07-05-2010, 16.54.57 | #1 |
Cittadino di Camelot
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Le donne in armi...
Questa mia ennesima ricerca (spero che non vi annoino) nasce da una mia considerazione personale...essendo io una donna molto combattiva credo che non avrei potuto sopportare le limitazioni poste alle donne nel tempo medioevale...credo che sarei stata una nuova Giovanna d'Arco,meglio ancora se avessi potuto combattere per gli stessi nobili ideali...cosi mi sono documentata sulle coraggiose donne pronte a perdere la vita per ciò che credevano....(*sospiro al solo pensarci*):
"... in su la torre altissima Angolare sovra tutti Clorinda eccelsa appare. A costei la faretra e 'l grave incarco de l'acute quadrella al tergo pende. Ella già ne le mani ha preso l'arco, e già lo stral v'ha su la corde e 'l tende; e desiosa di ferire, al varco la bella arciera i suoi nemici attende" è l'immagine fantasiosa, e molto affascinante, di una guerriera pronta alla battaglia quella che Torquato Tasso descrive nelle pagine della sua "Gerusalemme liberata" (Cap. XI - 27-28). Occorre premettere che, nel corso del Medioevo, fu in uso il titolo di "cavaliera" (equitissa, militissa o militis uxor) di cui poteva fregiarsi la donna che sposava un cavaliere. Similmente erano dette "cavaliere" (al femminile plurale) le donne sposate ad un "non cavaliere", alle quali fosse concesso un feudo. In questo caso l'attribuzione della qualifica cavalleresca era essenziale affinché esse potessero detenere il feudo legalmente (si trattava di situazioni certo non frequenti ma esempi se ne trovano fin dal XII secolo). In entrambi i casi suddetti il titolo di "equitissa" aveva però un valore meramente onorifico o giuridico e non implicava iniziazione ed investitura. Di contenuto sostanzialmente diverso le confraternite cavalleresche femminili quali l'Ordine di Santa Genoveffa le cui affiliate erano sottoposte ad un periodo di probazione, rimanevano vergini e ricevevano la vestizione con la consegna della spada. In questi casi si trattava di donne che consacravano loro stesse ad un ideale di vita, le fonti a nostra disposizione non ci dicono se tale scelta includesse anche l'uso concreto delle armi o se l'attività svolta avesse una valenza assistenziale e caritativa (comunque non meno importante e meritevole). L'idea delle donne realmente combattenti ha riempito la leggenda sin dal tempo delle Amazzoni ed è proprio ad esse che Guglielmo di Malmesbury si richiamò per descrivere la figura della contessa Matilde (di Canossa) che "dimentica del suo sesso, e non impari alle antiche Amazzoni, guidava in battaglia schiere corazzate di uomini". Altri singolari episodi della storia cavalleresca spagnola fu proprio quello delle donne di Tortosa (Catalogna) che nel 1149 si trovarono, in carenza di uomini, ad affrontare una incursione saracena. Armate di scuri, di mazze e di coraggio respinsero gli strabiliati aggressori. Questa impresa, destinata a passare alla storia, fu premiata dal Conte Raimondo Beringhieri di Barcellona che costituì per loro l'Ordine delle Dame della Scure, riservando ad esse numerosi privilegi quali la precedenza sugli uomini in ogni cerimonia, l'esenzione dalle tasse oltre a diritti patrimoniali di vario genere sui beni dei mariti. Analoghi riconoscimenti furono riconosciuti, sempre per gesta valorose compiute in occasione di un assedio, alle donne di Beauvais (1472) tra le quali si distinse tale Jeanne Lainé detta Jeanne Hachette (hachette = accetta, scure). Meno celebri, ma non meno determinate, furono le donne coperte da solide armature che si unirono agli uomini nella difesa della fortezza di Gallipoli (1305), resistendo vittoriosamente contro un attacco in forze dei famosi balestrieri genovesi. Così racconta l'episodio il cronista catalano Raimondo Muntaner: "...(i genovesi) fecero piovere su di noi un nembo di dardi che coprivano il cielo, e durarono sino a nona sicché tutto il castello n'era pieno..." una delle donne che gettava sassi dalle mura "sfregiata nel viso da cinque dardi, continuò a combattere come se non fosse stata toccata...". Ma dopo mezzogiorno gli attaccanti avevano esaurito le munizioni e uomini e donne, rimasti indenni, poterono finalmente slacciarsi le armature che, per il caldo di luglio, riuscivano insopportabili. Dietro la protezione delle mura le differenze tra uomini e donne diventavano praticamente irrilevanti e gli aggressori avevano ben poco da illudersi: Simone di Montfort, comandante della crociata contro gli Albigesi, fu ucciso nel giugno del 1218 proprio da una petriera manovrata dalle donne di Tolosa: "La pietra cadde direttamente dove occorreva; essa colpì il conte sull'elmo d'acciaio così fortemente che gli spezzò gli occhi, il cervello, i denti di sopra, la fronte e le mascelle; il conte cadde a terra molto insanguinato e livido". Ancora donne in armi ritroviamo, quasi cento anni dopo, nel 1306, quando le truppe del Comune di Vercelli e del Vescovo Raniero, stringono d'assedio gli Apostolici di Dolcino asserragliati sui campi fortificati del monte Rubello e delle cime circostanti. L'anonimo commentatore ci informa che "a queste azioni (si intendono azioni armate di saccheggio ed aggressione) erano pronte e forti allo stesso modo tanto le donne quanto gli uomini, anzi molto spesso le donne portavano vestiti ed armi virili, affinchè il loro esercito apparisse più consistente e quindi più temibile" ed aggiunge un altro commentatore molto più tardo che "le Gazzarine.. spiravano ira marziale e ferocia tigresca e armate in guerra anch'elleno correvano furibonde alla preda ed al massacro". FONTE:www.feudalia.it/biblioteca/donne.html www.feudalia.it/biblioteca/donne2.html Questo è quanto sono riuscita a ritrovare su un interessante sito web ma siccome l'argomento mi intriga molto chiunque abbia altre notizie può postarle...
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lady rainbow |
08-05-2010, 15.41.40 | #2 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ciao lady rainbow , le tue ricerche non ci annoiano affatto.
L'argomento che ci hai portato all'attenzione, era stato trattato anche nella seguente discussione: Discussione sull'Ordine dei Cavalieri Templari Prova a vedere se trovi qualche altra notizia che ti interessa. A presto.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
08-05-2010, 16.14.35 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Ne sono felice che non vi annoino,grazie andrò a dare un'"occhiatina"...a presto
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lady rainbow |
08-05-2010, 19.48.00 | #4 |
Viandante
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Bell'intervento,le vostre discussioni non ci annoiano affatto milady. Avete tutta la stoffa e la saggezza per divenire chissà,un giorno,membro della Tavola Rotonda.
In fede Lord Luxor
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
08-05-2010, 19.50.01 | #5 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Vi ringrazio.lord Luxor...è molto apprezzato da me il vostro complimento...
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lady rainbow |
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