23-02-2015, 01.30.08 | #671 |
Disattivato
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Ci muovevamo di soppiatto, attenti a non fare il minimo rumore, ma quando qualcuno parló, ci fermammo di colpo, per poi guardarci negli occhi.
Ascoltai le parole spensierate del ragazzo che aveva parlato, e mi avvicinai ancora di più al gregge di pecore, seguendo quella voce. Naturalmente feci molta attenzione per non essere né vista né sentita, ma ero sempre più curiosa. |
23-02-2015, 01.31.18 | #672 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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De Gur fissò Elisabeth.
“Di pazzi il mondo è pieno.” Disse. “E poi, ricordalo, la gente finisce sempre per vedere ciò che più desidera. Come i miraggi nel deserto. Guisgard è morto e la stirpe dei Taddei non esiste più.” Seccamente. “Ma non voglio che tu resti turbata da ciò... come chi governerà Capomazda... non devi pensarci...” accarezzandole il viso “... tuo marito penserà a te... lavoro affinché si possa avere un futuro degno... io e te...” Ma proprio in quel momento bussò Tilde. “Milady...” ad Elisabeth “... il Priore Tommaso è giunto al castello e chiede di voi.”
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23-02-2015, 01.39.21 | #673 |
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Clio si avvicinò al gregge, attenta a non farsi scorgere da alcuno, con Ammone invece, essendo molto più grosso ed impacciato della ragazza, che preferì nascondersi dietro una grossa quercia ed osservare da lì il tutto.
E pochi istanti dopo quel giovane, grazie al suo passo svelto, raggiunse le pecore, con un'espressione estremamente appagata sul viso. Era robusto, di bassa statura, con i capelli corti e di un colorito tra il paglierino ed un rossiccio molto chiaro, gli abiti da garzone di bottega e le movenze un po' goffe. “Ehi...” disse guardandosi intorno “... dove sei?” Ma come risposta ci fu solo il belare delle pecore e l'abbaiare del cane che gli andava incontro.
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23-02-2015, 01.46.57 | #674 |
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La carrozza che doveva riportare Altea e Bensuon a Capomazda partì, raggiungendo un'ora dopo la cupa brughiera da attraversare per arrivare nel cuore del ducato.
“Io credo” disse Bensuon fissando fuori dal finestrino della vettura “che un uomo di Chiesa non ti rifiuterà certo le spiegazioni che cerchi, anche se dubito troverà qualcosa. Non esiste nessuna maledizione e i Taddei sono ormai estinti.” Si voltò a fissarla. “Ma voglio proporti un patto... anzi, una condizione... io ti aiuterò in queste assurde ricerche, ma se come penso non salterà fuori nulla, allora io e te ci divertiremo a goderci la vita della capitale e i piaceri dell'amore... chiaro?” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto non tutte possano vantare un conte come spasimante.” Ridendo.
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23-02-2015, 01.55.18 | #675 |
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Seguendo Galgan, Lucas lasciò quel luogo e i due, cavaliere e fido scudiero, si ritrovarono a percorrere la campagna Capomazdese ed i suoi misteri avvolti nel silenzio della notte.
Ma poco dopo cominciò ad albeggiare. “Messere...” disse Lucas a Galgan durante il cammino “... in verità tutta questa storia mi sembra intricata e senza senso... come se la verità girasse intorno a tutti noi, quasi a farsi beffe, senza che nessuno riesca ad afferrarla...” Ma le parole dello scudiero si bloccarono di colpo, quando i due giunsero davanti alla cappella. Lucas infatti aveva già sentito parlare di quell'anacoreta e del suo eremo, così che non ebbe difficoltà a condurre là il suo cavalleresco maestro Galgan.
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23-02-2015, 02.15.36 | #676 |
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Pirros sorrise a Tessa.
Era costui uno di quegli uomini avvezzi a compiacersi di se stessi, di sentirsi in diritto, per il grado che la società gli aveva conferito e le ricchezze derivanti da tale ceto, di poter ambire a tutto ciò che ispirava la sua dubbia moralità e volubile volontà. Soprattutto per il fatto che uno dei suoi protettori, quel Gvineth così simile ad un Eurimaco giunto ad Itaca attratto dal talamo di Ulisse, nutriva verso Pirros una tal fiducia da affidargli la direzione di queste prigioni così colme di ospiti poco graditi e ancor meno raccomandabili. E dunque dietro quel sorriso compiaciuto, gli occhi chiari ed ingannevoli, i capelli di un chiarore comune, il sorriso accomodante ed i gesti così intrisi di sicurezza in se stesso, Pirros celava pensieri ed intenzioni che ben si legavano ai costumi e alle tendenze che ora dominavano a Capomazda. “Purtroppo” disse ad alta voce, in modo che la ragazza, nonostante si fosse avviata già all'uscita, potesse sentirlo bene “non mi è consentito assentarmi troppo da questo luogo. Magari mi porterete voi quegli annali. Così da poterci anche rivedere...” Così Tessa uscì finalmente da quell'infelice luogo, trovando il curato Pipino sul suo carro ad attenderla. I due così partirono, lasciandosi dietro quell'opprimente prigione. Ma nell'allontanarsi Tessa notò qualcosa. L'ultima finestra che si apriva sulle massicce murature della prigione, quella posta più in alto di tutte le altre, come se celasse una cella irraggiungibile per qualsiasi voce umana e così distante dal suolo da sembrare quasi destinata ad accogliere qualcuno bandito per sempre dalla Terra. E nel fissare quella lontana apertura chiusa da pesanti sbarre di ferro, per un istante Tessa ebbe come l'impressione di vedere qualcosa. Un riflesso, un bagliore che come il velo di uno spettro si accostò a quelle sbarre, indugiando per un breve ed effimero momento, per poi svanire nel nulla.
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23-02-2015, 13.52.19 | #677 |
Cittadino di Camelot
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Quando io e Suor Corale tornammo finalmente al convento, la sera era già scesa e, senza parlare con nessuno, mi ritirai nelle mie stanze.
La visita al carcere, mi aveva lasciato una matassa ingarbugliata di pensieri in testa. Ero sicura di aver intravisto un volto dietro le sbarre, mentre uscivo dalla prigione e qualcosa, bel lontano dalla razionalità, mi diceva che si trattava del misterioso prigioniero dalla maschera di ferro. "Non ho prove concrete" pensai " ma sento che quell'uomo è trattenuto là non per colpa, bensì per l' interesse di qualcuno..." Così, con quei pensieri in testa, mi addormentai. Cammino lungo i vigneti di una verde collina inondata dal sole e mi sento così leggera, che potrei spiccare il volo e librarmi sopra questo luogo incantevole, cantando di gioia. Inizio a correre, perché sono curiosa di vedere quale meraviglia si nasconde alla fine della vigna, che degrada dolcemente in valle. Corro, corro libera, ma nella corsa, mi accorgo che il paesaggio sta cambiando, che non è più verde e bello. Adesso sono all'interno di un bosco e alti rovi mi stracciano le vesti e sfregiano le carni, mentre continuo a correre, con la fretta di uscire presto da qui. Ecco, finalmente il bosco finisce, rovi ed arbusti si diradano e, in fondo, scorgo una costruzione. Mi avvicino, devo vedere cos'è. Il carcere mi si para davanti in tutta la sua austerità e, mentre resto impietrita, un grido lacera il silenzio per tre volte "aiuto!" Mi svegliai di soprassalto, con quel grido nelle orecchie che sembrava così reale da provenire dalla mia stessa stanza. "Al diavolo la razionalità!" pensai, con il cuore che batteva all'impazzata nel petto "Devo arrivare in fondo a questa storia e trovare qualcuno che mi aiuti a farlo!" Ma chi?
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden. |
23-02-2015, 16.44.31 | #678 |
Cittadino di Camelot
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La carrozza correva fino ad arrivare alla brughiera prima della capitale, ascoltai le parole di Bensuon e sorrisi leggermente..era un bravo ragazzo, mi fidavo di lui anche perchè era così pure per Guisgard..era un pò scanzonato solo e prendeva la vita alla leggera, eravamo totalmente diversi e questa volta guardai io fuori dal finestrino perdendomi in un ricordo non troppo lontano..
Un fulmine forte seguito da un rombo di tuono, non riuscivo a dormire, accesi una candela e andai a bussare alla camera di Guisgard. "Chi è? Avanti" udii la sua voce. Aprii lentamente la porta.."Sono Altea" dissi sottovoce "sei presentabile? Non che mi scandalizzi per carità, ma non vorrei trovare quella milady Ingrid che cinguetta attorno a te". "Sciocca" .. era il suo modo gentile per apostrofarmi, io risi e lui si alzò dal letto "non stai bene?" "Questo temporale mi agita, mi sento nervosa..no, non ho paura". "Vieni" disse con la sua voce rassicurante e prendendo un libro "ti leggerò una fiaba". "Smettila, signor Simpatia..ti prendi sempre gioco di me" e mi sedetti sul letto vicino a lui. Ma lui iniziò proprio a leggerla quella fiaba, mentre io ero persa a guardare i suoi occhi vasti come il mare e il cielo e alla fine mi pose una domanda. Avvampai, perchè quella domanda e lui rise "Ovvio, sai a memoria ogni sfumatura dei miei occhi e non hai seguito il mio racconto, sei incoreggibile". "Mi spiazzi sempre, a volte ho paura di te, come ora..di starti vicino o forse ho solo paura dei forti sentimenti che provo per te e mi blocco..ho paura dell' Amore?" Lui mi guardò senza dire nulla e mi diede un pacchetto.."Te lo volevo dare l' altra sera alla tua festa ma poi vi era uno stuolo di ammiratori e ho lasciato perdere..ammiratori che tu nemmeno calcolavi e io volevo pure salvare". Lo guardai torva e aprii il cofanetto, era un braccialetto semplice con una rosa di madreperla.."Ti sei ricordato il mio fiore preferito è la rosa? Eh, ma pure io volevo stupirti quella sera ma eri attorniato dalle ammiratrici urlanti" ed estrassi dalla tasca della vestaglia un cofanetto, lui lo aprì e come una sinergia di pensieri vi trovò un braccialetto con un quadrifoglio.."Ti auguro ti porti fortuna..e ti aiuti a superare difficili prove nella vita..quella vita vorrei tanto dividere con te". Il cuore iniziò a battere forte e mi alzai.."Devo andare, buonanotte Guisgard" e scappai come al solito. Guardai Bensuon e sospirai, scacciai quel ricordo.."Un patto..se perdo devo folleggiare con te e dedicarmi ai piaceri dell' amore e altro. Tu hai mai amato davvero? L' Amore non vuole patti, è spontaneo e non funziona come dici tu. E se poi avessi ragione io...quindi non ti interesserebbe di me..quindi il tuo non è Amore". Scossi il capo, non badai a quelle parole..io volevo solo una persona mi aiutasse e appena arrivati a Corte avrei scritto al priore e poi saremmo andati per la campagna..quella campagna che per molti sembrava celasse strani misteri.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
23-02-2015, 16.46.07 | #679 |
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Non dovevo preoccuparmi di nulla.......lo guardavo con dolcezza, avevo il terrore di ascoltare la voce che mi urlava dentro......avevo fede in Nettuno....ma avevo paura nelle decisioni di De Gur......accolsi la sua mano sul mio volto.....prendendone tutto il calore...il calore che mi era mancato in quel momento.......lo baciai sulle labbra......" Mi sento più sicura...ora che ti ho sentito che ti prenderai cura di me......una volta che si e' presa la decisone di unirsi dinanzi a Dio.......non si può più fare a meno della persona che si ama....." In quel momento Tilde interruppe un piccolo attimo di intimità.......un piccolo attimo rubato.......Il Priore....era già tornato......." Grazie Tilde fatelo accomodare.....tra un po' sarò giù in salone fai da padrona di casa.....".....Ebbi una piccola esitazione.........sapevo che non era il momento di andar via.....Ma la mia curiosità era enorme......." Da quando ti stai occupando di politica....ho deciso di addentrarmi in quelli che sono gli studi Teologici......il Priore....ieri mi ha detto che ne avrei veramente bisogno...mi trova un po' carente in materia.....c'è da ridere......in cambio io gli insegnerò tutto quello che so sulla medicina....naturale ovviamente....conosci la mia fissazione per le piante e i funghi.........per quanto riguarda rituali divinatori......nin ne farò mai menzione...neanche in confessione......"......mentre parlavo mi vestivo.......giusto per evitare l'imbarazzo......." Vestiti con calma...ti aspettiamo a cena......".......ma poggiata la mano sulla maniglia mi voltai di scatto..........e gli corsi incontro......abbracciai De Gur come se non l'avessi dovuto vedere mai più........" Siamo così strani......ma sono le circostanze, i pensieri........qualsiasi cosa accada....non devi mai dimenticare che ti amo.....".....lo baciai......e con un sorriso uscii dalla porta per raggiungere il Priore........una volta nel salone..."Padre...pace e bene.....spero portiate buone nuove....."....
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23-02-2015, 17.09.57 | #680 |
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-La verità-
risposi al mio fido scudiero, -Invero, si può cercarla una vita, un intero ciclo di umana esistenza, eppure spesso si può arrivare soltanto a sfiorarla, se non a contemplarla da lontano, così, come possiamo rimirare le stelle......- Eppure, mi parve che il giovane non avesse tutti i torti, forse lui, involontariamente, era la voce della mia ragione, mentre io stesso, talvolta, ero mosso quasi esclusivamente dalla Fede......Chissà, forse l'Onnipotente mi aveva fatto dono di un angelo custode, con l'incarico di raffreddare il mio animo cavalleresco quando le circostanze lo richiedevano, oppure di rendere lui più predisposto alla cerca, anche quando questa pare folle, e priva di ogni logico fondamento. Con questo spirito, giunsi nei pressi del luogo che stavamo cercando; per qualche istante, lo rimirai, con religioso rispetto, poi mi avvicinai, e bussai alla porta.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
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