Altea cominciò a chiedere del misterioso prigioniero, sfoderando un sorriso sensuale che ben legava con il suo abito seducente.
"Un prigioniero" disse con sguardo scuro Raputin, come se quell'argomento lo innervosisse "non ha più un nome, nè passioni, nè tantomeno diritti e privilegi. Qui i detenuti sono tutti uguali... non più uomini, ma numeri..." con tono freddo.
Infatti, come detto, parlare di questa faccenda sembrava indisporlo, tuttavia la vicinanza di lei e quel suo sorriso sensuale, parevano intaccare questa sua chiusura.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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