24-12-2014, 03.45.21 | #3071 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo VIII: Le icone di Capus Vetere ed il Fiore Antico
“Ma ci sono anche i pezzi degli scacchi: la Regina Rossa, la Regina Bianca, il gentile Cavaliere Bianco che rotola sempre giù di sella, e il Re Rosso, che dorme nel bosco della quarta casella e sogna i viaggiatori nel Paese dello Specchio.” (Lewis Carroll, Alice attraverso lo specchio) Guisgard ascoltò ancora Altea, limitandosi a guardarla senza aggiungere altro. Gli altri dell'equipaggio, davanti a quella scena, apparvero muti ed inquieti. “Io non obbligo nessuno a seguirmi.” Disse il presunto Taddeide a tutti. “Dunque chi vuole andare via è libero di farlo. Ma decida adesso stesso di farlo.” Con decisione. “Non tollererò più alcun tentennamento. La vita di ognuno di noi dipende da tutti gli altri dell'equipaggio e voglio solo gente conscia dell'importanza di questa impresa. Ci sono due modi per fare una cosa. Farla bene o non farla affatto. Dunque decidete.” “Noi siamo sempre stati con te” fece Irko “e nulla è cambiato. Non devi mettere in dubbio la nostra lealtà.” “Non l'ho mai fatto.” Rispose Guisgard. “Ma voglio che siate liberi di scegliere.” “Abbiamo già scelto.” Disse Palos. “Tempo fa. E non cambiamo certo idea adesso.” “Si!” Tutti gli altri in coro. “Ma Burmid ci sarà alle costole!” Intervenne Miseria. “Già.” Annuì il capitano. “Vuole ucciderci. E credo sia molto facile ciò.” “E noi gli faremo capire che invece è tutt'altro che semplice!” Esclamò Chiò. “Si!” Di nuovo in coro tutti gli altri. “Avanti, tornate ai vostri posti.” Ordinò Guisgard. E tutti obbedirono. “Forse dovresti riposare un po', Clio...” voltandosi poi verso la piratessa il presunto duca. Intanto Irko e Afiel raggiunsero Altea. “Milady, su, ripensateci...” mormorò il Rosso “... non lasciateci proprio adesso. Dividerci è ciò che vuole Dominus.” “Già, quel dannato.” Annuì Afiel. Intanto la Santa Caterina era scesa sulle acque del Lagno, intravedendo in lontananza una striscia di terra.
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24-12-2014, 11.14.13 | #3072 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai Guisgard e risi.."Non penso sarà un problema senza me..appena salita mi dicevi pure ero una stupida dama e portavo sfortuna..una donna a bordo portava sfortuna..Yolanda e Clio non portavano sfortuna. .forse sarò iellata io..ripeto io ho fatto il mio dovere sono a posto Guisgard. .tu sai parlare molto bene come tuo zio".
Afiel ed Irko cercavano di dissaduermi e scendemmo sul Lagno.."Vi è terra laggiù..potete lasciarmi li..ho gia capito. .lui non ha mai potuto vedermi e dovuto sopportare..ora tornate da lui, vorrei rimanere sola prima di andarmene. .vi sarò sempre grata per la vostra amicizia" e sorrisi loro tornando a guardare l'orizzonte.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
25-12-2014, 02.55.29 | #3073 |
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Alfine giungemmo alle navi.
-Ragazzo- mi rivolsi al giovane che era stata la nostra guida, -Ti ringrazio per quanto hai fatto, e sappi che Dio saprà rendertene merito; da tempo non porto con me denaro, quindi non posso offrirtene, però hai la mia gratitudine, e se, in futuro, ce ne sarà la necessità, non dubitare che questa sarà rendersi tangibile- Parlai poi ai miei compagni d'arme; -Ebbene, dovremmo chiedere udienza a chi comanda la spedizione, il quale, immagino dovrebbe trovarsi all'interno della nave dalle ducali insegne- Detto questo, scesi da cavallo, e tenendolo per la cavezza, mi avvicinai alla nave.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
26-12-2014, 20.43.58 | #3074 |
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Improvvisamente mi resi conto di quanto non mi mancasse affatto essere Capitano, con la responsabilità di un intero equipaggio.
Alzai timidamente gli occhi su di lui e sorrisi. “Hai detto bene..” mormorai piano “Dovrei…” con un lieve sorriso “Forse..”. Non mi ero mai fermata, non sentivo ancora la stanchezza degli ultimi giorni. “Ma allora dovresti farlo anche tu… abbiamo le stesse notti insonni sulle spalle, dopotutto..” con un sorriso. La verità era che non volevo lasciarlo, ma ormai la nave si era svegliata, nonostante l’orario, e il ponte non poteva essere una di quelle isole. Abbassai lo sguardo per un momento, per poi cercare nuovamente i suoi occhi. “Immagino che qualunque cosa volessi dirmi, resterà prigioniera di questa notte…” sussurrai, avvicinandomi appena, per poi sospirare “Già una volta ci hanno interrotti, ricordi? Prima di scendere a Nova Casalis..” sorrisi “Non ho mai saputo cosa volessi dirmi…”. “Beh, io andrò a riposare, allora…” mormorai, con gli occhi nei suoi, vagamente divertita “Se invece.. non so.. volessi.. finire quella frase…” alzai appena le spalle “Sai dove trovarmi..”. Feci per andarmene, ma poi mi fermai e sussurrai appena al suo orecchio. “Solo.. se davvero avessi qualcosa da dirmi..” esitai “Non affrettarti troppo o potrei non essere presentabile… che so.. potresti trovarmi nella vasca da bagno..” risi appena. Mi allontanai di un passo, per poi chinare il capo rispettosamente. “Col vostro permesso, Capitano..” fingendomi seria per poi avviarmi verso la cabina. Il bagno, in realtà l’avevo detto solo per gioco, ma in quel momento mi resi conto che non era una cattiva idea, dovevo solo fare in fretta, prima che per qualche ragione mi seguisse davvero. Raggiunsi la mia cabina e chiusi la porta dietro di me, restandovi appoggiata per lunghi istanti. Cosa avrebbe pensato? Cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe seguito come io avevo seguito lui nella Sala dei Comandi? Non ne avevo idea. Continuava a sembrarmi di giocare ad un gioco di cui non conoscessi affatto le regole. Il bagno.. Già, non avevo tempo, raggiunsi l’angolo che fungeva da sala da bagno e cercai un modo per scaldare dell’acqua. Nel frattempo, aprii l’armadio e buttai sul letto una bellissima camicia da notte bianca, che avevo predato ad un mercantile francese tempo prima. Una volta scaldata l’acqua, la cosparsi con le mie essenze preferite, accatastai i miei vestiti, gli stivali, il corpetto, la giubba in un angolo e mi immersi nell’acqua bollente. Solo allora cominciai a sentire la stanchezza attraversarmi, l’acqua era così calda, e il profumo delle essenze rilassante. Così, alla fine, chiusi gli occhi. “Clio..” una voce dolce, la sua voce, mi chiamava “Clio, svegliati.. sono qui..”. Aprii gli occhi a fatica, come fossi immersa in un sonno troppo profondo. E la prima cosa che vidi fu il suo sorriso, e i suoi occhi che brillavano alla luce della luna. “Ben svegliata..” disse, dolcemente. “Ciao..” mormorai soltanto, con gli occhi nei suoi. Battei le palpebre un paio di volte, cercando di capire dove fossi. Ero sdraiata sull’erba, lui era chino su di me, al mio fianco. Mi misi a sedere, e restai allibita. Eravamo sull’altura dove ci incontravamo spesso da ragazzi, solo che il borgo, il castello, la campagna, non c’erano. Tutto attorno a noi c’era uno splendido mare, uno di quelli incontaminati e puri, che avevo toccato nelle scorribande dell’Hydra. Non capivo, mi voltai verso di lui, osservandolo perplessa. Lui sorrise, sedendosi a sua volta. “Te l’avevo detto, no?” con il suo sorriso compiaciuto, per poi voltarsi verso di me “Che stanotte ti avrei portato nelle Isole Felici…” sfiorandomi il viso con la mano. “Guisgard io..” mormorai appena, con gli occhi nei suoi. Lui si limitò ad accomodarmi una ciocca ribelle, per poi cercare le mie labbra ed incatenarle in un altro bacio appassionato. Mi svegliai perché l’acqua era diventata gelida, e io stavo tremando. Trasalii. Quanto avevo dormito? Un minuto? Dieci? Un’ora? “Maledizione…” imprecai tra i denti. Meno male che dovevo fare in fretta. Almeno così sei bella riposata e profumata, però… Uscii dalla vasca, e mi avvolsi nel telo che avevo lasciato lì accanto appositamente, per poi entrare nella camera vera e propria. |
27-12-2014, 15.02.18 | #3075 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Galgan si avvicinò al pontile che conduceva a bordo della Regina d'Afravalone, seguito dai suoi tre compagni di viaggio, quando due soldati che sorvegliavano l'ingresso per l'imbarcazione gli intimarono di fermarsi.
“Altolà.” Disse uno dei due militari al cavaliere eremita. “Qui non si può passare. A bordo salgono solamente gli uomini dell'equipaggio o quelli che hanno un permesso speciale firmato dal capitano.”
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27-12-2014, 15.17.46 | #3076 |
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L'alba.
Un soffuso chiarore da Est si estese fin sulle calme e piatte acque, rendendole, dall'impenetrabile blu cobalto figlio della notte, prima di un vago rosato, poi di un vivo purpureo ed infine di un luminoso corallo. Il cielo allora si illuminò sempre più, mostrando alte e sottile nuvole che, come un velo leggero e delicato, scendevano pian piano da Ponente. La Santa Caterina era giunta su acque più chiare, animate da una corrente mite ma più forte di quella, quasi impercettibile, che muoveva il denso Lagno. Ed in lontananza si intravedevano delle costruzioni che si innalzavano dalla piana circostante. “Altea...” disse Guisgard alla dama di Bastian “... io non ho mai detto che tu portassi sfortuna a bordo. Non l'ho detto per il semplice fatto che non ho mai creduto a tali superstizioni. E se all'inizio fui restio al tuo soggiorno su questa nave era solo perchè non volevo mettere in pericolo un'altra vita, oltre quelle dei miei uomini. Tu però hai insistito per restare, volendo poi persino partecipare alle missioni a terra, nonostante io fossi dubbioso. Ed ora ti lamenti di non so cosa. Ovvio che sia pericoloso. E se tu hai rischiato di essere violentata, io e gli altri scesi con te abbiamo a nostra volta rischiato più volte di rimetterci la pelle. Dunque sinceramente non so di cosa tu possa ancora lamentarti, visto che, come detto, sei stata tu a voler salire sul mio veliero. Ora vuoi scendere? E' una tua scelta ed io la rispetterò. Ma sappi che se scenderai di tua volontà, poi non vi risalirai più. E se questo è ciò che vuoi, allora al primo scalo ti faremo scendere a terra.” Raggiunse poi alcuni dei suoi al posto di comando. “Guisgard...” Palos, mostrandogli una cartina “... abbiamo lasciato le acque del Lagno ed ora stiamo navigando il fiume Volotronus.” “Non dovevamo lasciare il Lagno...” fece il capitano “... questo rallenterà il nostro arrivo a Nolhia.” “Dobbiamo comunque fermarci per fare provviste.” Mormorò Irko. “Allora al primo punto di scalo ci fermeremo” dispose il presunto Taddeide “e caricheremo le provviste. Poi riprenderemo il cammino verso Nolhia.” “Si, signore.” Annuirono i due. “Ora però dovresti riposare un po', Guisgard.” Disse Palos. “Su, va a fare colazione.” “D'accordo.” Annuì il capitano. Poco dopo, nella sua cabina, Clio era appena uscita dalla vasca, quando, con indosso solo un telo, tornando nella camera vera e propria, con sua sorpresa vi trovò qualcuno. “Queste essenze nell'aria” disse Guisgard che stava seduto sul letto con d'avanti un grosso vassoio imbandito “sono davvero profumate. Ma credo che anche la colazione che ti ho appena portato abbia un profumino niente male.” Facendole l'occhiolino. “Sono sicuro di poter soddisfare ogni tuo gusto. Ti rivelerò un segreto...” sorridendole “... ho una collezione di marmellate unica. E' questo il mio segreto per far cadere le donne ai miei piedi.” Ridendo appena. “Ma prima...” mostrandole un fiore “... siccome una donna non si sveglia mai senza un fiore, ecco un'erica...” adagiandola fra i capelli biondi di lei “... nel linguaggio dei fiori simboleggia la solitudine... ma la solitudine” con i suoi occhi azzurri in quelli chiari di lei “è tante cose... è il Tempo... è la distanza... è tutto ciò che ci separa da quel che amiamo... e la solitudine è la campagna di ogni vero innamorato, poiché quando si ama il resto del mondo svanisce...”
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27-12-2014, 15.40.39 | #3077 | |
Cittadino di Camelot
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"È incredibile quanto tu stia dimenticando il passato..certo era rischioso per tutti ma dovevamo essere tutti uniti..la tua avventura era solo con una persona. .e tu di me non sai nulla perché non ti sei mai degnato a parlare con me, solo in certi casi..aspetto qui per scendere ..a mio avviso tu non meriti nemmeno di divenire duca."
Mi misi seduta a terra aspettando arrivassimo per sbarcare ed andarmene e aggiunsi in modo tutti sentissero e pure lui.."Inoltre lui non fa il doppio gioco, sostiene..tornando qui gli dissi volevo dormire da lui e mi ha detto vi erano tanti posti nella nave o fumentavamo sospetti come la scorsa volta..non ami nemmeno te stesso Guiscard..uguale a Velv." E ricordai esattamente le parole e il fatto svoltasi poche ora prima.. Citazione:
E chiusi gli occhi cercando di dormire. .era tornati da Suession che non dormivo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 27-12-2014 alle ore 16.18.10. |
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27-12-2014, 18.00.44 | #3078 |
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Incominciavo a comprendere gli altri solo quando nel silenzio avevo il tempo di ascoltarli...Deluel. quel nome mi dava la sensazione della parola delusione.....e infatti, mentre le parole del ragazzo furono dettate dal freddo ragionamento...marangel ...aveva avuto una visione piu' positi .... evrei giurato che Lei aveva gia' cissuto nel suo cuore quel viaggio...e csoì gli Dei lo avevano opportunamente preparato per Lei...." Infatti Deluel, bisogna vedere cosa ha spinto quegli uomini a venire in questo posto nonostante le loro anvi andavano da un'altra parte.....ma come dice Marangel....puo' anche darsi che il fato mi debba un regalo...."......infatti come se le miei parole avessero avuto una risposta...notammo una taverna....e nello spiazzo antistante dei cavalli , che solo uomini ricchi e in armi potevano avere......" C'e' una preghiera che viene insegnata alla mezza notte del 24 dicembre.....non viene trascritta ma tramandata oralmente, prima di pregare si fa una richiesta e poi dopo averla recitata tre volte...ad ogni suono...vocio...si da' un'interpretazione......Qui ci sono dei cavalli di razza...c'e'm freddo....e abbiamo fame.....i segni ci sono tutti..proviamo a fermarci...... "......e così Marangel sicura che tutto stesse per andare per il meglio mi fece spazio perchè scendessi dal carro....
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28-12-2014, 14.31.13 | #3079 |
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Mi illuminai.
Restai immobile per un lungo istante, incapace di proferire parola, con un sorriso luminoso e raggiante, che mi sembrava di non aver mai avuto. Spostavo lo sguardo da lui al vassoio, per poi tornare ai suoi occhi, quasi non credessi a quello che vedevo. Lui poi posò un fiore tra i miei capelli, lasciandomi ancora una volta senza parole. Gli sfiorai dolcemente la guancia, con gli occhi nei suoi, senza riuscire ancora a parlare. Non era un sogno. “Marmellata, eh..” mormorai, divertita “ Ah, ecco svelato il tuo segreto..” lanciando un’occhiata al vassoio “Anche quella di mirtilli? È la mia preferita…”, voltandomi verso di lui per poi fargli l’occhiolino. Mi avvicinai al vassoio, accanto al quale giaceva la camicia da notte che avevo preparato. “Seta bianca e marmellata… non è il massimo..” mormorai, divertita, ma non avevo voglia di sceglierne un’altra, tanto ormai albeggiava, presto avrei dovuto vestirmi di tutto punto. La raccolsi con la mano sinistra, mentre allungavo la destra sul vassoio. “Che meraviglia..” sorrisi, prima di rubare un pezzetto di marmellata come una bimba dispettosa “Buona..” assentii, portando la mano alle labbra “Faccio in un attimo..”. Sparii dietro il paravento, mi liberai del telo, appoggiandolo sul paravento stesso, e indossai la mia preziosa camicia da notte, stando attenta all’erica nei miei capelli. “Eccomi..” sorrisi, uscendo, per poi sedermi sul letto a mia volta, davanti a quella splendida colazione. Alzai gli occhi su di lui, sorridendo “Grazie..” sussurrai appena, sentendo la voce tremare “Hai ragione sai.. il mondo svanisce..” per poi illuminarmi, spostando lo sguardo al vassoio “Beh, Buon Appetito..” facendogli l’occhiolino “Non vorrai farmi mangiare da sola..” . Era così strano, eppure così bello, condividere con lui una cosa tanto semplice e quotidiana come la colazione la rendeva improvvisamente speciale. Ero felice, quella era la mia Isola Felice, fuori dal tempo, come sempre, il mondo intero poteva crollare che non me ne sarei accorta. |
29-12-2014, 01.24.27 | #3080 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio uscì da dietro il paravento con la sua splendida camicia da notte.
E nel vederla così, come una visione, Guisgard restò per un attimo senza parole. “Eh...” disse in un sospiro “... se ti vedesse adesso il tuo maestro... chi poteva immaginare che un giorno quel dispettoso maschiaccio sarebbe diventato una meravigliosa ragazza...” sorrise e riprese a spalmare la marmellata sul pane “... sarà meglio che io però non tocchi le varie marmellate, visto che da qualche parte ho letto che lo zucchero possiede qualità afrodisiache... non che ne abbia bisogna, ovvio... la tua camicia da notte basta e avanza... meglio di una torta alla meringa...” facendole l'occhiolino e offrendole quella fetta di pane cosparsa di marmellata ai mirtilli “... il segreto di una buona marmellata sta nel rendere al minimo i pezzettoni di frutta... così si spalma in maniera omogenea sul pane...” rise “... chissà, potrei scriverci un libro sull'argomento!”
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