24-04-2010, 17.40.39 | #1 |
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pittura medioevale.
Le maggiori opere della pittura medioevale giunte fino a noi sono delle decorazioni murali, ideate ed eseguite in rapporto con la struttura dei luoghi dove si trovano; e non possono venire valutate bene se non si considerino nel loro essere intiero, cioè non soltanto per sé medesime ma anche in relazione con la loro necessità di adattarsi alle superficie murarie, nel loro scopo di ornare le architetture. La pittura medioevale non ignorò dei lavori d’altro genere — dipinti e mosaici portatili, miniature —, ma attese soprattutto a quelle decorazioni. E ciò concorse a determinare alcuni dei principali suoi caratteri nella iconografia nello stile nella tecnica (consideriamo partitamente l’iconografia, lo stile, in più ristretto senso, e la tecnica soltanto per maggiore chiarezza di trattazione, benché si uniscano in un solo tutto nella unità stilistica dell’opera d’arte), insieme con altre cause più profonde e più possenti, da ricercare in quelle tendenze estetiche che improntarono di caratteri analoghi anche altre arti medioevali.
Il cómpito massimo della pittura nel Medioevo fu di ornare gli edifici sacri — grandi chiese che sorsero numerose nelle città e nei monasteri, rinnovate spesso nella loro struttura e nella decorazione, anche umili pievi, e remoti oratori sparsi per le campagne — destinati ad adunare insieme tutto il popolo, nel raccoglimento spirituale, nelle manifestazioni comuni del sentimento religioso che imperava sulle coscienze. Esso impose alla pittura la materia iconografica che trattò, ed in parte anche lo stile ch’essa tenne: le grandi forme architettoniche e la distanza dei dipinti dai riguardanti, richiesero ai decoratori un fare largo, rivolto a segnar fortemente le linee salienti delle singole parti e del complesso piuttosto che a indugiare in minuzie; fu necessario nelle rappresentazioni un comporre semplice, che le rendesse chiare agli occhi ed alle menti; fu spontaneo il formarsi di schemi iconografici poco variabili, perché i medesimi soggetti fossero facilmente riconosciuti da tutti. Materia iconografica ovvia, in quel compito, erano le rappresentazioni attinenti alla fede, per narrarne la storia, per esprimerne i dogmi o le aspirazioni supreme. Esse furono disposte, in modi che divennero presto tradizionali, nelle diverse parti degli edifici sacri secondo richiedeva il loro ufficio, come bene si vede nella decorazione delle basiliche: l’abside, che i fedeli intravedevano lontana oltre le cortine del presbiterio, nel luogo più augusto, era adatta a rappresentazioni che affermassero in modo solenne la fede; le pareti delle navate, dove si adunava il popolo, erano appropriate a rappresentazioni di contenuto meno dogmatico, e per la loro grande estensione si prestavano a narrazioni storiche: e le absidi vennero decorate con scene di teofania e di apoteosi, le navate con figurazioni storiche tratte dalle sacre scritture o dalle vite dei santi. La pittura medioevale diede a codesta materia iconografica una forma adatta al proprio scopo: sottraendola ben presto all’arbitrio dell’invenzione individuale dei singoli artisti, la costrinse entro degli schemi, nei quali furono prestabiliti il complesso delle composizioni, gli atteggiamenti delle figure, e quasi tutti i particolari dei dipinti. Non è però da credere che si trovi nella pittura medioevale un’intiera uniformità iconografica, così che un medesimo soggetto sia rappresentato sempre in un’identica forma in tutti i luoghi ed in tutti i tempi: anzi, dove fu più intensa attività d’arte e di coltura, colà vennero improntati di qualche particolare e nuovo carattere anche gli schemi iconografici più diffusi, così da costituirne delle proprie varietà regionali; e talvolta perfino in un medesimo luogo si ritrovano dei tipi iconografici vari di un medesimo soggetto, sia perché provengano da influenze dell’arte di regioni diverse, sia perché appartengano a formazioni di tempi diversi. Ma, di fronte alla instabilità di concezioni ch’è nell’arte moderna, lo svolgimento dell’iconografia medioevale, nonostante le sue variazioni nel tempo e nello spazio, appare lentissimo, e per lunghe età quasi nullo. Le cagioni di questo fatto consistono in parte negli intenti decorativi della pittura medioevale, i quali portavano a ricercare quella facile rapidità di esecuzione e di comprensione ch’è consentita dagli schemi prestabiliti agli artisti e già noti ai riguardanti; ma sono anche da ricercare nel predominio dei concetti religiosi, che tendevano a rimuovere ogni arbitrio dalle rappresentazioni sacre, e soprattutto in quella singolare diminuzione dell’individualismo artistico che si manifesta evidentissima nello stile. Lo stile della pittura medioevale corrispose alla iconografia (e invero un intimo nesso in ogni età dell’arte, come vedemmo nelle origini cristiane, congiunse la materia iconografica con le forme stilistiche, insieme coi procedimenti tecnici) : ebbe anch’esso un periodo di rapida formazione dei propri caratteri, poi uno svolgersi assai lento; e nelle sue varietà locali, talora assai differenti tra loro, dimostrò un’immobilità non minore di quella dell’iconografia. Come nell’iconografia, così nello stile della pittura, durante il Medioevo, la creazione personale dell’artista fu sostituita da forme convenzionali assai più che in molte altre epoche: le espressioni furono raggiunte non con lo sforzo individuale degli artefici, bensì mediante dei canoni prestabiliti, costituitisi lentamente, attraverso una elaborazione secolare, e per opera collettiva, poiché nella pittura medioevale anteriore al secolo XIII, non appare mai evidente a noi l’azione innovatrice di artisti il cui genio abbia imposto largamente intorno a sé le proprie concezioni, un proprio stile individuale, affrettando o mutando il cammino dell’arte come in altre epoche. Di quei canoni stilistici fu carattere predominante la semplificazione: tutte le espressioni estetiche vennero ridotte in forme schematiche e quasi simboliche, conformandosi così non soltanto alle concezioni idealistiche della coltura medioevale, ma alle stesse esigenze materiali della decorazione. La quale, semplificata in ogni suo aspetto, e limitata ad una applicazione quasi impersonale di formule prestabilite, riusciva più facile ad essere eseguita dagli artisti, più agevole ad essere compresa dai riguardanti. Cotale riduzione a forme convenzionali e semplificate, che si ritrova in ogni parte dello stile pittorico (nelle espressioni e negli atteggiamenti delle figure, nei particolari e nel complesso delle composizioni), appare assai evidente a chi consideri come la pittura medioevale abbia rappresentato gli sfondi, sopprimendo quasi sempre ogni indicazione del paesaggio, sovente raffigurando lo spazio mediante delle zone orizzontali e sovrapposte di colori diversi — simboleggianti la terra, l’atmosfera, il cielo — in un modo che diventò ben presto tradizionale, e persistette poi, invariato, per molti secoli. E nella tecnica si trova un’analoga semplificazione. La quale fu cagionata non soltanto dai concetti estetici che improntavano tutto lo stile, ma dai procedimenti stessi della pittura decorativa medioevale, cioè dall’uso dell’affresco e del mosaico, che richiedevano larghezza e semplicità di fattura: l’esecuzione fu ridotta in una serie di formule materiali, che si mantennero a lungo senza variare, e vennero perfino registrate in raccolte di precetti per i pittori. Tali caratteri dell’iconografia, dello stile, della tecnica potrebbero far supporre che le opere della pittura medioevale siano del tutto spregevoli, quasi cose rimorte, non mai animate dal vigore d’una creazione originale. Ma quando si osservi, con animo reverente del passato, qualcuna delle poche costruzioni sacre medioevali che hanno conservato la loro antica decorazione dipinta, questa si rivela nel suo vero valore estetico: la pittura riveste ogni parte dell’edificio senza turbarne il raccoglimento sacro, anzi accentuandone potentemente l’effetto, con le grandi figurazioni delle absidi, con le sommesse narrazioni che si svolgono sulle pareti delle navate ; la semplicità della sua iconografia tradizionale ne rende del tutto evidente il contenuto; la forma convenzionale ne fa più solenni le rappresentazioni; la sua tecnica semplice intona possentemente insieme i colori sulle vaste superficie; e nei suoi capolavori riesce, come nell’interno del S. Marco di Venezia, a rendere quasi immateriale l’architettura coprendola di veli di tinte, instabili nel mutar della luce, tra i quali balenano le grandiose rappresentazioni ampie come le cupole e come le immense volte. Né soltanto quali opere di decorazione sono ammirevoli molte pitture medioevali, ma per la piena armonia di spirito e di forma. Perché quei loro caratteri ebbero origine non soltanto da necessità materiali della decorazione, e dallo scopo religioso della pittura medioevale, bensì da un fattore puramente estetico, che si accordò con le altre cause nel determinarli: dalla tendenza all’astrazione e a concezioni idealistiche, che informò tutte le altre arti, anzi l’intiera coltura, di tanta parte del Medioevo. In quelle forme semplificate, schematiche, libere da ogni preoccupazione di riprodurre una realtà oggettiva, rivolte piuttosto a suggerire che a rappresentare — quasi continuando in questo la pittura cimiteriale —, l’idealismo medioevale trovò il suo modo d’espressione adatto, puro, col quale giunse a sovrane creazioni d’arte. Quei caratteri generali della pittura medioevale si affermarono assai rapidamente. Nello stile appariscono già costituiti nel secolo VI, almeno in molti degli aspetti che poi mantennero attraverso i secoli: nell’attenuarsi degli elementi e dei concetti naturalistici, nella semplificazione convenzionale del disegno e del colorito. Nell’iconografia, già nel secolo IV fu affermato dai sacri scrittori che la composizione dei dipinti, destinati ad ammaestramento delle turbe, non dovesse lasciarsi all’arbitrio degli artisti: già fin d’allora si esplicò, nell’ideare le decorazioni degli edifici sacri, il concetto del parallelismo tra i fatti del vecchio Testamento e quelli del nuovo (poiché agli apologisti della fede l’antica legge adombrava la nuova), che doveva perpetuarsi anche oltre il Medioevo. In breve le rappresentazioni sacre si fissarono entro dei veri schemi iconografici, che persistettero fino nel Medioevo più inoltrato; si costituirono in forme stabili i particolari, i tipi delle figure, i gesti; il realismo della tardiva arte classica cedette a concezioni nuove, del tutto idealistiche. L'arte medievale prende inizio dalle forme tardo antiche riproducendo immagini simboliche, partendo da moti interni e profondi della spiritualità umana. La pittura di questo periodo storico è particolarmente influenzata dal movimento cristiano. Ne sono una prova tangibile i dipinti delle chiese di questo tempo chiamati addirittura bibblia pauperum ,ovvero bibbia dei poveri, nei quali anche il popolo ,analfabeta, poteva comprendere l'importanza e i contenuti delle Scritture. Se, infatti, si ricordiamo i dipinti di artisti immortali come Giotto, è facile notare la basilare attenzione prestata al mondo cristiano nella cui iconografia il pittore si inserisce egregiamente. I simboli che ricorrono sono le croci e le pale d'altare come è possibile riscontrare anche nei capolavori di Cimabue. Solo con la corrente artistica gotica si apre un nuovo scenario fatto di forme più naturalistiche, che porteranno successivamente a quello che sarà il periodo più fiorente per la pittura e l'arte in genere : il Rinascimento. Credo che il medioevo sia il periodo più importante per la pittura poichè rappresenta il travaglio di una società decaduta che riesce a trarre la sua forza dalla religione e allo stesso tempo poi separarsene per cercare nuovi orizzonti(senza tralasciare l'importanza del cristianesimo). E' la base per quella che sarà la fiorente stagione artistica che ha visto l'Italia e l'Europa come la culla del progresso, dell'arte e della letteratura.:) fonte:www.medievistica.it/index.php?...pittura-medioevale... NB. Visto che sono un'appassionata d'arte ho "rotto il ghiaccio"con questo primo intervento...spero sia di vostro interesse....
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lady selene Ultima modifica di lady selene : 24-04-2010 alle ore 20.52.27. Motivo: includere commento personale |
24-04-2010, 17.44.08 | #2 |
Cittadino di Camelot
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Complimenti,lady Selene ottima ricerca...come inizio è ben fatto..ad maiora!!!
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lady rainbow |
24-04-2010, 17.45.32 | #3 |
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complimenti mylady ottima discussione per rompere il ghiaccio
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fabrizio |
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