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14-02-2015, 06.03.20 | #401 |
Disattivato
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Quell'uomo mi piaceva sempre meno, decisamente.
"Come siamo stati sciocchi a venire qui.." mormorai, voltandomi verso la porta. Ma in quel momento notai qualcosa. Non era possibile... Sbiancai. La sua ocarina.. Ed era quella che avevo sentito suonare. Chi aveva osato suonare la sua ocarina? Quell'uomo? Alzai lo sguardo attonito sull'uomo. "E quella come l'avete avuta?" sostenendo il suo sguardo "Allora non sono pazza, l'avevo davvero sentita suonare da qui... Perché l'avete voi, perché? Chi ha osato suonare la sua ocarina?" ero incredula, sbigottita, ma conoscevo bene l'ocarina di Guisgard, non l'avrei confusa con nessun'altra. |
14-02-2015, 06.09.52 | #402 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Don Nicola fissò l'ocarina e poi Clio.
“Beh, non vedo cosa ci sia di così strano...” disse con indifferenza “... sono diffuse e molti suonano quel tipo di strumento... sarà capitata qui per caso, forse portata da qualcuno come offerta alla chiesa o magari come voto... come posso ricordarmi di una cosa così poco importante? Ora andatevene e lasciatemi tranquillo.” Sbottò. Anche Ammone fissava l'ocarina. “Si, è la sua...” guardando poi Clio “... anche a me sembra la sua...” si voltò verso il prete “... allora qualcuno la suona davvero... chi, ditecelo?” “Andatevene vi dico.” Tuonò Don Nicola. “Mi avete davvero seccato.”
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14-02-2015, 06.15.35 | #403 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Amore.
Questa parola aveva usato Altea e naturalmente non sfuggì all'attenzione del Priore Tommaso. Il religioso comunque annuì e i due lasciarono la casa del pastore, per recarsi poi verso il Cimitero. La campagna era più sinistra del solito, in parte perchè era ormai buio e in parte perchè l'atmosfera era particolarmente cupa e silenziosa. E in effetti dopo il tramonto la brughiera non era uno scenario tranquillizzante, neanche per chi ignorava il terrore che si annidava in quelle terre. Il religioso ed Altea attraversavano quei luoghi in un silenzio tetro ed opprimente. Non c'era un solo animale selvatico nei paraggi, perchè quelle sono creature furbe e scappano quando c'è un qualche pericolo. Le piante e gli alberi segnati dalle tenebre sembravano innaturalmente grossi e contorti, mentre il resto della vegetazione era fitta e aggrovigliata in modo anormale. Addirittura dossi e fossati che sorgevano dalla terra ammutolita dai lamenti della notte facevano pensare a strane ed oscure presenze germogliate dal ventre maledetto del mondo. La verità è che la paura si annidava nella brughiera da sempre ed era aumentata a dismisura da quando si era diffusa la leggenda della Gioia. Infine i due raggiunsero l'antico Camposanto. I cancelli di quel luogo di Eterno Riposo erano socchiusi ed un uomo se ne stava su quell'austera soglia, quasi come un novello Caronte posto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. “Giungiamo appena in tempo...” disse il Priore al becchino. “E' tardi, tornate domani.” Fece questi. “Siate clemente, buon Cristiano.” Scendendo da cavallo il religioso. “Se siamo giunti in questa inclemente ora è solo perchè abbiamo fatto un voto. Le Sacre Ceneri sono imminenti e poi comincerà la Santa Quaresima. E prima di allora noi dobbiamo pregare su una tomba.” “E' tardi.” Perentorio il becchino. “Tornate domani.” “Questa dama” mormorò il Priore, indicando Altea “ha fatto voto e non può essere rotto. Lasciateci entrare e al nostro ritorno ella sarà generosa con voi.” E davanti a quella promessa di ricompensa, il becchino fece cenno ai due di entrare. “Ma fate in fretta...” fissandoli il beccamorto. “Ma ditemi...” a lui il religioso “... dove è sepolto l'Arciduca? Parlo di lord Guisgard...” “Anche questo è un voto fatto?” Con tono enigmatico il becchino. “E' solo la curiosità di chi, come me, ha udito molto parlare della sua morte.” “Per grandi che alcuni uomini amino definirsi in vita, alla fine dei conti sono mortali come tutti gli altri...” con tono austero il beccamorto “... a chi come me fa questo lavoro non è concesso chiamare una tomba per nome, né ripetere ciò che recita la sua lapide... la indicherò solo come la tomba solitaria posta nel più oscuro angolo di questo Cimitero...” Ad un tratto, dal sotto il porticato che delimitava l'ingresso di quel Camposanto, una figura prese forma, avvicinandosi a loro. “Di cosa hai paura?” Ridendo il secondo becchino, fissando il primo e poi il Priore ed Altea. “I morti ti spaventano? I Taddei ormai sono solo ombre, soffi senza più la loro potenza... davanti a madama Morte tutti gli uomini sono uguali... la tomba di cui domandate” guardando il Priore Tommaso “è quella maledetta e abbandonata di un'antica, nobile e folle famiglia, il cui ultimo rappresentante è stato chiuso nella cripta da alcuni mesi ormai...”
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14-02-2015, 20.19.46 | #404 |
Cittadino di Camelot
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Eravamo lontani da orecchie indiscrete....nessuno poteva ascoltarci, a questo comunque non avevo mai creduto...." Vedete che voi siate Fedele a Nostro Signore...non avevo dubbi ma so che siete fedele anche ai Signori che regnano su queste terre.......quell'uomo se volete il mio parere e lo volete..perchè io non sarei qui adesso....non e' matto....lui ha visto una verità svelata....sapete...e' come se io adesso assistessi ad un miracolo...ne rimarrei scioccata.....Il poveretto pero' ha un altro grande problema..l'ignoranza.....e la superstizione...ora facendo quattro conti.....se quello che dice e' vero......L'Arciduca non solo e' vivo e' nascosto ed e' anche in gravissimo pericolo......perchè chi lo vuole morto ....vuole anche la sua poltrona......".....mentre parlavo lo osservavo...era teso...confuso si muoveva nervosamente, mi misi il mantello e presi la borsa con le boccette....." Forse non sapete.....che al vostro novizio il mio laboratorio non e' piaciuto molto....nel senso che il mio lavoro potrebbe essere frainteso...eppure non mi sono rifiutata di venirvi in aiuto......quello che ho somministrato al poveretto..lo fara' dormire sino a domani..poi però o lo consegnerete alle guardie....e sapete che lo uccideranno...o farete in modo ....visto l'abito che portate di scoprire la verità.......infondo la verità rende liberi........Ora e' il caso che io rientri....qualcuno potrebbe chiedersi come mai oggi le mie preghiere durino piu' del dovuto...."......Conoscevo la strada che mi avrebbe condotta fuori........e così fu' in un tempo brevissimo....c'era un piccolo tratto di bosco che divideva il convento dal castello........De Gur non amava che lo facessi da sola e a piedi....ma c'era ancora luce.........ero presa dai miei pensieri...le parole di De Gur della notte prima si intrecciavano con quelle del povero matto.........De Gur cercava di difendere la sua gente...di difendere me..lui stesso......e se l' Arciduca...fosse scomparso per riapparire e pareggiare i conti con chi voleva tradirlo ?......e se invece quella leggenda fosse vera.......Quel sogno che avevo fatto.....era cosi' vero che la vista mi era andata via....la luce era stata assorbita dalle tenebre............sentii un rumore ma continuai a camminare ..affrettando il passo.....il Castello sembrava vicino...e io sembravo non arrivare mai......
Ultima modifica di elisabeth : 14-02-2015 alle ore 20.38.49. |
14-02-2015, 21.06.26 | #405 |
Cittadino di Camelot
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Arrivati al cimitero presi le margherite grandi raccolte e presi un laccio dai capelli che si sciolsero e legai i fiori, quando udii le parole del Priore e dei custodi del cimitero e mi arrabbiai.."Io dovrei pagare per far visita a un defunto, mi meraviglio di voi Priore.."gettai i fiori a terra "e vedo che invece di fare il proprio lavoro si giudicano i vivi e i morti...forse uno di voi due è il Signore Onnipotente?" chiesi ai due becchini.
Presi Cruz e dissi al Priore di seguirmi.."Ci sarà altra occasione..anzi io me ne vado per un paio di giorni, vado ad aiutare suor Gertrude all' orfanotrofio, avevo già informato Petronilla cosi voi potrete continuare le vostre ricerche a Corte...e io mi ritiro da questa vostra cerca, io sono una bugiarda...tra me e Guisgard non vi fu amicizia...nulla..non è vero ebbimo una storia di amore interrotta per motivi che non voglio dire..e poi..il giorno della sua morte ero venuta per rinsaldarla e poi me ne andai non baciandolo per paura di soffrire di nuovo...e non è vero che vi è nostro figlio all' orfanotrofio e lo sa solo mio padre e suor Gertrude che mi aiutò a partorire in segreto". Arrivammo a Corte e salimmo nella mia camera e gli mostrai un atto di nascita di quasi due anni fa.."Efrem de Taddei".."No, vi diranno è un falso, per non destare scandalo..perchè Guisgard non può aver amato una come me...state lontano da me..sono una bugiarda..lo sanno tutti.. che mi ha rifiutata, e non siamo mai stati amici..dimenticatemi, io me ne vado a Sygma dai miei dopo essere tornata dai miei giorni fuori". Chiesi una carrozza e raggiunsi l'orfanotrofio e suor Gertrude mi apri.."Sono venuta come detto..lady Clotilde mi ha invitato a un pranzo e poi una festa pomeridiana e vi saranno molte nobildonne e ha detto ha organizzato una beneficenza per l' orfanotrofio" sorrisi alla suora dicendo andavo dai bambini. Raggiunsi un ampio salone, mi venne in braccio un bimbo sui due anni baciandomi...era di pelle chiara, gli occhi di un azzurro particolare e i capelli neri e mossi e gli diedi una spada di legno intarsiata.."Diventerai un ottimo cavaliere da grande..seguirai le orme di tuo padre" e lo baciai stringendolo. Una bambina mi guardava timidamente ed io presi una scatola e gliela consegnai.."Sono sempre di parola con voi..cerco di accontentarvi tutti". Dentro vi era un vestitino elegante rosa con fiocchi e pizzi bianchi.."Magari lo indosserai domani per accompagnarmi da lady Clotilde..vero Giulietta?" e lei annuì contenta. Poi li accompagnai nella grande stanza da letto e dopo una favola, baciai il piccolo e spensi le candele. Chiesi a suor Gertrude di svegliarmi presto ed andai nella mia stanza, mi stesi sul letto piangendo...sei sempre stata nulla per tutti...tutto ciò che hai detto e dicevi o fatto era per tutti frutto di una dama sciocca..non voglio più parlare con nessuno...loro sono il mio futuro...e il piccolo..sembra il ritratto di suo padre..ma pure suor Gertrude negherà tutto..sono sola...al mondo...e mi addormentai tra le lacrime.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
15-02-2015, 04.29.22 | #406 |
Cittadino di Camelot
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-Alzati, Lucas, non occorre che ti inginocchi davanti a me, io non sono il Pontefice-
risposi, sorridendo bonario. Poi realizzai, era ormai il tempo, occorreva che mi incontrassi nuovamente con i due messeri, al Vecchio Castello; bisognava mettersi in cammino. -Bene, mio giovane scudiero, a quanto pare, potrai calarti immediatamente nel tuo nuovo ruolo, dando prova della tua discrezione. Seguimi, siamo attesi-
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
15-02-2015, 17.55.35 | #407 |
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Sbiancai alle parole dell'uomo.
Ah, noi l'avevamo seccato... "Una cosa di poco conto.." sussurrai appena, incredula, voltandomi verso l'ocarina "Quella è la sua ocarina.. l'ocarina di Guisgard, saranno anche diffuse ma la riconoscerei tra mille..". L'ocarina che disturbava i miei allenamenti.. L'ocarina che mi aveva condotto da lui.. L'ocarina che mi aveva fatto avere dei sospetti sulla Santa Caterina.. L'ocarina che sognavo sempre suonasse per me.. L'ocarina che annunciava il suo arrivo... Senza che me ne accorgessi, mi si erano riempiti gli occhi di lacrime. "Volete dirmi perché l'avete voi? E chi ha osato suonarla l'altra notte?" stavo crollando, ormai non riuscivo a fermare le lacrime, che mi rigavano il viso, ma il mio tono era comunque risoluto "Avete idea di cosa significhi sentirla suonare dopo tutti questi anni?" sostenendo lo sguardo dell'uomo, nonostante avessi la voce rotta dal pianto "Avete idea di quanto dolore porti con sé quel suono? Noi.." alzando per un momento lo sguardo su Ammone "Credevamo di aver perso il senno.. perché nessuno, mai, oserebbe suonarla... Ma io ieri sera l'ho sentita davvero, e proveniva da qui... voi mi avete scacciato, come state facendo ora.. eppure l'ocarina è qui.. quindi qualcuno l'ha suonata davvero..". Di solito detestavo farmi vedere in quello stato, ma ero stata nascosta per così tanto tempo dietro una maschera di ghiaccio, che ormai mi era impossibile fermarmi. Dovevo andare fino in fondo a quella storia, dovevo sapere. "Quindi ve lo chiederò di nuovo, padre.." alzando lo sguardo provato sul religioso "Perché l'avete voi? Lui non se ne separava mai.. mai.. è stato trovato morto nel giardino, giusto? Beh, io so bene quanto amasse camminare nel giardino anche nella notte, ma aveva sempre la sua ocarina con sé, questo significa che l'aveva con sé anche la sera in cui.." la voce mi si spezzò "La sera in cui è morto.. ma certo tutti si sono accorti che è scomparsa Mia Amata, perché qualcuno avrebbe dovuto far caso ad un'ocarina.. Allora perché è qui? Chi ve l'ha data? Ma soprattutto, chi ha osato suonarla?". Chinai il capo per un momento, cercando di respirare piano. Dovevo calmarmi, ma il dolore era troppo forte, e l'avevo nascosto per talmente tanto tempo, che ora voleva solo esplodere e consumarmi. Calmati, Clio... respira... "Ma voi dite che è una cosa di poco conto, di cui non potete rammentarvi...." scuotendo appena la testa "Allora, vendetemela.." alzando le spalle "Posso pagarvela a peso d'oro.. vi darò tutto quello che ho... Certo, siete un eremita e non vi serve tutto quel denaro, ma siete anche un religioso, potreste usare il mio oro per fare del bene... sicuramente lo usereste meglio di me.." con un leggero sorriso. Ma poi il mio sguardo, che ormai mostrava il dolore che avevo cercato di celare al mondo, si velò di una luce diversa, e la mia voce si fece più bassa e più calma. "Vi conviene rispondere alle mie domande, padre, o accettare la mia offerta..." chinando appena il capo, per poi rialzarlo un istante dopo "Perché vi assicuro che non ho niente da perdere, nemmeno l'anima... e non esiterei a prendermela con la forza... perché nessuno ha il diritto di suonarla, o di trattarla come qualcosa di poco conto... Nessuno...". |
16-02-2015, 01.28.29 | #408 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Don Nicola fissò, per un lungo istante, il volto di Clio in lacrime.
Come se il religioso cercasse nei suoi occhi azzurri una verità, anzi, una risposta a tutto ciò. “Si, ora rammento...” disse poi, assumendo per un momento un'aria di pura indifferenza, al posto di quella sua espressione perennemente austera “... quell'ocarina la portò un giorno un tipo, un ragazzotto, forse uno zingaro... almeno così sembrava... ebbene mi confessò di averla trovata attorno al palazzo ducale e poi rubata... ma la sua coscienza gli rimordeva ed allora ha deciso di portarla qui, forse perchè questa cappella è lontana dai clamori della capitale... ecco, è tutto qui...” scosse il capo “... come vedete, dunque, nessun fantasma redivivo... ma credo di aver compreso chi site voi due... fate di certo parte di quel gruppo di fanatici... quelli che vaneggiano del loro duca ancora in vita... si, appartenete a quel gruppo di pazzi...”
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16-02-2015, 01.58.00 | #409 |
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"Ora rammentate..." Con disprezzo "Ma guarda un po'... E siete stato voi a suonarla ieri notte? Voi avete osato tanto?" Sostenendo lo sguardo dell'uomo.
"Allora non ha alcun valore per voi.." Prendendo dalla borsa una sacca colma di monete "Ripeto, poiché è solo un pezzo qualunque, rubato per di più... Allora vendetemela..." Mostrando l'ingente contenuto del sacchetto "O questo, o la mia spada.." Con decisione. Quell'uomo si faceva beffe di me, e io non lo sopportavo. Poi le sue parole mi sorpresero. "Gruppo di fanatici?" Sorridendo appena "C'è.. Davvero qualcuno convinto che lui sia vivo? Dopo tutti questi anni?" Scossi appena la testa "No, credetemi... Vi sbagliate di grosso...". Vivo.. Poteva davvero esserlo? "Anche perché.." Mormorai "Se fosse vivo lo saprei, se fosse vivo sarebbe venuto da me...". Eppure ero profondamente turbata. No, non mi avrebbe mai fatto questo, farmi credere di essere morto. Sapeva che non mi sarebbe rimasto niente, sapeva che avrei cercato la morte anche se avevo troppo rispetto per me stessa per trovarla di mano mia. No, era impossibile. Era un bel sogno.. Un'inutile speranza. La mia cara nonna diceva sempre che a tutto c'è rimedio, meno che alla morte. E invece poteva essere vivo? O forse aveva ragione quel prete, erano solo pazzi fanatici. Ma ora non facevo che pensarci. |
16-02-2015, 02.00.50 | #410 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth attraversava quel bosco immerso ormai nelle tenebre dominanti.
Era però una sera spettrale, la Luna brillava muta sulla brughiera, in cui vagabondavano animali selvatici insieme a misteriose ed oscure leggende. Era quello un luogo di profondo Inverno e fiori narcotici, capaci, per chi ne conosceva proprietà e caratteristiche, di fornire veleni ignoti e mortali. Poi all'improvviso un fruscio. Un mormorio che sembrò raggiungere ed avvolgere la moglie di De Gur. E ad un tratto davanti a lei apparve qualcosa. Un'ombra indefinita e silenziosa che mutò un attimo dopo in una figura immobile che pareva essere spuntata dal nulla, come quegli spettri che molti affermano di aver visto vagare di notte nella brughiera. Poi quella figura avanzò di un passo, raggiungendo il vago pallore lunare e svelando così il suo volto. Era un religioso. “Salute a voi, signora...” disse ad Elisabeth “... in verità, da ciò che molti raccontano, mi aspettavo di incontrare spiritelli e fantasmi, non certo una donna.” Sorrise appena e mostrò un lieve saluto con un cenno del capo. “Perdonate la singolarità delle nostro incontro, ma cercavo il convento dell'abate Elia e siccome dubito che nei paraggi ci siano molte altre abitazioni, presumo che voi veniate proprio da quel pio luogo, o magari che lì siate diretta. Sono un religioso, il Priore Tommaso. Provengo dal vecchio Cimitero e volevo raggiungere il convento quanto prima. Potete forse aiutarmi, signora?”
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