17-09-2009, 12.45.00 | #1 | |
Cittadino di Camelot
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Traduzioni storie di Soujin
Ho tradotto alcune storie di una mia amica americana, Soujin : D
Lei scrive moltissimo sulle leggende arturiane e ha scritto un capolavoro (amato persino da Elizabeth Wein, autrice di The winter prince, nonché grande nerd delle leggende XD e donna adorabilmente simpatica). Quindi non potevo non consigliarvi questo raggonto: Catechism. E' in inglese. Se avete voglia di leggere un racconto su Gaheris, Mordred, Clarissant e Gareth reincarnati nel nostro secolo (con accenni di Agravaine, Viviane, Gawain, Ragnelle, Bedivere e Ginevra) quello è il racconto che fa per voi. Niente slash! Incredibile, vero? Porto un piccolo quote <3 per mostrarvi come scrive questa fanciulla Citazione:
Trovate le sue storie che ho tradotto. (EFP è un sito di fanfiction) Sono per la maggior parte slash : ( Eccone alcune: ____________________________________________ Le cinque volte che Gaheris dice a sua madre di amarla. Incesto sottointeso. Pietre 1. "Vi voglio bene." Morgause abbassa il proprio sguardo, verso il figlio, il suo piccolo codardo. Ha il volto sporco di succo di bacche, scuro, e i suoi capelli sono attorcigliati con ramoscelli e foglie di rovi. E' accanto a lei, una mano sulla sua gonna verde e il volto troppo serioe per sorridere. Ma in realtà, non sorride mai. "E perché?" chiede lei. "Siete mia mamma." "Dovresti avere un motivo più sensato." "Mi dispiace," sussurra, si gira e corre fuori dalla stanza. 2. "Vi voglio bene," dice Gaheris, ridendo. E' un giorno di festa e lui è ancora molto giovane ed ha bevuto decisamente troppo vino-- bevono sempre troppo quando sono così giovani. Non sanno ancora quanto riescono a sopportarne. "E ho un motivo, per voi, mia signora." Almeno si ricorda di come ci si rivolge rispettosamente a lei. "E?" gli chiede Morgause, non tentando nemmeno di nascondere il fatto che è annoiata da tutto quello e che vorrebbe andare a letto. "Perché siete mia madre. E non mi interessa se non mi volete bene." "Allora sei uno sciocco," improvvisamente è dura, tagliente. "Io ti voglio bene. A modo mio, ti voglio del bene." Gaheris non è abbastanza sobrio da capirla, ma ride ancora. Lei sa che presto smetterà di farlo. 3. "Vi voglio bene." Ha quindici anni ora, quasi adulto, pronto per la corte di Camelot. E' inginocchiato davanti a lei, tenendo una delle sue mani premuta contro la propria fronte. Un'immagine di silenzio e di rispetto. Fuori il suo cavallo è pronto e lo sta aspettando. Lei scuote la testa. "Vai. Stai iniziando a stancarmi." Ha un amante che la aspetta, a letto, con nulla addosso se non un abito da notte e lei non ha tempo da perdere lì fuori, al freddo, per un'inutile ed emotivo saluto al figlio che parte. Gaheris la guarda di sottecchi ma sa di essere come un libro aperto davanti a lei, tutti loro lo sono. Lei sa che gli sta nasconendo qualcosa. "Mia signora--" "Vai." E questa volta è irritazione quella che salta nei suoi occhi. Gaheris annuisce, obbediente e si affretta ad andarsene, continuando a guardarsi indietro. 4. "Vi voglio bene," dice alla donna che sta davanti a lui, più alta di almeno dieci centimetri, la sua risata è ruvida. "Mi volete bene? Sono una testa calda." "E questo è vero." Lynet porta gli occhi al cielo, esasperata. "Pazzo." "Arpia." "Oh, siete un bastardo dalla lingua argentina." "Non più di quanto voi siete una suadente cagna." "Io non amo nessuno figlio di puttana che venga da un'isola più fredda di un monastero di frigide suore." "Vi amo." Lo spinge contro il muro e lo bacia, portando le mani tra i suoi capelli, e Gaheris scopre che le proprie braccia sono attorno alla vita di lei. "Ma vi sposerò comunque," sussurra Lynet, sulle sue labbra. Sua madre è presente al loro matrimonio, ed è così bella e splendente che Gareth e Lyonors vengono quasi dimenticati, per non parlare di Gaheris e Lynet. Quando lui la vede, tra gli ospiti, è felice. 5. "Vi voglio bene. Vi amo." Lei non può più sentirlo; le sue mani sono gelide in quelle di lui. Gaheris è seduto, immerso nel sangue della madre e tenta di fermare il proprio terribile dolore. "Vi amo," le ripete. "Vi amo."
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17-09-2009, 12.50.26 | #2 |
Dama
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Beh complimenti a Soujn allora!
Leggendo i tuoi racconti, e ora questo di questa tua amica, noto che siete molto delicate. Nulla è sfrontato. Tutto molto dolce e passionale. Di nuovo complimenti! (dovrò trovare un sinonimo o inizierò a diventare noiosa con complimentandomi sempre usando lo stesso termine!) |
17-09-2009, 12.57.16 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Le passerò di sicuro i complimenti : D
Eccone un'altra su Gaheris. Ancora, accenni di incesto perché si parla di Morgause. ::::::::::::::::::: Was, Is, Will always be :::::::::::::::::::::: Erat, est, erit. Tutti i ragazzi delle Orcadi studiano il latino. Quando giocano, parlano la loro lingua, il delicato gaelico, con suoni che sembrano spiriti della foresta e magia che sanno essere ovunque. Il latino è la lingua dei Britanni, tagliente e secca come le loro spade che colpiscono gli elmi. I cantastorie francesi dicono sempre che le spade cantano, ma i ragazzi delle Orcadi, che sono cresciuti con la spada in una mano e un incantesimo nell'altra, sanno che non è vero. I ragazzi delle Orcadi sanno che la famiglia è la cosa più importante di tutte. L'onore va bene, la fama ti permette di avere successo, ma la famiglia è sempre la prima. I ragazzi delle Orcadi sanno che sono disposti a uccidere un re prima di lasciare che un fratello venga ucciso. Madri e padri e sorelle e fratelli e figli; sono tutti legati, assieme, come una intricata rete da pesca, cucita assieme innumerevoli volte cosicché è impossibile strapparla, argentea quando il sole la colpisce nell'acqua. Loro lo sanno. E' nel loro sangue, il sangue delle Orcadi. La famiglia è sempre prima. La maggior parte dei ragazzi delle Orcadi lasciano le Orcadi, ma si portano via tutto ciò che sanno, il loro latino, la loro magia delle Orcadi, e il vento che soffia nelle alte rocce e il clangore delle armature forgiate dal ferro tra le loro colline, e il sangue. Portano con loro il sangue delle Orcadi. Erat, est, erit. Gaheris è il fratello di mezzo. Da qualche parte nel mezzo del disordine, dice sempre Mordred. Gawain e Mordred sono i più grandi; Agravain e Gareth sono i più giovani. Poi c'è la madre, il padre e la zia. E c'è Clarissant, ma nessuno sa se lei è più grande, più giovane o nel mezzo, come Gaheris, nemmeno zia Morgana, e Morgause non l'ha mai detto. Morgause è così orgogliosa di sua figlia, l'unica, dice, con sangue di strega. Clar allora porta gli occhi al cielo e rivela a Gaheris che tutti loro hanno del sangue stregato. E' solo, rivela, che i ragazzi sono troppo stupidi per usarlo. "Non riconoscereste un incantesimo nemmeno si vi venisse lanciato addosso e vi colpisse in pieno," esclama Clar. Gaheris è un vero fallimento con la spada. Tutti gli altri sono abbastanza bravi- è loro padre il loro insegnante, e quando lui si irrita troppo con loro per poter continuare, e Gawain a sostituirlo. Loro padre è troppo giovane per essere così severo da non riuscire ad insegnare ai suoi stessi figli, ma nessuno ci fa caso. Quando loro padre si ammala sono i fratelli a prendere il suo posto. Gawain è abile con qualsiasi arma, e continua ad allenarli fino a quando i loro muscoli iniziano a dolere per la fatica. Durante gli eserciti, Gawain è solito lanciar loro dei brevi complimenti per incitarli a continuare. Gawain è abbastanza intelligente da capire come farli lavorare senza il desiderio di una ricompensa a fine esercitazioni. "Mordred, è una buona mossa. Ricordati di farlo sempre e probabilmente non verrai ucciso. ottimo lavoro. Gareth, il tuo braccio deve stare indietro! Che cosa stai cercando di fare? Bene, sì così. Bravo." Gareth si fida con troppa facilità. Non si aspetta mai che qualcuno sarebbe capace di ucciderlo con qualche colpo poco nobile e così continua, andando avanti con cavalleresca innocenza. Se non fosse per quello, Gawain non ci metterebbe molto a considerarlo il migliore spadaccino fra di loro. Agravaine invece è colui che impara tutti i trucchi e sa come usarli. Quando Gawain insegna una mossa che permette di cogliere l'avversario di sorpresa, quella è ciò su cui Agravain si concentrerà e che apprenderà alla perfezione. Mordred è un insieme delle abilità del fratelli, la sua forza si divida tra attacchi aperti e mosse intelligenti, non si fida abbastanza ma non si fida nemmeno abbastanza di se stesso da essere troppo precipitoso ed è pronto a uccidere il suo avversario. Più di tutti, Gawain è orgoglioso di Mordred. E' facile essere orgogliosi di Mordred, e Mordred ne ha bisogno. Nessuno di loro rivelerebbe mai a nessuno del modo in cui Mordred piangeva sempre quando, più giovane, loro padre lo odiava. Gaheris se lo ricorda chiaramente, più delle volte che lui stesso pianse. Mordred non è un figlio legittimo di re Lot. Suo padre è re Artù. E loro padre non può sopportare la vista del ragazzo, ma ora che Lot non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto, loro non ci devono più pensare. Ed a volte fingono che loro padre non esista. Loro madre non parla mai di lui e per ciò che riguarda Gaheris, il padre è morto anni prima. E non gli interessa. Non si sorprende nel notarlo. Loro padre è mancato per così tanto tempo che Gaheris ha solo vaghi ricordi di lui e, al contrario di Gareth, non se ne dispiace. (”La famiglia viene sempre prima,” dice la zia Morgana. “Siete delle Orcadi e lo sapete. Mordred fa parte della famiglia. Non avete bisogno del sangue, per una famiglia. Mordred è mio nipote e mio figlio e il figlio di Morgause e suo nipote. E' il figlio di Artù e il figlio di Lot. Siamo tutti parte di una famiglia. Lot è un buono a nulla e non lo capisce." si sporge verso di loro e i cinque bambini, tra i dieci e gli otto anni, si stringono ai suoi piedi. “Ditemi: Mordred è vostro fratello?” “Sì,” rispondono, e lo credono davvero e lo sanno con ogni centimetro della loro bassa statura, eredità del sangue delle Orcadi. Ma poi Gaheris dice: “Non dovresti dire queste cose su nostro Padre,” e Agravaine lo colpisce a un fianco, Mordred fa finta di non sentire, e Gawain, sensibile e pratico come sempre, replica: "Non sta dicendo nulla di male su nostro Padre. Sta solo dicendo che dovrebbe interessarsi di più alla famiglia, ed è vero. Lui non lo fa." Gareth tace e Gaheris si chiede perché non abbia fatto o detto nulla.) Gawain tenta di lanciargli qualche complimento, per il modo in cui combatte,ma le uniche cose che Gaheris fa è tenere la spada in modo sbagliato, avere una posizione sbagliata e indossare l'armatura sbagliata, Gawain si dimentica di dirgli come fare le cose nel modo giusto, nella passione degli esercizi e del momento. Uno alla volta, lasciano le Orcadi e raggiungono la Britannia e la corte di re Artù. Gawain è il primo a partire, e poi Agravaine, Gareth e Gaheris. Mordred tenta di rimanere più a lungo e Gaheris si chiede perché. Gahersi ancora non ha capito come sia riuscito a divenire un cavaliere. Per Gawain è stato facile dimostrarsi valoroso, e così per l'innocente e piccolo idiota Gareth; e Agravaine riesce sempre a sconfiggere il proprio avversario, anche se lo fa più per il piacere della violenza che per salvare damigelle in pericolo. Mordred, soprattutto Mordred, è coraggioso, abile con la spada, persino più di Gawain. E' silenzioso e può sembrare un po' cupo ma se la cava benissimo in compagnia degli altri cavalieri, la sua sarcastica intelligenza non è un pericolo, come la rende la lingua sarcastica di Kay. Ma Gaheris, Gaheris non sa combattere e l'unica cosa che si ricorda del giorno in cui venne fatto cavaliere fu che venne fatto cadere da cavallo un bel po' di volte. Si ricorda di Gawain che gli da una pacca sulla schiena e gli dice: “Hai fatto un buon lavoro. Sei stato bravo.” Successivamente Gareth gli rivela che Gaheris è riuscito a salvare la bambina da quel cavaliere ignobile che l'aveva rapita per un riscatto ma Gaheris sa che deve, per forza, essere una menzogna. Quale cavaliere, per quanto ignobile, vorrebbe ottenere fama dal rapimento di una bambina? E quale genitore pagherebbe un così grande riscatto per riaverla indietro? Quale idiota sarebbe così incapace da farsi battere persino da Gaheris? Mordred ride e gli scombina i capelli. "Stai decisamente sopravvalutando le tue abilità. Non l'hai sconfitto. L'hai solo tenuto abbastanza occupato da permettere a Gawain di sconfiggerlo." Erat, est, erit. Nella tarda estate di quell'anno, Gaheris torna alle Orcadi, soprattutto per rivedere Clarissant. Lei lo fulmina con un'occhiata, gli dice che avrebbe dato qualsiasi cosa per non rivedere più la sua faccia e poi lo trascina in casa, accanto al fuoco, per la cena. Gaheris è sicuro che ci sia della magia nella zuppa perché lo fa sentire felice di essere finalmente tornato. “Temo di star impazzendo,” rivela a Clar. “Sciocco,” risponde lei, tagliente. "Eri così anche da piccolo. E' solo perché non hai nulla di speciale, quindi tenti di compensare con questo e di inventarti qualcosa." "Forse hai ragione. Ma sono tornato, o no?" "Per quello non è necessario essere pazzi, solo sentimentali." "E posso sapere cosa c'è di sentimentale in questo dannato posto?" "Nostra madre," la risposta è breve, secca. "Odio nostra madre." "Allora perché sei qui?" Lui non ha una risposta. “E' impazzita,” continua Clar. “Lei e zia Morgana stanno cercando di uccidersi a vicenda.” “Perché?” “Nostra madre vuole uccidere Artù.” (Morgana è innamorata do Artù. E' il loro segreto, un segreto che deve rimanere all'interno della famiglia, proprio come tutto il resto. Morgana dice che è il sangue; e non puoi ribellarti al tuo sangue. La famiglia arriva prima però, non l'amore. La famiglia. Ma Morgana odia Morgause perché ha portato in grembo Mordred (ma non odia Mordred. Questo lo sanno tutti.), per essere andata contro il sangue e i legami di sangue. Un tempo, quando ancora era giovane, Gaheris chiese a Morgana perché l'amore non poteva venire prima, come la famiglia e la zia gli aveva sorriso, un sorriso che gli aveva fatto desiderare di essere stato zitto. "Te lo chiedi, anche?" disse. "Oseresti forse amare tua madre alla luce del sole? Di fronte a tutti?" "Non capisco," rispose lui. "Esatto, è la vera natura di queste cose.") Clarissant è sempre stata l'allieva di zia Morgana. Gareth e Agravain sono i favoriti di Morgause; mentre non si è mai interessata di Gawain o Gaheris. Invece era solita prendere Mordred e portarlo per ore nella propria stanza, ma lui non ha mai rivelato a nessuno che cosa accadesse laggiù. Nemmeno a Gawain. Ma loro sapevano che lei non aveva mai amato particolarmente Mordred. Gaheris decise ben presto che loro madre non amava Mordred perché loro padre era sempre infuriato con lui, invece non amava Gawain perché era Gawain stesso a non amare lei e, per quanto riguardava se stesso, loro madre non lo amava perché era un incapace. Un buono a nulla. “Fantastica. La nostra famiglia è fantastica.” “Io lo'ho sempre detto,” lo rimbrotta Clar, mortalmente seria e lanciandogli un'occhiata indecifrabile. “Presumo,” continua Gaheris, “che lei non voglia vedermi.” Erat. Il castello non è per nulla come se lo ricordava, pensa Gaheris salendo le scale, al contrario dei soliti cliché in cui tutto rimane lo stesso. La stanza di sua madre è in cima; è la stanza in cui le crea le sue pozioni e recita i suoi incantesimi, la stanza in cui conserva i suoi segreti. Gareth e Agravain erano gli unici che avevano il permesso di sedersi ai suoi piedi, mentre una dama di compagnia acconciava i suoi capelli. E' difficile da spiegare, tutto questo, e Gaheris nemmeno ci prova. Non è mai stato in quella stanza. Entra senza bussare. Lei è sua madre. Erat, est, erit–lo è stata, lo è e lo sarà sempre. I legami di famiglia non sono negoziabili, e Gaheris apre la porta ed entra senza alcuna presentazione. Nessuno dovrebbe doversi presentare davanti alla propria maglia. -La famiglia. La famiglia prima dell'onore, la famiglia prima della vita, la famiglia prima dell'amore. Gaheris, che non ha mai davvero colpito qualcuno in tutta la sua vita, le taglia la testa. Il sangue zampilla sul giovane uomo che si trova nel suo letto, l'uomo che Gaheris ha sorpreso proprio nel mezzo di un basso gemito 'Anna', e Gaheris alza la spada, ancora, e improvvisamente scopre di non vedere più nulla perché i suoi occhi sono pieni di lacrime. L'altro uomo è fuggito prima che Gaheris riesca a togliersi l'elmo e ad asciugarsi gli occhi. Clar lo trova; e lui se ne accorge solo quando sente la mano di lei sulla propria spalla. Quando lui alza lo sguardo, Clar non lo sta osservando, il suo sguardo è fisso verso un punto lontano. Il letto di loro madre è bagnato di sangue, Gaheris non ha mai immaginato che un corpo potesse contenere così tanto sangue, e tutto quel sangue era di sua madre. “Non dirò nulla,” gli dice Clar. Gaheris non riesce a parlare. Si aggrappa alla sua mano. Lei lo aiuta ad alzarsi e lo schiaffeggia, fortemente. "Idiota. Svegliati e guardami. Hai ucciso nostra madre." “Lei–” “Cosa? Lei cosa? Pensi che importi a Gawain? O a Gareth, o Agravain o Mordred? Anche se nostro padre fosse ancora vivo, e non lo è da ormai dieci anni, pensi forse che ti salverebbe dire che l'hai fatto per l'onore della famiglia? E poi, so non l'hai fatto per l'onore della famiglia. Hai ucciso nostra madre.” “Io–” tenta di replicare lui, ma l'unica cosa che esce è un suono inarticolato e desolato. “Ho sempre saputo che eri quello stupido.” Clar si gira e se ne va. Gaheris trascorre la notte accanto al cadavere di Morgause, stringendole la mano. Clar non gli ha lasciato stringere la mano e sua madre non l'ha mai stretta quando era viva. Ora si raggomitola accanto a lei come avrebbe voluto e dovuto fare durante la sua infanzia, protetto dalla figura di sua madre, le sue dita incontrano quelle di lei; la sua armatura è zuppa del suo sangue, che è ovunque. E' rigido, pieno di crampi, ed ha freddo. Come ha fatto a diventare un cavaliere? Come è accaduto tutto questo? Sua madre era una maga; perché non ha visto nel futuro ciò che stava accadendo e non l'ha fermato? Perché non l'ha fermato quando tutto è iniziato? Avrebbe potuto ucciderlo alla nascita, soffocandolo silenziosamente con la coperta; avrebbe potuto renderlo un figlio fedele con il suo amore, come con Gareth e Agravain. Avrebbe potuto fare in modo che Artù lo tenesse occupato, con qualche missione. Avrebbe potuto chiudere a chiave la porta della sua stanza. (Avrebbe potuto evitare di dire il proprio nome, Anne, a quel giovane con cui dormiva.) Est. Arriva il mattino e anche lui è rigido e freddo. Gaheris lascia il castello e vive nella foresta, abbandonando la propria armatura, cacciando nei boschi, dormendo tra il fieno tenuto al sicuro per le mandrie delle Orcadi. C'è ancora sangue sui suoi vestiti ma non è più solo quello della madre. Almeno la metà è degli animali uccisi per vivere, un'altra parte è sua, da graffi e ferite che si fa arrampicandosi sugli alberi e vagando nella foresta. Ma in realtà non gli importa più. Non gli importa più di nulla almeno fino a che non ritornano i suoi fratelli. Li guarda da lontano, al sicuro tra i cespugli di bacche, li guarda mentre incontrano Clar. E fin da lì riesce a vedere la rabbia di Gawain. E la cosa gli fa venire voglia di ridere perché lei non aveva mai amato Gawain. Loro madre non lo aveva mai amato e Gawain non aveva mai amato lui, ma eccolo, pronto a vendicare la sua morte. Gaheris si alza in piedi, alto tanto quanto gli è possibile, e cammina verso di loro, salutandoli brevemente, con parole brusche. Gareth se ne sta immobile e lo guarda ma Mordred lo prende e lo abbraccia, in un modo abbastanza ruvido e maschile da preservare quel poco di dignità che è rimasta a Gaheris, nonostante il sangue e le condizioni in cui è. “E' qui che sei stato?” Gli sorride, in modo disordinato e rotto proprio come i suoi vestiti. "Per tutto il tempo." “Ecco perdute tutte le possibilità che aveva di sposarsi e andarsene da questa casa,” interviene Agrivain, alzando un sopracciglio. “Nessuno se lo vorrà adesso.” “Taci,” ribatte Mordred. “Essere trasandati rende affascinanti, ricordi?” “Cosa?” “Sì, tu non lo sai.” Mordred porta gli occhi al cielo. “Lancillotto era appena tornato da una missione, dopo tre settimane nei boschi. Era orrendo ma ha fatto finta che fosse il nuovo modo di vestire, per i francesi, così tutte le dame ora gravitano entusiaste attorno a tutti gli idioti che tentano di imitarlo. Ringrazio Dio di essertelo perso. E' stato disgustoso.” Gawain si intromette, aspramente. “Fratelli. Dovremmo smetterla di comportarci in modo così superficiale, viste le circostanze. Porteremo i nostri ultimi saluti a nostra madre, e poi partiremo immediatamente a cercare l'uomo che l'ha uccisa.” Il suo sguardo si sposta su Gaheris. “Clar dice che c'eri anche tu. Cosa è successo?” Gaheris se ne sta in silenzio. La famiglia è più importante di qualsiasi cosa se sei un ragazzo delle Orcadi. Alle Orcadi cresci sapendolo, lo sai dal momento in cui nasci. Non c'è nessun'altra cosa più importante. La famiglia. Non l'onore, non la vendetta, non l'amore, non la vita, solo la famiglia. “C'era un giovane cavaliere. Non sono sicuro di quello che è accaduto, ma lui l'ha uccisa nel suo letto. Di sicuro giù al villaggio conosceranno il suo nome; probabilmente si è anche diretto lì.” Per un momento, gli occhi di Gawain incontrano i suoi, lo osservano- e poi si gira. "D'accordo. Gareth, Agravaine voi andate per primi. Non piangere, Gareth. La vendicheremo. Andate." Clar ha ragione, pensa Gaheris, guardando Gawain spingere Gareth dentro, ascoltandolo mentre lo conforta e lo rassicura. Clar ha ragione. Lei e Mordred stanno parlando, un po' distanti dagli altri, troppo a bassa voce per essere uditi. (E Dio sa che Gaheris non vuole sentire ciò che stanno dicendo, e tutti gli altri fratelli sono troppo occupati per pensarci). Lui è quello stupido. Erit. Erat, est, erit. (Però ora pensa di capire la zia Morgana– anche se solo un pochino, perché chi sa davvero leggere nell'animo di zia Morgana? - solo un poco. E non capisce null'altro.)
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17-09-2009, 14.41.22 | #4 |
Dama
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Particolarmente bello questo racconto
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