Guisgard si avvicinò a Melisendra e le afferrò le braccia da dietro.
“Istinto? Davvero dite? Anche amare è un istinto, eppure voi stessa mi diceste di volerne fare tranquillamente a meno.” Disse fissandola negli occhi. “Vostro figlio vi ha mai visto mentre vi… nutrite? Immagino di no… e quando vivrete insieme? Come farete? Vi nutrirete di notte quando dorme? Visiterete prigioni alla ricerca di qualche miserabile quando nessuno potrà vedervi?” Scosse il capo, come a voler reprimere un forte senso di rabbia che aveva dentro. “Che sciocco, vero? Si, lo sono… ho creduto che potevate essere diversa, vincere questa vostra natura ed essere una donna normale, capace di amare qualcuno che non sia un sanguinario assassino ed essere felice… e invece anche stavolta ho sbagliato… e sia… vi porterò dove potrete nutrirvi…”
Le coprì le spalle col mantello ed aprì la porta.
“Avanti, andiamo…” disse alla ragazza.
“Fate attenzione, padrone!” Preoccupato il vecchio. “Quella donna è il diavolo!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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