14-09-2010, 16.48.53 | #1 |
Viandante
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La nostalgia.
Qualche notte fa,mentre osservavo le finestre della mia casa,pensavo ai tempi
passati a Camelot,all'incirca 8 anni fa e venni preso da malinconia...rimembravo ogni piccolo momento passato tra le mura del castello e degli amici e delle dame che entrarono in contatto con me. Decisi dunque di dedicarmi alla lettura e in un testo che ho studiato nei miei anni di liceo vidi una poesia che, secondo me,si addice allo stato malinconio in cui pervenni. Essa è tratta dal "Testamento" di Francois Villon,"una delle figure più enigmatiche della storia letteraria" (cit. Dal testo alla storia dalla storia al testo Vol.A edizione verde). Non voglio dilungarmi nella vita,nelle opere o in altro,ma mi limito a dire che tale figura può essere definita come precursore dei poeti maledetti,"simbolo dello scrittore ribelle,che lotta contro una società dalla quale è disprezzato e perseguitato." (cit. op.c.) Villon inserisce nei suoi versi le persone da lui frequentate e gli ambienti in cui è vissuto,i suoi amori e i suoi odi. Dal "Testamento" Ballata delle dame del tempo che fu. (titolo originale : Ballade des dames du temps jadis) Ditemi dove,in che contrada è Flora,la bella romana, Alcibiade o Taide, che fu sua cugina germana, Eco che parla se la voce si rincorre al di sopra di un fiume o su uno stagno, la cui bellezza fu troppo più che umana. Ma dove sono le nevi dell'altr'anno? Dov'è la dottissima Eloisa, per cui fu castrato e entrò in convento Piero Abelardo a Saint Denis? Per amor suo subì questo destino. E dimmi ancora dov'è la regina, quella che comandò che Buridano fosse gettato nella Senna dentro un sacco? Ma dove sono le nevi dell'altr'anno? La regina Bianca come giglio che cantava con voce di sirena, Berta dal piede d'oca,Alice,Beatrice, Erembourg che dominava tutto il Maine, e la valorosa Giovanna di Lorena che gli Inglesi bruciarono a Rouen, dove sono,dove,Vergine sovrana? Ma dove sono le nevi dell'altr'anno? Principe,non chiedete oggi nè domani dove sono,nè nel corso di quest'anno, perchè non vi rimandi al ritornello : ma dove sono le nevi dell'altr'anno? La ballata riprende il motivo dell'"ubi sunt?" (dove sono),collegato al tema dello scorrere inesorabile del tempo,che tutto distrugge e cancella,molto caro e diffuso nella cultura medievale. E' il simbolo della precarietà dell'esistenza e della vanità dei beni terreni. E' una poesia nostalgica che trova il suo crisma nella domanda "Ma dove sono le nevi dell'altr'anno?",domanda alla quale non vi è risposta,nè da parte terrena (ovvero il Principe che viene invocato e quasi ammonito,proprio perchè anche i potenti nulla sanno e nulla possono contro lo scorrere del tempo) nè ultraterrena (ovvero la Vergine,che rimane muta).
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
14-09-2010, 17.07.38 | #2 |
Cittadino di Camelot
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Non conoscevo questo autore..devo ammettere che la sua figura mi incuriosisce e la ballata è molto attuale...cosa siamo di fronte al caso , al destino , al tempo che scorre??se pensiamo che la vita continuerebbe anche senza ognuno di noi mi verrebbe da dire nulla...eppure è il ricordo che ci rende importanti...il ricordo di ciò che si è amato , di ciò che si è vissuto..per questo credo che essendo l'uomo capace di ciò egli è testimone del creato per questo nonostante la brevità della vita rimarrà traccia del suo passaggio...
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lady rainbow |
14-09-2010, 17.13.32 | #3 |
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Milady cara sapevo che avreste detto così Sì sono d'accordo con voi nel dire che solo il ricordo può rendere immortale una persona. Riguardo alla vostra domanda,direi che siamo solo pedine poste su una scacchiera e che vengono mosse da Chi vi è in cielo o dal caso.
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
14-09-2010, 17.17.46 | #4 |
Cittadino di Camelot
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mmmmm...però non sono d'accordo nel dire che noi siamo pedine..esiste un'entità superiore ma credo che all'uomo vengano posti più bivi...e che sia l'uomo a condizionare il proprio destino..altrimenti non vi sarebbe proprio la libertà di scegliere..non credete?
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lady rainbow |
14-09-2010, 17.23.43 | #5 |
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Sì è vero che esistono dei bivi a cui l'uomo o meglio l'essere umano è indirizzato a compiere una scelta (altrimente non esisterebbe il libero arbitrio) ma molto spesso le scelte sono condizionate da forze esterne e quindi sovraumane. Se davvero esistesse il c.d. Libro del destino,allora tale testo,essendo già di per se scritto nel mondo empireo,influirebbe molto sulla vita di ciascuno di noi.
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14-09-2010, 17.26.08 | #6 |
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Beh allora meglio non esista..immaginate come sarebbe grigia la vita conoscendo già l'esito o il fine della nostra esistenza?
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lady rainbow |
14-09-2010, 17.32.19 | #7 |
Viandante
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Vero ma può darsi che si carpisca il senso della vita. :)
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14-09-2010, 20.02.29 | #8 |
Cittadino di Camelot
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Sir Luxor! Quale inatteso piacere, questa sera, trovare questo vostro bel post e potervi di nuovo leggere!
E che bei versi, quelli da voi citati... una ballata tanto malinconica e piena di tormento, eppure così viva e carica di tensione... Che dirvi? Panta rei...
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14-09-2010, 21.01.19 | #9 |
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Grazie, sir Luxor...
amo molto questo versi, così malinconici e legati ad un concetto del tempo e della vita che mi ha sempre colpito particolarmente! In più, non posso che pensare alle coincidenze che a volte accadono... sapete? Stavo proprio pensando, in questi giorni, di scrivere qualcosa su Villon, perchè avevo visto che questo autore mancava tra quelli citati sul forum. Mi avete preceduto con il vostro intervento, e sono lieta di scoprire che qualcun'altro apprezza questo "scolaro scavezzacollo" come me
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
14-09-2010, 21.52.35 | #10 |
Cittadino di Camelot
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Ma dove sono le nevi dell'altr'anno?....
Si sono sciolte e si sono fatte acqua per la terra che dentro di se custodiva un seme che è morto, solo, al buio... per poi rinascere e dare vita ad un germoglio... Condivido la sottile nostalgia che vi ha portato a cercare questi versi sir Luxor e molte volte mi sono posta la stessa domanda, riferita alla Camelot passata, ma non solo... riferita alla vita stessa... E credo di essere giunta alla conclusione che in ogni passo, in ogni attimo vissuto vi sia un senso e quel filo che collega ogni esperienza è ciò che ci rende le persone che siamo. Nulla accade per caso ma ciò che rende la vita affascinante è che il tessuto generato da quei fili è possibile ammirarlo solo quando è compiuto. Quando guardo dietro di me vedo un ricamo delizioso....certo vi sono colori un po' sbiaditi, fili annodati male e punti mancanti... ma il tutto ha un'armonia particolare, che rende quel ricamo speciale...perchè mio! E quanto desiderio di ricamare ancora!!! }{
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Come away, O human child! To the waters and the wild With a faery, hand in hand, For the world's more full of weeping than you can understand. |