrazione era più completa: "Sentì tagliar la corda. Su, presto alla taverna, tre faccie sconosciute, di vino una giberna, il re ti chiede scusa e sa la verità, ti chiede di tornare per la sua fedeltà. ... ma si toccò la gola e gli faceva male cercò di aprire gli occhi e vide il temporale, capì di essere fuori, non in taverna là, disteso in mezzo ai fiori, sporco da far pietà. Gli fu gettato l'oro, l'oro del suo sovrano, volle coprirsi il viso col fango di una mano il re ti paga e chiede di non parlare mai. monta a cavallo e fila più lontano che vai"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 06-09-2010 alle ore 18.57.17. |
06-09-2010, 18.10.21 | #2 |
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Il castello
"Il castello" è ispirata alla ballata Lenore del poeta G. Burger, uno dei migliori rappresentanti dello "Sturm und Drang". In essa, Lenore attende il ritorno del fidanzato Wilhelm dopo la guerra, ma questi, che è morto, le appare di notte in una strana visione in cui mescolano l'amore e l'odio, la fiaba e l'orror. Nella versione di Vecchioni, l'attesa di Fata (Lenore) diventa una dolce e dolente ballata. "E se passate fate piano che Fata dorme dal mattino che l'uomo per la guerra le partì e dietro la collina si sbiadì e nel castello sopra il fiordo, la luce sfiora per ricordo le coppe che restarono così; e il vento smuove le vetrate e a volte un'eco di risate un tempo risuonavano da lì... ma non passateci d'aprile che non potreste più vedere le rose come quando lui era qui. E quando c'era lui le sale erano piene mille sere di gente e luci e scherzi di buffoni, e feste fino all'alba e poi canzoni; e lui stringeva fra le dita la pietra verde della vita e chi partiva sempre ritornò tornò anche un figlio trovatore scappato senza far rumore per altre luci che poi non capì e un drago fatto con la paglia bruciava all'alba sulla soglia perche il dolore non entrasse lì. Tu che ne sai che passi e guardi di Fata e tutti i suoi ricordi del sogno che ha battuto la realtà? La polvere si è fatta antica e sul sentiero c'è l'ortica ma Fata non ci crede e non lo sa. Ha fretta e l'abito è sgualcito ma è la gran sera che ha aspettato e il conto della sabbia è fermo già e lui che bussa e lui che torna qua, e si riaccendono le luci ad una ad una stanze e voci e servi e cani ancora tutti là: è lui, sorride sulla porta è lui, lo stesso di una volta ma chiede scusa e non l'abbraccerà; ha gli occhi stanchi, è sempre bello ma tiene addosso quel mantello che non si toglie e non si toglierà. "
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06-09-2010, 18.11.38 | #3 |
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Per ultima vi metto una canzone cui sono molto legata, che non ha una stretta attinenza con il tema medioevale, ma che è stata la canzone che mi ha fatto venire l'idea di questa discussione (grazie a Lady llamrei e al suo "se voi foste stato..." ).
Essa celebra la figura di Alessandro Magno... la trovo magnifica nel suo riuscire a condensare in pochi versi la grandezza e insieme la debolezza di un uomo (insieme alla poesia Alexandros di Pascoli, trovo che sia il più poetico tributo all'animo di quest'uomo!) Alessandro e il mare "Il tramonto era pieno di soldati ubriachi di futuro fra i dadi le bestemmie e il sogno di un letto più sicuro; ma quando lui usciva dalla tenda non osavano nemmeno guardare: sapevano che c'era la sua ombra sola davanti al mare. Poi l'alba era tutta un fumo di cavalli, gridi e risate nuove; dove si va, passato il Gange, Generale, parla, dicci solo dove: e lui usciva dalla tenda bello come la mattina il sole: come in una lontana leggenda, perduta chissà dove... E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva soltanto guardarla, mai buttarcisi dentro. Non un capello fuori posto mentre entrava a cavallo nel mare, e il cuore, il cuore gli batteva addosso come a una donna che si va a sposare; e tutti lo seguirono cantando senza nemmeno sospettare, e gli andarono dietro contenti di dover annegare. E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva soltanto guardarla, mai buttarcisi dentro. E mentre si voltava indietro non aveva niente da vedere; e mentre si guardava avanti niente da voler sapere; ma il tempo di tutta una vita non valeva quel solo momento: Alessandro, così grande fuori, così piccolo dentro!"
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06-09-2010, 20.30.38 | #4 |
Cittadino di Camelot
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Sono contenta che abbiate creato questa discussione, milady... è un caso particolare: stavo ascoltando 'La leggemda di Olaf' giusto ieri sera...
Vecchioni non è tra i mei artisti preferiti, ad esser sincera, però alcuni suoi testi sono molto belli secondo me e di tanto in tanto mi sento dell'umore giusto per lui... Quelli che avete messo qui sono delle vere poesie!
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
06-09-2010, 23.04.04 | #5 |
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Bellissime le canzoni che avete postato, grazie mille davvero! se ne avete delle altre mi piacerebbe moltissimo ascoltarle..
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
07-09-2010, 03.00.37 | #6 | |||
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Come accennavo sopra, ho raccolto le cosiddette "biografie" e tutte le canzoni riguardanti opere letterarie... se vi fa piacere posso postarle
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