![]() |
#911 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Dafne fissava la strada, senza però scorgere nessuno.
Poco distanti, dietro al Convento della Divina Misericordia, un gruppo di uomini aveva salutato il nuovo giorno con una fatale attesa. “Non possiamo immischiarci, ragazzo…” disse Finiwell a Cavaliere25 “… ma solo osservare ed attendere…” Pasuan cominciò a scaldarsi, menando rapidi fendenti a destra e a sinistra. Lo stesso faceva Lyowel. “Cerchiamo di fare in fretta…” mormorò Finiwell al suo compagno “… i duelli tra i cavalieri del ducato sono vietati e potrebbe giungere una ronda e beccarci tutti con le mani nel sacco.” “Passerà solo un minuto e tutto sarà finito!” Esclamò Lyowel che aveva udito le parole di Finiwell. “A meno che non siate voi a passare a miglior vita!” Gli rispose Pasuan. “Le regole, cavalieri?” Domandò il secondo di Lyowell. “Al primo sangue.” Rispose Pasuan. “Al primo sangue.” Annuì il suo sfidante. Il segnale allora fu dato ed i due contendenti si lanciarono l’uno contro l’altro. I primi istanti furono di attesa e studio, poi di colpo cominciarono a battagliare senza più tatticismi. Pasuan era rapido e fermo nelle stoccate, mentre Lyowel preferiva colpi più forti e decisi, anche a discapito della velocità. Alla fine, con un colpo veloce e preciso, Pasuan riuscì a ferire ad un braccio il suo avversario. “Ottimo, amico mio!” Esclamò Finiwell. “Duello concluso! Hai vinto!” “Pasuan si asciugò il sudore che gli rigava la fronte e fissò con un sorriso soddisfatto i suoi due amici, mentre Lyowel, rosso per la rabbia e l’umiliazione, veniva soccorso dal suo secondo. Ma un cattivo cavaliere non bada all’onore. Vinto dalla rabbia, improvvisamente Lyowel si lanciò alle spalle di Pasuan con la spada impugno. Pasuan che sorrideva loro fu l’ultima cosa che vide Finiwell prima di accorgersi delle intenzioni di Lyowel. Lanciò un grido per avvertire l’amico, ma inutilmente. Lyowel trafisse alla schiena Pasuan che si accasciò al suolo in una pozza di sangue. Proprio in quel momento giunsero alcuni cavalieri. “I duelli sono vietati tra i cavalieri!” Proclamò uno di questi. “Per ordine del capitano Monteguard vi dichiaro tutti in arresto!” Nello stesso momento, davanti alla chiesa, Dafne fissava sconsolata la strada deserta, in attesa di qualcuno che, forse, non sarebbe giunto mai. ![]()
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#912 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Lho fissò l’uomo ritratto del quale aveva chiesto Sayla.
“Quello era lord Ardross, nipote di lord Rauger e padre di sua signoria lord Icarius…” disse Lho “… sarebbe stato lui a succedere a lord Rauger se non fosse morto anni prima in circostanze improvvise e misteriose e sua moglie, lady Simon, dopo la tragedia decise di chiudersi in convento…” Rassyel passeggiava stanca ed annoiata lungo il grande portico colonnato del palazzo ducale, mentre la dolce brezza della sera le accarezzava i biondi e profumati capelli. Ad un tratto udì delle voci e delle risate. “E diteci, milord, sarà dunque più difficile incontrarvi d’ora in poi a cavalcare nel bosco?” Chiese una delle dame che gli erano accanto. “Milady, il matrimonio al massimo comporta una velata perdita della libertà, non una moria dei nostri cavalli!” Le donne risero di gusto a quella battuta. “E come farete, milord…” domandò un’altra con tono malizioso “... rinuncerete a tutte le vostre ancelle dopo aver sposato lady Simon?” “Ma mi chiedo, mie signore… davvero un matrimonio è apportatore di tali sventure? Per voi deve per forza morire qualcuno... prima i miei poveri cavalli, poi le mie deliziose ancelle! Ma siete terribili, mie signore!” E di nuovo tutte loro risero alla battuta di Ardross. “E’ lui il nipote dell’Arciduca…” pensò Rasyel fissando quella scena “… com’è bello…” E fu in quel momento che anche lui si accorse di lei. E in un attimo per lui tutto svanì... quelle donne, le loro frivole risate e lo stesso ducato… Lho si voltò poi verso la giovane. “Come mai mi chiedi di lord Ardross?” Domandò. “Ti ha colpito a tal punto quel ritratto?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#913 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Talia, bellissima, stava nel bel mezzo di quello stanzino con quel suo colorato e raffinato costume.
Appariva come una bellezza greca di Bisanzio, con gli occhi del colore del pregiato sandalo, ai quali la soffusa luce della stanza conferiva riflessi di uno splendido grigio lucente e labbra tra il vellutato candore del pesco in fiore ed il corallo ancora inumidito dal mare del sud. Il costume, di raffinatissima e pregiata seta, aveva qualcosa di esotico ed era costituito da una lunga tunica, di un rosso sobrio e per nulla appariscente, stretta in vita da una larga fascia bianchissima con sfumature bluastre, che conferivano alla sua tinta una lucentezza quasi cromata. Un delicato e traparente velo, ornato di perline e fili dorati, era adagiato con garbo sui lunghi capelli chiari, mentre due spilloni di madreperla tenevano un mantellino, corto e vellutato, che dalle spalle scendeva aggraziato lungo la schiena. La fascia in vita era tenuta ferma da una cintura di seta del Catai, ornata da fiori ambrati al gusto di Ceylon. Un piccolo e sagomato corsetto disegnava la perfezione della sua figura ed aveva pietre ad alveolo come bottoni. Ed una maschera vermiglia, intarsiata con fili d’oro, le incorniciava il magnifico sguardo. Icarius nel vederla rimase incantato. “Nulla io vedo che non sia perfetto…” disse sussurrando. Lui, dal canto suo, indossava un abito legato alle tradizioni del mare, molto più semplice ma dai colori vivaci. Aveva una calotta di un verde intenso ed una veste di nappa scura stretta in vita da una cintura di fasce annodate sul lato destro, di colore giallo. Si notava il ricamo alla “duellante” della camicia color avorio, mentre i pantaloni erano di un grigio opaco, aderenti e racchiusi in stivali di cuoio lucidissimo che arrivavano poco sotto il ginocchio. La sua maschera era invece nera e sul capo aveva un basco con una lunga piuma bianca e arancione. “Sono davvero bellissimi!” Esclamò la vecchia moglie di Ramon. Il vecchio si avvicinò allora ad Icarius e gli adagiò una rosa rossa nella cintura. “E’ l’arma del vostro personaggio.” Sorridendo. “E ha un nome, come tutti i fiori…” “Qual è il nome?” Chiese Icarius. “Mia Amata.” Rispose il vecchio. “Ed il nome del personaggio?” Domandò Icarius accarezzando la rosa. “E’ Cuore.” “Ed il vostro è Ragione.” Disse la vecchia avvicinandosi a Talia e sistemando le lunghe pieghe del suo abito. “Siete un incanto …” sorridendo e porgendole uno dei delicati cestini che aveva con sé. Icarius prese la mano di Talia e la sfiorò con le labbra. “Posso avere l’onore di condurvi al ballo con me, milady?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#914 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
Messaggi: 610
![]() |
Ricambiai il bacio con trasporto. Mi strinsi a lui con passione.
Avevo smesso di domandarmi per quale ragione provassi ciò che provavo ogni volta che eravamo vicini. Lui era l'unico che mi facesse quell'effetto, mentre tutti gli altri avevano la stessa consistenza di ombre grigie e spente. Gouf invece era la vita, la morte, la gioia e la disperazione. Ciascuno dei suoi difetti non era sufficiente a farmi desistere dall'amarlo. Forse Freia aveva ragione... eravamo maledetti. Mi staccai lievemente, riprendemmo fiato. Mi sdraiai accanto a lui. "Tu ce l'hai il mio cuore..." sussurrai al suo orecchio. "Non so quale dio mi abbia fatta ciò che sono, ma tutto ciò che sono appartiene a te... divisi siamo preda dei nostri dubbi e delle ombre che ci circondano, ma insieme..." gli presi la mano e la strinsi "insieme siamo più forti." I suoi occhi mi scrutavano quasi con sorpresa. "Uriel... ti assomiglia tantissimo... ha un animo forte e un'indole solitaria, ogni tanto lo vedo giocare con i suoi cavalieri di legno e le sue piccole spade. Quando gli hanno donato un pony riuscivo a sentire la sua felicità." Sorrisi. "Sa bene chi sono e che tornerò a prendermi cura di lui... sa che ti ho ritrovato, è riuscito a leggermelo nella mente, e ha iniziato a domandarsi chi tu sia." Ero stranamente orgogliosa di quelle prime goffe letture. "Da qualche tempo ha iniziato a parlarmi, quando mi sente vicina. Sta imparando, è ancora goffo. Un giorno avrà bisogno di un addestramento o non riuscirà a dominarsi." Mi sciolsi i capelli e mi alzai in piedi, per scivolare fuori dal vestito. Rimasi con una leggera veste da camera, sottile e setosa. Tornai accanto a lui. "Il mondo è stato oscuro e ingiusto... prima che mi desse te e lui." Lo baciai.
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
![]() |
![]() |
#915 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 23-08-2010
Residenza: Nord
Messaggi: 498
![]() ![]() |
Il bambino piangeva, io cercavo di cullarlo per calmarlo, gli lasciavo succhiare il mio indice ma piangeva e piangeva ancora. Non aveva mai fatto così. Iniziavo ad innervosirmi perchè la situazione mi stava sfuggendo di mano e intanto nessuno giungeva per il battesimo.
"Pasuan, non è possibile, non puoi avermi tradita! Stupido cavaliere orgoglioso che preferisce un duello al battesimo di quello che considerava suo figlio!" pensai. Nervosa e contrariata sciesi i gradini del sagrato della chiesa e mi diressi verso il luogo dove, stando alle indicazioni fornite al torneo, avrebbe dovuto tenersi il duello tra Lyowel e Pasuan. Hubert piangeva sempre più forte, aveva qualche cosa che lo disturbava ma non riuscivo a capire cosa. Arrivai davanti al Convento della Divina Misericordia, voltai l'angolo appena in tempo per vedere Lyowel lanciarsi con una ferocia indicibile verso Pasuan. Vidi la spada colpire la sua schiena ed uscirne rossa di sangue mentre Pasuan cadeva a terra. Lanciai un urlo, caddi in ginocchio inciampando in non so cosa, forse solo nei miei sensi di colpa. Mi rialzai subito mentre Hubert strillava a pieni polmoni versando grossi lacrimoni. Con una corsa disperata cercai di raggiungere Pasuan ma d'un tratto cambiai direzione. Avevo visto degli uomini a cavallo giungere sulla scena ma non c'avevo fatto caso e, pur continuando a tenere in braccio Hubert, mi lanciai come una furia su Lyowel. Urlavo e piangevo mentre con l'unica mano che avevo libera cercavo raggiungere il suo viso: avrei voluto cavargli gli occhi.
__________________
![]() "Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
![]() |
![]() |
#916 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 06-04-2011
Residenza: Un paese invisibile ad occhi umani...
Messaggi: 124
![]() |
"Si... è lo sguardo del lord che mi ha particolarmente colpito..." Guardai Lho negli occhi, forse non avrei dovuto scoprirmi così, ma provai una strana sensazione guardando quell'estraneo in piedi di fianco a me e senza nemmeno rendermene conto...
"Lei è sicuro che non si sappia come è morto? In circostanze misteriose... è un po' troppo misteriosa come risposta, non trova anche lei?" Lo fissai di nuovo. No, non posso... ma dopotutto Luna mi ha detto che è una leggenda popolare e io per loro sono una "popolana"... "Sa, prima che il mio villaggio venisse attaccato da dei cavalieri, adoravo passare ore e ore con mia nonna, adoravo ascoltarla raccontarmi leggende, inerenti a creature magiche e mistiche." Lo guardai negli occhi per accertarmi di aver catturato la sua attenzione; Lho mi fissava incuriosito e decisi allora di continuare con la mia "storia". "Ma io le chiedevo di raccontarmi sempre la stessa leggenda, la mia preferita. A differenza delle altre è molto misteriosa... Si intitola la Gioia dei Taddei. Lord Ardross non può essere stato ucciso dalla misteriosa creatura di cui si parla nella leggenda?"
__________________
"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart. ![]() Ultima modifica di Lady Morgana : 24-05-2011 alle ore 17.33.33. |
![]() |
![]() |
#917 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 21-08-2010
Messaggi: 596
![]() ![]() |
“Il destino… si è sempre fatto beffe di me…”, aveva mormorato.
Morrigan era rimasta a fissarlo, mentre lui si perdeva di nuovo in qualche ricordo lontano. Avrebbe voluto prendergli la mano. Avrebbe voluto dirgli che il destino, anche se non lo comprendiamo, sa sempre cosa fa. Avrebbe voluto dirgli che tutto, sempre, viene restituito, e che talvolta persino alla morte esiste un rimedio, purchè sopravviva il ricordo e l'amore... Avrebbe voluto dirgli questo, e forse anche qualcos'altro. Spiegargli cosa aveva davvero in mente, e perchè aveva scelto lui come arma del suo destino. Avrebbe voluto raccontargli le cose che aveva visto e quelle che aveva udito, e forse lui avrebbe compreso meglio di altri quale profondo dissidio aveva lacerato il suo cuore in tutti quegli anni. Ma non disse nulla, e restò a fissarlo per tutto quel tempo. “E poi…” continuò Guisgard “… non ho mai avuto bisogno dell’aiuto di nessuno… neanche del destino…” Quelle parole, d'improvviso, la ridestarono dai suoi pensiero. Nell'udirle ebbe un istintivo moto di rabbia. Perchè quell'uomo continuava a mentire a se stesso? Lui non stava ascoltando il suo cuore! E questo, a lungo andare, lo avrebbe portato a perdere ciò che invece sembrava tanto voler trovare... possibile che gli eventi del suo passato lo avessero portato infine ad essere così cieco? Si adirò a quell'idea. "Sei uno stupido..." rispose "uno stupido testardo che non vuole capire! Fai tanto il misterioso con me e dici frasi senza senso sulla tua vita e sul tuo destino... ma io ho visto, Guisgard! Oh, sì... io ho visto!" esclamò, mentre la sua voce cresceva di tono a quelle parole "Io ho visto quello che sei, anche se tu non vuoi ammetterlo... perchè tu sei quel bambino! Gli occhi sono i tuoi, e la sofferenza e la tristezza, anche quelle sono le tue! Non puoi mentirmi, e non puoi sfuggire alla realtà! E non puoi continuare a schivare il mondo e a disprezzarlo come stai facendo adesso, perchè il tuo disprezzo non servirà a cambiare nulla, capisci? Nulla!" Dicendo queste parole, lasciando fluire liberamente la propria rabbia, poggiò le mani sul tavolo e si levò in piedi. "E oltre ad essere stupido, sei anche un ingrato! Forse la vita non ti avrà dato quel che cercavi, ma sei qui adesso, ed è molto più di quanto abbiano avuto altre persone, credimi! Quindi, ora, se sei venuto qui solo per ubriacarti e sentenziare, ti chiedo scusa, ma non resterò!" Per un attimò cercò di frenare il flusso delle parole che fino a quel momento non aveva controllato. Si accorse con stupore che in quella risposta si celavano, al contempo, i suoi ricordi e i suoi rimpianti, e forse quella foga eccessiva non era legata a Guisgard, ma ad un dolore molto più profondo e antico. Per questo si placò, e forse un po' si dispiacque di avergli parlato a quel modo, e tuttavia non pensò affatto di scusarsi, perchè, immaginò, forse nessuno prima di allora gli aveva parlato a quel modo, così duramente, ma anche così sinceramente. "E tieniti pure il medaglione, se vuoi... tanto senza di me non è che una cianfrusaglia da pochi denari!"
__________________
"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 25-05-2011 alle ore 01.27.16. |
![]() |
![]() |
#918 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Aveva capelli corti di un nero implacabile, lo sguardo cupo, indecifrabile ed inquieto, scolpito e racchiuso, quasi imprigionato, in quei grandi occhi nerissimi e luccicanti di una luce indefinita.
Una luce mutevole, sfuggente, indomita, tormentata. La sola luce, se ciò fosse mai possibile, capace di poter attraversare l’Inferno e riemergere nel nostro mondo. Il viso era pulito, senza barba né baffi, ma severo ed indomito. Un viso modellato e forgiato sulle infinite passioni che animavano l’uomo chiamato da tutti Cavaliere del Gufo. Un viso dai tratti regolari ma tinto di quel mortale pallore. Come se quel cavaliere avesse trascorso l’infanzia e la primissima giovinezza rinchiuso chissà dove. Forse proprio in uno dei gironi infernali che animano la vita di alcuni uomini e la rendono una fatale anticipazione dei veri tormenti dell’Ade. Fissò Melisendra in quella sua veste di seta trasparente che solo a stento celava il suo bellissimo corpo. “Ho conosciuto molti volti del coraggio…” disse accogliendola sul suo petto ed accarezzando i suoi lunghi capelli “… cavalieri nel pieno della battaglia strapparsi una lancia dalla gamba per riprendere a combattere… madri salutare i propri figli prima di una guerra e certe di non rivederli più… uomini andare in contro alla morte senza tradire emozioni… ma in nessuno, oltre te, ho mai visto tanto attaccamento alla vita, pur con la consapevolezza che essa possa esserci portata via in qualsiasi istante… questo ho sempre ammirato in te, Melisendra… sei una donna sola, forse vittima di un destino beffardo e crudele proprio come me… eppure sprigioni una voglia di vivere sconosciuta a molti… se mai io dovessi avere rimpianti essi riguarderebbero forse solo te… Uriel…” sussurrò fissando il soffitto dipinto della stanza “… perché questo nome? Era quello di tuo padre?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#919 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
![]() ![]() |
Rimasi immobile di fronte a mio marito, in piedi sulla soglia di quello stanzino... notando distrattamente che, per qualche ragione, mi sentivo emozionata come la prima volta che lo avevo incontrato.
Il suo aspetto era insolito con quel costume, il quale gli conferiva tuttavia un’aria esotica e affascinante, vagamente spavalda... inoltre i suoi occhi chiari brillavano se possibile ancora di più contro la maschera nera. Ne rimasi incantata... Ascoltai le parole dei due anziani coniugi con attenzione, percepii la donna sistemarmi con cura le pieghe dell’abito, e tuttavia non distolsi neanche per un attimo lo sguardo da Icarius... quasi non riuscivo a vedere altro... Poi, improvvisamente, le sue labbra sfiorarono la mia mano e ciò mi riportò alla realtà. Gli sorrisi, dunque, e lasciai che mi conducesse fuori da quella casa... “E’ tutto così meraviglioso...” mormorai con un piccolo sospiro mentre, mano nella mano, camminavamo per le stradine buie e strette “Essere qui con te questa sera, questa festa, questi costumi... e ora il ballo... è tutto perfetto! Vorrei che questa serata potesse non finire mai!”
__________________
** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() |
![]() |
![]() |
#920 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
“Non dovresti accenderti così…” disse Guisgard a Morrigan “… posso capire quando indossi i tuoi soliti abiti da spadaccina, ma ora quel tuo bel vestito meriterebbe un altro tipo di comportamento, più simile a quello delle dame che usano frequentare le corti dei castelli e dei palazzi di questo regn” E rise di gusto.
Sembrava aver ritrovato quel suo solito modo di fare guascone, irriverente e scanzonato. “E poi cos’è quella storia sull’amore?” Domandò fingendosi sorpreso. “Non t’interessa? Impossibile! Anzi sono certo che avrai già adocchiato qualche bel cavaliere del ducato!” Ridendo di nuovo. Si alzò e lasciò tintinnare una moneta sul tavolo, per poi dirigersi verso la porta della locanda. “Non avevamo un patto noi due?” Voltandosi verso Morrigan. “Eravamo soci, no? Beh, se sei ancora di quest’avviso, allora ti conviene venire via con me… ci attende un bel viaggio in un luogo austero ed appartato… il convento di Santa Maria nell’Artoin…”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
|
|
![]() |
||||
Discussione | Autore discussione | Forum | Risposte | Ultimo messaggio |
Eventi II° Edizione Festa Federiciana - Gioia del Colle - 24–25 luglio 2010 | KingArthur | Medioevo | 6 | 30-06-2011 10.07.35 |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 21.17.50.