I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

Gwen e Oko scesero di sotto, raggiungendo il ristorante.
La misteriosa sagoma però era sempre lì,a pochissimi passi dalle 2 ragazze.
Seguiva come un'ombra Gwen, fissandola con i suoi occhi che nella sera parevano assumere bagliori sinistri.
Alla fine le 2 studentesse arrivarono nella sala, dove Reg le attendeva al loro solito tavolo.
Ma la sagoma enigmatica era lì, nel giardinetto, davanti ai vetri e celata fra gli alberi.
Arrivarono poco dopo anche i professori Nigol e Lyann, ai quali si unì la nuova arrivata Destresya.
Per ultimo giunse anche Elv, che subito fu presentato a Destresya da Nigol.
"Il professor Elv" disse Lyann a Destresya "è il nostro teorico del caos, nemico giurato di ogni legge scritta e schema prestabilito." Divertita.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo Reg e ci accomodammo poi al solito tavolo.
Ad un certo punto, man mano che i professori arrivavano, notai qualcuno in più.
Sgranai allora gli occhi.
"Ragazzi! È la professoressa Destresya, quella! Vi rendete conto?" dissi esaltata.
L'euforia era tale da farmi ignorare perfino il commento melenso e falso di Lyann, ero davvero troppo esaltata al pensiero che una tale personalità fosse qui con noi agli scavi!

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[Guisgard]

La cena comnciò.
"Io non mi perdo mai le trasmissioni della professoressa Destresya in tv." Disse Reg mangiando. "Alcune sue spedizioni hanno svelato misteri secolari." Esaltato.
"Io non ho mai visto i suoi programmi, ma la conosco di fama." Oko.
Ma mentre tutto procedeva apparentemente tranquillo, dal giardino, attraverso i vetri della sala, la misteriosa sagoma, annidata fra l buio e la vegetazione, continuava a fissare instancabile Gwen.
Si muoveva, come nervosa fra le aiuole, quasi lambendo l'alone dei faretti del giardino.
Ora perciò si poteva distinguere un pò meglio la sua cororatura.
Era alta, forse più di 1,80 m, scura, camminando a fatica in modo eretto, quasi fosse un primate.

[Lady Gwen]

La cena cominciò ed io e i ragazzi, esaltati, continuammo a chiacchierare sulla professoressa Destresya.
Tuttavia, avvertivo una strana sensazione.
Come di essere osservata, spiata.
Mi guardai intorno, osservando oltre i vetri del giardino e lì notai di nuovo la sagoma, che ora appariva molto più alta ed inquietante.
Mi irrigidii appena, ma cercai di non darlo a vedere e continuai come se niente fosse.

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[Guisgard]

Gwen sentiva lo sguardo di quella misteriosa figura fisso su di lei, cercando però di non pensarci.
Eppure l'insistenza di quella strana sagoma era inquietante.
Oko e Reg continuavano a mangiare e a chiacchierare, senza accorgersi di nulla.
Ormai era chiaro che la misteriosa figura era visibile solo a Gwen.
Intato al tavolo dei professori si discuteva con una certa leggerezza di vari argomenti.

[Lady Gwen]

Era una cosa davvero surreale, sembrava davvero che fossi io l'unica a vederla e avrei voluto capire perchè.
Insomma, qual era il motivo?
Cercavo di concentrarmi su altro, sui ragazzi, sulle chiacchiere dei professori, ma non era semplice.
Sentivo quegli occhi fissi continuamente su di me e non era facile, per niente.

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[Guisgard]

Mentre Gwen avvertiva il malevolo sguardo di quella figura su di lei, ad un tratto, tra il piacevole chiacchierio della sala si accorse che Elv, dal tavolo dei professori, la stava fissando.

[Lady Gwen]

In tutta quella confusione, allo sguardo di quella strana creatura se ne aggiunse un altro, più scuro, morbido.
Quello di Elv.
Notai che mi guardava, ma non col suo solito sguardo, bensì in modo più attento.
Infatti, accennai un sorriso, mentre il mio sguardo nel suo si faceva interrogativo.

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[Guisgard]

Tra chiacchiere varie Elv, guardando Gwen, notò qualcosa nel suo sguardo.
Lei lo vide prendere il telefonino e un attimo dopo le arrivò un messaggio di lui sulla pagina Facebook della studentessa:
"Stasera mi sembri pensierosa... forse i tuoi genitori hanno scoperto che bevi drinks a tarda sera? "

[Lady Gwen]

Vidi che prendeva il cellulare, poi sobbalzai appena sentendo una notifica e già quello mi divertì, riuscendo per un attimo a sollevarmi dall'ansia della situazione.
Scossi poi la testa leggendo cosa mi aveva scritto in chat.

'O magari, sto pensando ad un altro professore dagli occhi neri, visto che tu dalla tua guardiola di custode non hai più il titolo, tutto può essere...'

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