Sorrisi, amaro.
-Prima di ogni cosa, sono un peccatore, perché vi è stato un tempo in cui usai la mia forza, quella forza che taluni consideravano un dono di Dio, per meri scopi personali; motivazioni basse, fugaci glorie terrene-
Tornai alla finestra, e mi affacciai.
Il grido di un'aquila ruppe il silenzio ovattato dalle nebbie, la stessa aquila che spesso, nelle mie solitarie meditazioni, avevo avvistato con gioia, perché pareva rammentarmi che l'Onnipotente non mi aveva abbandonato.
-Poi tutto mutò.
Abbandonai ogni regno, per servire il Regno più Eccelso, divenni realmente cavaliere, ma nell'animo, e non solo nel titolo, come quando mi fu conferita la nomina, nella mia terra natia-
Mi volsi verso di loro;
-Fino ad oggi, avevo sempre pensato a me come fratello Galgan, ed invero, mi fu detto, in sogno, che un giorno entrerò nella Milizia di Cristo, abbandonando la cavalleria terrena in favore di quella celeste, ma fino ad allora sono e sarò un cavaliere, che vive a guisa di eremita, in attesa di una Chiamata-
Sospirai;
-Dev'esserci qualcosa, nel Divino Disegno, che mi ha spinto a presentarmi a voi con quel titolo che credevo di aver ormai cancellato dalla memoria.....-
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo."
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure
"Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore."
Plinio Correa de Oliviera
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