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Vecchio 12-07-2011, 20.13.17   #1811
Lady Dafne
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Quando vidi quella persona bruciare tra le fiamme credetti di essere veramente scesa all'inferno! Non vomitai, non piansi, non svenni, non feci niente di quel che una damigella avrebbe fatto in un'occasione simile. Carcai piuttosto di ragionare. Avrei dovuto trovare una soluzione immediata e avrei dovuto farlo da sola, Pasuan oltre che essere intontito aveva l'aria di essere stato malmenato. Sarei riuscita a portarlo fuori di lì. Mi guardai attorno, la strega non c'era. Rimasi in silenzio e smisi di respirare per ascoltare ogni piccolo rumore attorno a me. Non sentivo nulla il che significava che la strega doveva essere lontana. C'era tempo per agire, ma bisognava farlo subito.
Mi tastai la gamba destra con la mano, sorrisi quando scopersi che avevo ancora il pugnale nascosto sotto la gonna, l'avevo recuperato da terra appena mi era caduto.
"Bene, se questo coltello è fatto della stessa fattura della spada di Pasuan, dovrei riuscire senza problemi a rompere il lucchetto che tiene chiusa questa cella" pensai pregando di avere ragione. Inspirai tutta la fetida aria che c'era, alzai la mano e mollai un rapido e deciso fendente sopra il lucchetto che, come previsto si ruppe immediatamente. Mi levai il vestito prima di uscire e cercai di ricomporlo sul pavimento della cella tentando di dare l'impressione che fossi accucciata, quasi svenuta. Rimasi in sottoveste. Uscii dalla cella e mi diressi verso Pasuan, ruppi le corde che lo legavano. Gli diedi un piccolo schiaffetto sul viso e aperse gli occhi
"Vieni Pasuan, ce la fai a camminare? Dobbiamo fuggire, dobbiamo farlo subito!". Non rispose ma mi parve che annuisse. Non sarebbe stato molto sensato obiettare. "Fidati di me Pasuan, tentimo la fuga o moriremo!"
Guardai il suo braccio destro, mi sembrava rotto, non avrebbe potuto usare la spada. La spada. Mi sarebbe stata molto utile, almeno avrei provato a difendermi. Guardai intorno, non la vidi, guardai meglio "Eccola!"
Era stata legata al soffitto proprio sopra il punto nel quale Pasuan teneva la testa poco prima mentre era legato al palo. Notai che era attaccata ad un meccanismo strano, intuii a che servisse, abbassando una leva lì vicino sarebbe caduta sopra la sua testa senza lasciargli scampo! Una sorta di Spada di Damocle della morte.
Spostai Pasuan e abbassai la leva, la spada scese veloce senza ferire nessuno. La slegai e la impugnai.
"Pasuan, seguimi, dammi la mano e corri via con me. Bisogna far presto!" riposi il pugnale sotto la gonna che strappai fino alla coscia per facilitare il recupero dell'arma in caso di bisogno.
Apersi la porta di quella stanza in modo deciso e senza guardare da nessuna parte iniziai a correre su per il corridoio che avevamo percorso all'inizio. Pasuan era dietro di me. Corremmo non so quel quanti metri, risalimmo la chiocciola. Vidi la luce aumentare. Vidi l'uscita.
Riuscimmo ad oltrepassare la prorta...
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Vecchio 13-07-2011, 00.46.17   #1812
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Aprii a malapena gli occhi e vidi due volti sopra di me.
Li richiusi, cercando di ignorare quella fitta che sentivo dentro. Mi sentivo debole, come se avessi avuto mille lividi in ogni parte del corpo, e confusa, come se stessi precipitando senza mai arrivare al fondo.
Poi sentii un frammento di discorso, mentre le voci nella mia mente urlavano.
"...dovete consegnare questa donna ai chierici.”
Spalancai gli occhi e rotolai rapidamente giù dal giaciglio in cui mi trovavo. L'equilibrio non era dei migliori, barcollai e mi aggrappai al muro.
Li guardai in cagnesco, cercando di richiamare gli spiriti a proteggermi, ma non li sentii. Non potevo.
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Vecchio 13-07-2011, 00.46.42   #1813
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Incredibilmente Pasuan e Dafne erano riusciti a liberarsi ed a raggiungere quasi l’uscita.
La porta d’uscita da quell’Inferno era lì, davanti a loro.
A pochi passi vi era la libertà.
Ma ad un tratto Pasuan arrestò la sua corsa.
“Dafne…” disse “… non possiamo andare via così… tu sei stata fantastica, una degna eroina, ma il mio onore mi impone di tornare indietro e tentare di salvare quei disperati…” sospirò, come a voler trarre forza proprio da quei valori cavallereschi a cui disperatamente tentava di aggrapparsi “… ma non posso obbligarti a seguirmi... già ho messo più volte in pericolo la tua vita… Dafne…” stringendole le braccia “… sei la cosa più bella che ho e un giorno…” esitò “… un giorno, a Dio piacendo, voglio che tu…” sospirò “… ma devo essere degno di questo… sarò cieco, si, ma questo non toglie nulla al mio valore di cavaliere e tu ed il piccolo Hubert meritate un vero uomo al vostro fianco… Dafne, è per voi che lo faccio… voglio vivere senza rimorsi, senza fantasmi… voglio essere un uomo libero… libero di amarti… perdonami, ma devo tornare indietro per aiutare quegli uomini imprigionati dalla strega…”
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Vecchio 13-07-2011, 00.54.02   #1814
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Melisendra saltò su tanto rapidamente, quanto inaspettatamente.
“Melisendra!” Disse Guisgard voltandosi di scatto. “Dio sia lodato!” Esclamò sorridendo.
Si avvicinò al letto e tentò di farla stendere di nuovo.
“Non sforzatevi…” disse “… siete ancora debole… avanti, prendete un altro sorso di questo…” porgendole l’essenza alle erbe preparata da Diacono “… vi farà bene… e cercate di riposare dopo…” sorrise, tradendo sollievo per il risveglio della ragazza “… mi avete fatto prendere una bella paura, sapete? Su, sorseggiate adagio un altro pò di questo estratto…”
Tutto questo sotto gli occhi sospettosi del vecchio Diacono.
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Vecchio 13-07-2011, 01.22.28   #1815
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Melisendra sarà presto famoso
Presi la tazza col suo contenuto, tenendo d'occhio il vecchio che mi guardava con altrettanta diffidenza. Lo annusai e mi salì la nausea. Conoscevo quella pozione. Poteva prolungare la mia resistenza alla fame, ma senza placarne i morsi e nemmeno evitare una ben misera fine, se non fossi riuscita a placarla. Il risultato sarebbe stato uno solo: lucidità durante tutto quel calvario. Ed era così che il mio signore la utilizzava, così come se ne servivano certi Inquisitori.
Sospinsi la tazza su un tavolino e mi raddrizzai bene, cercando di ignorare il mio corpo dolorante.
"Lasciatemi andare..." dissi in un soffio. "Lasciate..." Conferii a quella parola un'intonazione di comando, ma i miei poteri si erano affievoliti e non riuscii a mantenere a lungo quel tono e la voce mi morì in gola, diffondendo nell'aere solo un comando a metà.
Mi schiarii la voce e nel frattempo osservai la porta.
"Sapete bene che non potete farci niente... quell'intruglio può solo prolungare questa pena..."
Il mio sguardo andava da Guisgard al vecchio austero che gli stava accanto.
"Andate a prendere Gavron...", cercai di rimettere ordine nei miei pensieri.
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Vecchio 13-07-2011, 01.35.28   #1816
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“Non siete in condizione di preoccuparvi per gli altri.” Disse Guisgard a Melisendra. “Siete troppo debole…” cercò di assicurarsi se avesse o meno la febbre “… chi vi dice che io non possa fare niente per voi? Conoscete qualche rimedio, non so, qualche erba rara o sconosciuta, il nettare di qualche albero, o la pelle di qualche animale? Deve pur esserci un modo per farvi riprendere le forze.”
“Si, mio signore…” intervenne il vecchio, mentre distrattamente rimetteva a posto pentolame ed erbe “… porgetele il collo e vedrete che subito si rimetterà in forze…”
“Sta zitto, vecchio.” Gridò Guisgard. “Avanti, ditemi cosa posso fare per voi…” tornando a rivolgersi a Melisendra “… io mi sono fidato di voi, mettendo nelle vostre mani la mia vita… per una volta, una soltanto, vi chiedo di fidarvi di me…”
"E' inutile, mio signore, inutile." Mormorò Diacono. "Quelle come lei si fidano solo di loro stesse e del demonio a cui sono devote. Magari aspetterà che il sonno ci prenda, per aggredirci e nutrirsi col nostro sangue e con le nostre anime. Dobbiamo liberarcene." E si segnò tre volte.
"Apri di nuovo quella tua vecchia bocca e ti ritroverai a segnarti davanti a San Pietro, vecchio!" Minacciò il cavaliere.
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Vecchio 13-07-2011, 01.53.54   #1817
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Melisendra sarà presto famoso
"Non è il sangue... che cosa dovrei farmene del tuo sangue?" risposi al vecchio con un'espressione disgustata. Odiavo il sangue.
Cercai di allontanarmi da Guisgard e riuscii a prendere il mantello, gettato su una sedia in un angolo.
"Non si guarisce... non è un morbo, un demone o qualunque altra cosa quella mente perversa vi suggerisce... è un istinto, come per voi quello di respirare. Provate a chiedergli come conosce l'uso di quelle erbe..." indicai la tazza.
Con una mano slegai il borsello dalla vita e controllai di avere ancora qualche pezzo d'oro. Ne trovai uno e con un po' di sollievo lo riposi al suo posto.
Ero quasi sicura che sarebbe stato inevitabile uccidere qualcuno e un po' quel pensiero mi angosciava. Avevo una rigida disciplina: mai prendere più di quanto mi servisse. Il problema era che ero quasi completamente svuotata.
"Non temete, non diventerò folle e non vi assalirò..." mormorai stancamente. "Scelgo sempre con molta cura...", l'ironia riaccese i miei occhi e mi sfuggì un sorriso. "Nelle prigioni, per esempio."
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Vecchio 13-07-2011, 02.13.03   #1818
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Guisgard si avvicinò a Melisendra e le afferrò le braccia da dietro.
“Istinto? Davvero dite? Anche amare è un istinto, eppure voi stessa mi diceste di volerne fare tranquillamente a meno.” Disse fissandola negli occhi. “Vostro figlio vi ha mai visto mentre vi… nutrite? Immagino di no… e quando vivrete insieme? Come farete? Vi nutrirete di notte quando dorme? Visiterete prigioni alla ricerca di qualche miserabile quando nessuno potrà vedervi?” Scosse il capo, come a voler reprimere un forte senso di rabbia che aveva dentro. “Che sciocco, vero? Si, lo sono… ho creduto che potevate essere diversa, vincere questa vostra natura ed essere una donna normale, capace di amare qualcuno che non sia un sanguinario assassino ed essere felice… e invece anche stavolta ho sbagliato… e sia… vi porterò dove potrete nutrirvi…”
Le coprì le spalle col mantello ed aprì la porta.
“Avanti, andiamo…” disse alla ragazza.
“Fate attenzione, padrone!” Preoccupato il vecchio. “Quella donna è il diavolo!”
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Vecchio 13-07-2011, 02.37.05   #1819
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Melisendra sarà presto famoso
"Diversa? Vincere questa mia natura? Una donna normale!" per un attimo tutte le mie sensazioni passarono in secondo piano.
Sospinsi via le sue mani, oltremodo offesa.
"Una donna normale vi avrebbe lasciato dove eravate! Questo è ciò che sono e queste sono le mie armi. La vostra è la spada e nessuno con un po' di sale in zucca vi chiederà mai di rinunciarvi."
Lo guardai imbronciata, stretta nel mio mantello.
"Amore? Se vi piace tanto, pensate al vostro di cuore."
Lanciai un'occhiata di fuoco al vecchio che aveva nuovamente biascicato un insulso quanto superstizioso avvertimento e, facendo appello a tutte le mie riserve, spinsi la porta e uscii.
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Vecchio 13-07-2011, 02.52.02   #1820
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Guisgard sentì l’impulso di abbandonarsi all’ira.
Quella donna riusciva ogni volta ad irritarlo, a farlo arrabbiare come nessun’altra.
Ma perché?
Perché ci riusciva?
Si chiedeva il cavaliere.
Tentò allora di scacciare quell’impeto di rabbia e frustrazione.
“Si, avete ragione…” disse “… il vostro cuore non è affar mio… e state tranquilla che non me ne occuperò più…” scosse il capo “… però su una cosa vi sbagliate… una donna normale non mi avrebbe lasciato in quel luogo… magari sarebbe tornata per motivi diversi dai vostri, ma l’avrebbe fatto…” la fissò per un istante senza dire nulla “… ma vi sono comunque debitore…” riprese a dire “… ma saprò sdebitarmi, non temete… non voglio debiti con voi…”
Fece un cenno al vecchio ed uscì in strada insieme a Melisendra.
Per tutto il tragitto non disse nulla, limitandosi a gettare qualche occhiata alla ragazza che camminava a fatica.
Avrebbe voluto avvicinarsi, sorreggerla, aiutarla, ma avvertiva l’ostilità nei suoi confronti da parte di lei.
Alla fine giunsero in strada isolata e malfamata.
E in una bottega maleodorante e sporca trovarono alcuni mendicanti.
Erano storpi, malati e deformi.
“Ecco, la vostra corte dei miracoli…” mormorò il cavaliere mostrando quei miserabili a Melisendra “… scegliete chi vi piace di più e cibatevi pure… il prescelto sarà comunque un fortunato, visto che gli farete un gran favore mettendo fine alle sue miserie… io vi attendo sul ciglio della strada…” disse allontanandosi con indifferenza.
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Ultima modifica di Guisgard : 13-07-2011 alle ore 03.17.48.
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