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26-09-2014, 21.44.50 | #1711 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: catania
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Guardai la nave......era enorme...ma buia......avevo un cattivo presagio....." Sei sicuro...?...vuoi veramente salire a bordo ?...chi ha abbandonato una nave....?..."........guardavo Nettuno che si dava da fare e con sicurezza....come se lo avesse fatto da una vita......mi feci aiutare a salire a bordo.....ero smarrita, mi guardavo intorno...eppure Lui mi sembrava aver preso una sembianza diversa.....lo potevo vedere con la sua divisa.....dare comandi ai suoi ottimi.....un unico bagliore...e poi silenzio se non la sua voce che chiamava i superstiti......nulla.....rumori sinistri...il legno scricchiolava.....e lo sciabordio delle onde sulle paratie ....sembravano far salire gli spruzzi sino al mio vestito......"vidi...un riflesso...come uno sfrecciare di biglie luminose...." Nettuno..guardate ?.....Sono globi luminosi....o mio Dio...".....incominciai a ridere....una nave fantasma ?.....
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26-09-2014, 22.22.49 | #1712 |
Cittadino di Camelot
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Tornai appena in tempo per sentire il proseguio di Guisgard..storie sentite molte volte da mio nonno, Mandus de Bastian, e pure dal maestro Teofilus..infatti non era il caso di preoccuparsi ora dei nemici ma di capire dove andare.
Alle parole di Yolanda sorrisi..."E' vero..poteva andare peggio..per fortuna Yolanda non ti hanno fatto mettere piede in cucina". Poi mi voltai verso Guisgard.."Sono felice sia stato di vostro gradimento..e grazie per la premura..so già la strada per la mia stanza, me l' ha mostrata Irko appena siamo risaliti a bordo. Volevo solo ricordarvi un fatto milord..pensavo prima in cucina..prima abbiamo visto, appunto, un mendicante e narrava proprio del Fiore Azzurro...egli marcava la maledizione..voi sapete vero di ciò che si tratta? La Gioia dei Taddei..il mio maestro e mio nonno mi hanno sempre detto è solo una superstizione..però se la Regina di Gioia Antiqua non avesse chiesto come pegno quel Fiore Azzurro per sposare Dominus non sareste in questo pasticcio ora..io ero presente quando la Delegazione tornò da quel Regno e consegnò al Duca da parte della Regina proprio quel vaso d'oro chiedendo sia riportato con dentro il Fiore Azzurro..mi sono sentita in dovere di avvertirvi milord..state attento..voi state cercando il pegno per rendere la Regina di Gioia Antiqua la futura Granduchessa...forse dovremmo parlare con lei? E' solo il mio parere...a voi poi pensare a ciò che vi ho detto". Feci un leggero inchino ai presenti di commiato e andai verso la mia stanza..era un peso mi portavo e mi sentivo di dirglierlo..entrai nella mia stanza e vi era ancora il profumo della lavanda di prima e mi rassenerai. Per il momento non volevo pensare più a nulla..solo ritrovare il sereno riposo prima della partenza. Trovai le coperte e preparai il letto..si ma non vi era altro..e dovevamo partire all' alba e io avevo solo due vestiti..e nulla altro. Mi sedetti sul letto guardandomi allo specchio e scuotendo il capo, poi presi la sacca e misi le mie poche cose e importanti al loro posto, ora quella era la mia camera..aprii il secretaire e misi il cofanetto con la corona dentro e pure il mio taccuino con i miei pensieri, dentro vi era scritto pure di Guisgard..pensieri di ragazzina, quando pensavo lui sarebbe tornato e come sarebbe stato bello e mi avrebbe dato molto più di ciò che Loro volevano. Lo chiusi e misi la chiave nella mia piccola sacca di velluto dove tenevo pure del denaro e dopo essermi spogliata mi misi a letto, spensi la lampada ad olio e mi addormentai serenamente sotto il tepore delle coperte.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
26-09-2014, 22.55.37 | #1713 |
Cittadino di Camelot
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Al termine della narrazione, il mio sguardo si fece cupo.
L'ambizione, quella stessa, folle e febbricitante ambizione che aveva tanto scandito la mia vita di fanciullo e adolescente, tornava a cavalcare nella mia direzione, ancora oggi mi sfidava lancia in resta, anche se indirettamente. Si, perché stavolta, tale ambizione non voleva cogliermi, ma travolgermi, come aveva travolto la brava gente di Imperion; questo perché la natura umana è terribilmente fragile, o perché nei cuori di ognuno di noi, il Maligno può trovare degna dimora? Cosa aveva potuto, questo strano individuo, sulla volontà di gente che, forse, era impegnata soltanto a svolgere serenamente la propria esistenza? Molto, forse troppo; li aveva spinti a combattere, a versare sangue e rinnegare il Padre.........Eppure, a pensarci, quell'uomo si era macchiato di ben più grave colpa; aveva strumentalizzato, per i suoi fini, la disperazione della gente, li aveva riempiti di sogni di giustizia e di uguaglianza, facendo leva su prepotenze e vessazioni che, con ogni probabilità, erano vere e palpabili. Da secoli, i popoli chiamano un Liberatore, come gli Israeliti schiavi d'Egitto, e questo perché chi dovrebbe governarli con saggezza e concordia, spesso, troppo spesso, è vittima della propria stessa corruzione dell'anima........ Costui, o costoro, erano giunti come mandati dal Cielo.....Poi avevano rinnegato il Cielo...... Probabilmente, ora quella gente giaceva nella stessa sofferenza che li accompagnava dalla nascita, solo che peggiore, perché priva di leggi, di ordine, della consolazione di Dio. Forse, dove serviva Riforma, era nato il Caos. Ricordo che il pensiero mi fece serrare i denti e stringere i pugni fino a sbiancarne le nocche. Provai rabbia, quell'emozione così forte, talvolta così totalizzante, che non provavo da tanto tempo...... Fu una strana sensazione, eppure non potrei dire che fu spiacevole, almeno non completamente. Forse anch'io, da inguaribile peccatore, stavo cadendo vittima delle umane pulsioni, a dispetto degli anni passati nel ritiro, nella preghiera e nella contemplazione? In verità, non avrei saputo dirlo.......Quello che fu certezza, è che, cercando di mantenere un tono di voce piatto e tranquillo, mormorai: -Invero, messeri, ho idea che sia tempo, tempo che la croce torni ad essere spada. Alla vostra partenza, vorrei avere licenza di unirmi a voi. Forse siete il Segno che ho tanto atteso.....-
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
27-09-2014, 01.19.31 | #1714 |
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Sorrisi a Barbaleone.
"Giusto, sembra un'ottima idea vecchio mio.. Andiamo alla locanda.." Tornando verso il centro del paese "Lì troveremo sicuramente qualcuno.." Sospirai "Tu che ne pensi di questa storia?" Chiesi, quando ormai avevano raggiunto l'osteria. "Beh, guarda il lato positivo.." Sorrisi "Abbiamo la scusa per bere qualcosa.." Ridi appena, entrando. |
27-09-2014, 02.27.25 | #1715 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio e Barbaleone entrarono nell'osteria e si sedettero ad uno dei tavoli liberi.
In realtà, data ormai l'ora tarda, poche persone si trovavano in quel luogo. Si trattava perlopiù di pescatori che a breve avrebbero preso il largo per la pesca, attività che li avrebbe tenuti occupati fino all'alba. “In verità” disse Barbaleone a Clio “non so cosa pensare... mi chiedo dove possa essere finito quel tuo uomo e soprattutto perchè abbia lasciato la nave...” scosse il capo “... che sia andato davvero alla festa? Perchè allora portarsi dietro tutto ciò che aveva?” L'oste si avvicinò al loro tavolo. “Portaci del buon vino.” Fece Barbaleone. “Di quello che scende giù in fretta e che fa dimenticare altrettanto presto i brutti pensieri.” L'oste sorrise, annuì e tornò poco dopo con del vino. “Dì...” fissandolo Barbaleone “... hai forse visto un tipo distinto, alto e di grossa corporatura, abbigliato come quegli amministratori di cargo che si vedono nei vari empori marittimi?” “Beh...” mormorò l'oste “... negli ultimi giorni, col vostro arrivo, si son visti diversi uomini su quest'isolotto... è difficile distinguerli... ehi, Manuel...” voltandosi verso altri clienti “... tu ed i tuoi soci lì, avete forse visto qualcuno che vi ricorda i funzionari commerciali? Alto e robusto?” “C'era tanta gente alla festa...” sbottò Manuel. “Non è tipo che frequenta molto le feste.” Fece Barbaleone. “Allora magari verso il porto?” Chiese ancora l'oste. “E chi c'è stato al porto!” Esclamò Manuel. “Noi altri eravamo tutti alla festa!” “Mortimer no invece...” disse un altro di quei pescatori “... lui è stato gran parte del tempo a sistemare le reti qui...” “Dov'è ora questo Mortimer?” Domandò Barbaleone. “Forse è già uscito in mare, o starà per farlo...” rispose Manuel.
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27-09-2014, 02.36.01 | #1716 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“I fantasmi non esistono.” Disse Nettuno ad Elisabeth. “Andiamo a dare un'occhiata sottocoperta...” scesero così da una piccola scaletta sul ponte, ritrovandosi in un corridoio semibuio.
La nave oscillava e scricchiolava lievemente, mentre scorreva leggera sulle onde del mare. Di tanto in tanto si udivano dei piccoli echi metallici provenienti forse dalla stiva. Nettuno chiamò ancora e più volte, ma neanche adesso ottenne risposta. Fece allora cenno ad Elisabeth di seguirlo. Si avvicinarono alla prima porta del corridoio e trovandola aperta vi entrarono. Una sinistra penombra dominava quell'ambiente. Poi, grazie ad un lieve riflesso, Nettuno riconobbe una lampada posta su uno sgabello. La prese, per poi accenderla. Si illuminò così quella stanza. Era colma di vari mobili, alcuni in cattivo stato, poi quadri antichi alle pareti, qualche banderuola sul pavimento e poche sedie sparse in modo disordinato. E su una di queste sedie vi era un registro. Sopra c'era scritto “Diario del capitano”.
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27-09-2014, 02.50.31 | #1717 |
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A quelle parole di Galgan, Belven e Jone si scambiarono una rapida occhiata.
“La Croce...” disse poi Belven all'eremita “... si, davvero occorrono Croci, poiché ad Imperion un'assurda legge di quella nuova repubblica del nulla ha proprio imposto che i Segni della nostra Fede venissero eliminati... così nelle scuole, nelle assemblee, nei tribunali e persino nei pubblici mercati è stato bandito il Crocifisso.” Lo fissò per un lungo istante. “Davvero voi volete unirvi a noi? Servire in questa missione affidataci da Sua Grazia il vescovo?” Sorrise. “Allora la luce di ideali e valori che brilla nei vostri occhi non è un'illusione, cavaliere.” Annuì. “Sappiate però che sarà una difficile missione la nostra, contro un nemico tanto scaltro, quanto malvagio. Un nemico che nasconde dietro la sua falsa volontà di libertà, un cieco ed innaturale odio verso la Chiesta ed i suoi ministri. Un nemico ormai con l'anima già destinata agli inferi e col solo scopo di portarsi dietro più anime possibili.” “Siamo lieti di avervi con noi, cavaliere.” Fece Jone. “Si...” compiaciuto Belven “... allora, con vostra licenza, siederemo con voi a questa mensa, riposeremo in questo vostro eremo e domattina all'alba partiremo tutti e tre verso la nostra missione.”
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27-09-2014, 03.13.00 | #1718 |
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“Per ora” disse Guisgard ad Altea “il mio solo scopo, il mio unico interesse è trovare il Fiore Azzurro. Cosa poi ha pattuito Dominus con altri a me non interessa. Ciò che conta è trovare il Fiore Azzurro e portarlo poi a Capomazda. Solo così Dominus sarà costretto a mantenere la parola data.” Sorrise alla dama e a tutti i presenti. “Ora, signori, mie dame, credo sia il momento di andare a riposare. Manca poco all'alba e vi voglio tutti riposati. Mi occuperò io dei turni di guardia. Auguro a tutti voi di riposare serenamente.” Fece poi un cenno a Cid per farsi seguire.
Così i due uscirono, ritrovandosi in una saletta laterale. “Bene...” Guisgard al ragazzino “... credo sia ora che tu faccia ritorno sull'Hydra.” “Non ci vedremo più, vero?” Fissandolo Cid. “La vita riserva sempre qualche sorpresa.” Ridendo appena il capitano. “Magari, la prossima volta che ci vedremo tu sarai un temuto pirata.” Anche Cid accennò un lieve sorriso. “Mi raccomando...” continuò Guisgard “... sii sempre rispettoso ed obbediente. Rammenta che seguire gli ordini è un dovere. E poi il tuo capitano mi sembra una ragazza in gamba.” Facendogli l'occhiolino. “Tu però tienila d'occhio, con le donne non si può mai sapere.” Rise di gusto. “Anche voi state attento però.” Fece Cid. “Pure le vostre due dame non scherzano.” “Già...” divertito Guisgard “... ho idea che lady Altea e madamigella Yolanda se arrivassero a scontrarsi farebbero più danni di tutte le navi della Marina Ducale messe insieme!” A quelle parole i due poi si abbandonarono ad una sonora risata. “Ora va, ragazzo...” accarezzandogli la testa Guisgard “... e buona fortuna.” “E voi tenete ben stretto il portafortuna che vi donai, capitano.” Disse Cid. “Ne avrete bisogno.” I due si strinsero la mano e poi il ragazzino lasciò la Santa Caterina per far ritorno verso l'Hydra.
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27-09-2014, 18.27.49 | #1719 |
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-Così sia-
Mormorai in risposta, mentre una sorta di strana aspettativa andava via via pervadendomi. Ora lo so, so di cosa si trattava, so cos'era quell'emozione così prepotente, così vicina allo zelo eppure superiore ad esso; era il Furore Guerresco che tornava, implacabile, a reclamare il suo spietato obolo.....La mia unica speranza, alla quale però, in quegli istanti, mi aggrappai con tutto me stesso, fu che quegli anni trascorsi nel mio romitaggio, avessero mutato il Furore Guerresco degli antichi guerrieri, nell'Ira dei Giusti, più consona a chi combatte per il Re degli Eserciti. Lanciai una silenziosa preghiera all'Altissimo, che preservasse intatta la mia morale, nel vortice guerresco nel quale, forse, andavo gettandomi di mia stessa volontà; poi, di colpo, recuperai nuovamente un atteggiamento cortese, essendomi reso conto che non stavo accogliendo degnamente i due novelli ospiti; -Ma devo chiedere venia, messeri. Tali importanti argomentazioni mi hanno fatto dimenticare completamente la buona creanza; sarete affamati ed assetati, oltre che stanchi. Sistematevi pure, nel frattempo appronterò qualcosa che vi rifocilli- Detto questo, li lasciai nel dormitorio, ed andai preparare pane, formaggio e frutta secca per i due messi di Sua Grazia. La mia mente, però, era nella cappella, di fronte alla spada impiantata nell'altare; sentivo un forte richiamo verso essa, come una voce di donna, talvolta un coro, ma qualcosa di sussurrato, quasi discreto....... Il tutto, mi fece rendere conto che, probabilmente, gli ingranaggi del Destino, ormai erano in movimento, e non sarebbe mai stato possibile, nemmeno volendolo, il fermarne il moto. Uscii nel cortile, e suonai la piccola campana per chiamare alla mensa i miei ospiti.
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28-09-2014, 00.20.24 | #1720 |
Cittadino di Camelot
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"Il vento soffiava implacabile sulla costiera,
correvo e la chiamavo..Costanza, sorella mia. Un pittore..stava dipingendo..guardai il quadro era lei..la amata sorella. Ad un tratto vidi una sagoma sulla costiera e la raggiunsi, era Costanza..la abbracciai ma lei mi scostò.."E' colpa tua Altea, ti sei dimenticata di me..io amavo Velv e lui mi ha rifiutata..e sono fuggita o forse mi ha preso il mare..lui amava te e tu lo hai rifiutato, dovevi lasciarlo a me..tu hai sempre avuto tutto ciò che volevi e ti odio..hai esaudito il tuo desiderio, a Baias mi dicesti volevi salire sul veliero"..poi scomparve nel nulla. Mi guardavo attorno sperduta, Tommaso era lontano, più lo rincorrevo e più non riuscivo a raggiungerlo. "Traditrice" disse il Duca Dominus "io ti ho dato tutto ciò che volevi, ti ho voluto bene come una figlia e mi hai tradita per lui" indicando Guisgard. Tutta la corte nella Sala delle Udienze si alzo urlandomi.."Traditrice". Corsi da mio nonno Mandus.."Nonno..non sto tradendo nessuno, lo hai detto pure tu sempre, se lui è il legittimo erede deve salire al trono". Mandus de Bastian e mio padre, Tibaldo de Bastian, mi guardavano in modo severo e non proferivano parola. Un Giardino..tanti fiori e un profumo inebriante, gioielli e una atmosfera surreale.."Altea, vieni..eccolo..il Fiore Azzurro..l'ho trovato..ora possiamo tornare a Capomazda e riavrò ciò che mi spetta" mi ero persa in quel Giardino e lo chiamavo.."Milord...Guisgard..dove siete, non vi trovo più". Silenzio..il buio completo su quel Giardino fiabesco e poi il Duca apparve e rideva, ma dietro a lui apparve una donna anziana e dalle sembianze orribili,sembrava una strega e mi puntò il dito.."Non lo troverete quel Fiore...io farò in modo il Destino giri contro di voi..sei nata e ti hanno legata a lui? E io ti ho legato nella sua maledizione e destino...tu vivrai i suoi patimenti e se morirà, pure a te spetterà la stessa sorte" e la megera rideva mostrando di più le orrende fattezze in quel buio Giardino." Mi svegliai ansimando, il sudore grondava sulla fronte..mi guardai attorno..per un attimo mi chiesi dove mi trovassi ,poi realizzai ero sulla Santa Caterina, mi rannicchiai su me stessa..quel susseguirsi di sogni, ma l'ultimo sembrava vero e reale, come una apparizione. Mi alzai, mi rinfrescai con dell' acqua, il cuore iniziò a decellerare il battito, indossai una delle vesti e mi recai a piedi nudi per non far rumore in cucina. Mi preparai una tisana rilassante alla camomilla, mi sedetti al tavolo e iniziai a sorseggiarla..ma ero ancora in preda a quelle visioni..a quel buio Giardino e quella orribile donna anziana.
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