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Vecchio 30-05-2011, 01.14.58   #991
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Non mi sorpresi, lo sospettavo.
Controllai i lacci del mantello e li strinsi. Mi rivolsi a uno stalliere perchè conducesse il mio cavallo.
"Sì, sono pronta... abiti da viaggio saranno certamente più indicati."
Al collo, appeso a un cordino di canapa, brillava una goccia di quarzo. Non avevo bisogno di altri gioielli.
Mi ero ricoperta di belle vesti e gioie preziose solo per essere un'esca più luccicante, ma non avevo bisogno di fronzoli per mostrarmi alle uniche persone che potevano vedere la mia anima. E quelle persone erano Gouf e Uriel.
Montai a cavallo.
Per un attimo mi sentii osservata e alzi lo sguardo verso il castello. Da una finestra, distintamente, vidi due figure che ci osservavano.
Uno era Lord Cimarow. L'altro un cavaliere di cui avevo solo carpito il nome durante un banchetto, ma che non avevo mai conosciuto di persona. Una figura particolarmente schiva.
Chinai la testa in segno di saluto e sollevai il cappuccio sul capo.
"Mi mettono i brividi... ci stavano osservando." Sussurrai, mentre spronavo il cavallo. Improvvisamente mi diedi della sciocca per non aver prestato più attenzione ai pettegolezzi e ai mormorii che, quasi certamente, erano sorti dalle singolari attenzioni che mi prestava il cavaliere del Gufo. Ormai non era mistero e passavamo diverso tempo insieme. "Le voci corrono in fretta..." mormorai pensierosa.
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Ultima modifica di Melisendra : 30-05-2011 alle ore 01.43.09.
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Vecchio 30-05-2011, 01.42.13   #992
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Gouf fissò Melisendra, senza alzare lo sguardo verso quella finestra.
“Ci stanno osservando…” disse sottovoce “… lo so…”
Annuì agli stallieri che avevano condotto i loro cavalli e montò poi in sella, lasciando così con Melisendra il castello.
Davanti a loro si apriva quella desolata e misteriosa landa.
La notte era asciutta e chiara di stelle, disegnando lungo l’orizzonte inquiete sagome rocciose che sembravano correre fino ai remoti confini del mondo.
I due spronarono i loro cavalli ed attraversarono di corsa lo stretto sentiero che dal castello finiva per perdersi nell’oscuro ventre della brughiera.
Gouf appariva pensiero e taciturno, mentre alle loro spalle sembrava chiudersi inquieta la brughiera.
Come se avessero oltrepassato un confine.
Un immaginario varco oltre il quale non era più possibile ritornare.
Gli occhi scuri e profondi di Gouf parevano quasi confondersi con le tenebre che avvolgevano ogni cosa ed in quell’inesorabile buio il pallore della sua carnagione appariva luccicante.
Come un fantasma, un’inquieta visione, il Cavaliere del Gufo emergeva da quel tetro scenario simile ad un sogno, forse un incubo.
Melisendra sapeva poco di lui.
Ne conosceva l’inquietudine e la ferocia.
Ma anche l’intensa passionalità che animava il suo spirito.
Ma poi?
Chi era veramente? Da dove traeva quel grande odio che celava in lui?
Perché quel sinistro pallore?
Come se avesse trascorso la sua giovinezza rinchiuso chissà dove, lontano dalla luce e dalla misericordia del mondo.
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Vecchio 30-05-2011, 01.53.35   #993
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Melisendra sarà presto famoso
Cercai di orientarmi nel paesaggio. Sapevo come arrivare a Poggio del Sole, ma in mezzo a quella desolazione mi sentii quasi preda di vertigini.
Spronai il cavallo e raggiunsi Gouf.
Col volto rivolto verso il cielo, per scorgere un segno che mi aiutasse ad orientarmi, decisi di rompere il silenzio.
"Non mi hai mai detto dove sei cresciuto... non mi hai mai raccontato nulla di te. Invece... tu sai quasi tutto di me e del mio passato."
Osservai il suo profilo, che pareva intagliato nell'alabastro e rimasi in silenzio.
Il cielo finalmente si aprì e io capii che eravamo sulla strada giusta.
Presto saremmo arrivati su un crinale. Avremmo dovuto seguire il pendio nord.
Ancora un po' e avremmo abbandonato quella desertica realtà di vento e rocce. Al di là c'era un paesaggio rigoglioso e benevolo. Presto avrei riabbracciato Uriel.
Osservai di sottecchi Gouf, aspettando una sua risposta.
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Vecchio 30-05-2011, 02.17.51   #994
Guisgard
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Il Sole filtrava, a stento e malinconico, dalle nubi che velavano il cielo, rendendolo sfocato e sfuggente.
Un lieve chiarore si posava stancamente sulle cime più alte che sorgevano in lontananza, dando l’immagine di un mondo distante dai tratti favolosi.
Un mondo che ai due appariva però irraggiungibile, imprigionati com’erano in quella tragica esistenza, fatta di paure, inganni, sangue e morte.
“Un altro giorno…” disse Gouf con una voce che sembrava voler morire su quelle stesse labbra “… e ad ogni giorno segue una notte…”
Un lampo attraversò i suoi occhi che donò a quel volto un’espressione enigmatica.
“Io di te non so quasi nulla…” mormorò fissandola “… tutto mi dice che non dovrei fidarmi di te e che invece dovrei ucciderti… questo viaggio potrebbe benissimo essere una trappola… ma non ho paura di morire e dovresti saperlo… la morte, alla fine, è una liberazione… e forse vorrei davvero che la mia morte avesse il tuo volto… solo così essa potrebbe raggiungermi senza alcuna resistenza da parte mia…”
Accennò quasi un sorriso.
Un sorriso enigmatico, come quel loro viaggio.
“La mia giovinezza, il mio passato…” aggiunse “… è costellato da fantasmi, demoni… come quello di tutti… e forse anche tu provieni da quel passato… forse sei anche tu uno di quei fantasmi…”
Finalmente la brughiera sembrò ritrarsi, lasciando spazio ad un rigoglioso bosco, nel quale sorgeva una tenera collina sulla quale il Sole con i suoi raggi disegnava un borgo che si adagiava su quei pendii come un vecchio addormentato.
Era il Poggio del Sole.
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Vecchio 30-05-2011, 02.49.23   #995
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Lho fissò prima il cielo da una delle finestre, poi il volto di Sayla.
“La maledizione…” disse “… tutti ne conoscono l’esistenza, dici? Può anche darsi… io ho vissuto per anni lontano da Capomazda, in un luogo abbandonato dagli uomini e dal Cielo… e forse davvero in queste terre si cela qualcosa di oscuro e malvagio… chissà...”
Accennò un sorriso con quella sua aria mite e riflessiva, che nascondeva in realtà un attento osservatore.
“Chi sei, mi chiedi? Io credo che tu sia una ragazzina molto intelligente e sensibile…” continuò “… e la sensibilità è un grande dono che ci permette di comprendere gli altri ed il mondo che ci circonda…”
In quel momento qualcuno bussò.
“Gli uomini di sir August non sono ancora tornati…” disse Gervan a Lho “… ormai sono giorni che non abbiamo notizie su lord Icarius e lady Talia...”
“Uscirò io a cercarli…” mormorò Lho “… conosco bene il bosco e la brughiera…” e fissò la giovane Sayla.
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Vecchio 30-05-2011, 02.57.28   #996
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Lo guardai severamente, inclinando la testa sotto il cappuccio.
Avrebbe mai capito?
"Non sono un fantasma, Gouf... sono reale. E se avessi voluto ucciderti, non mi sarei presa la briga di architettare tutto questo. I miei metodi possono essere tremendamente sbrigativi... almeno quanto i tuoi." Spronai il cavallo a scendere e quello con un po' di diffidenza iniziò a scendere lungo il pendio.
Le pietre scivolavano sotto i suoi zoccoli. Gli diedi un lieve colpetto di incoraggiamento e procedemmo più veloci.
Una volta in prossimità del borgo, mi voltai nuovamente.
"Perchè mai non dovresti fidarti di me?" A parte il fatto che cercherò in tutti i modi di impedire questa guerra... pensai. "Io mi sono fidata di te e ti ho parlato del mio passato... e di Uriel. Ora sai come uccidermi, come ferirmi ancor più profondamente che con la tua spada..." Sospirai e proseguii.
Spronai il cavallo fino alle porte del borgo.
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Vecchio 30-05-2011, 03.15.33   #997
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Gouf accennò un sorriso a quello sfogo di Melisendra, per poi spronare il cavallo e seguirla verso il borgo.
“Questo è il Poggio del Sole…” disse “… prima di raggiungere la casa dove hai lasciato il ragazzo, dovremmo forse decidere sul da farsi… come ti presenterai a lui? Non credo come sua madre. Potremmo essere due viaggiatori… magari tu una nobildonna ed io il cavaliere che ti accompagna…”
La fissò negli occhi e prese le redini del suo cavallo, come a volerla avvicinare a lui.
“Io mi fido di te…” aggiunse con quel suo sorriso sempre indecifrabile “… altrimenti non sarei qui con te per conoscere quel ragazzino…”
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Vecchio 30-05-2011, 03.37.26   #998
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Mi soffermai incerta.
Non era cambiato nulla dall'ultima volta che ero stata lì, qualche anno prima, quando Uriel a malapena diceva le prime parole. Le strade di acciottolato erano le stesse. Le case bianche arrivavano al massimo a due piani. Era giorno di mercato, lo indovinavo dal trambusto.
Cavalcammo tra le vie, fino a quando non trovai l'ingresso ad un cortile e lì mi soffermai.
"Quel ragazzino non è sciocco... e sa bene chi sono, visto che negli ultimi tempi non fa altro che infilarsi nei miei sogni." e aggiunsi, quasi teneramente "Un po' sfacciato..."
Smontai e guidai il destriero per le briglie.
"Non posso mentirgli, non su di me." Con un gesto mi scoprii il capo. "Ormai ha sei anni compiuti e inizia a farsi qualche domanda su dove io sia e su chi sia suo padre."
Scacciando ogni altro pensiero bussai alla porta del palazzo che si ergeva in fondo al cortile, oltrepassato un arco di pietra. Tutto faceva presumere che Adele e il suo anziano sposo fossero in casa.
In un angolo del cortile vidi un elmo che mi era familiare. Il piccolo elmo di Uriel.
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Vecchio 30-05-2011, 03.54.58   #999
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Gouf ascoltò Melisendra senza dire nulla.
Attese poi, dopo che lei ebbe bussato, che qualcuno si presentasse per riceverli.
Ad un tratto qualcuno aprì la porta.
Era una donna non più giovanissima, dagli occhi chiari ed i lineamenti che, nonostante l’età, mostravano una raffinatezza ed una grazia non comuni.
La donna, riconoscendo Melisendra, si illuminò di un profondo sorriso, per poi, un attimo dopo, fissare con curiosità il cavaliere che l’accompagnava.
“Voi? Non vi attendevamo…” disse la donna visibilmente emozionata “… come mai? Oh, ma che sciocca, entrate, milady…”
La donna fece entrare Melisendra ed il cavaliere, per poi ospitarli in casa, in un’ampia sala preceduta da una saletta quadrangolare.
Un attimo dopo li raggiunse un uomo anziano ma dal portamento fiero.
L’uomo salutò i due ospiti e prese posto con loro intorno alla tavola.
“Come mai siete qui, milady? Domandò Adele a Melisendra.
Ad un tratto si udì una voce provenire dal cortile ed apparve un bambino che giocava con la sua spada di legno.
Correva agitando la sua spada e spaventando i piccioni che scendevano nel cortile.
Correva e saltava scimmiottando le movenze dei cavalieri, fino a quando arrestò la sua corsa davanti alla sala che ospitava tutti loro.
E restò immobile ed in silenzio a fissare Melisendra.
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Vecchio 30-05-2011, 04.03.15   #1000
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Guisgard restò meravigliato dalla naturalezza con cui Morrigan recitava la sua parte.
Ascoltò in silenzio mentre la ragazza cercava di convincere i frati a far vedere loro la biblioteca.
Il priore poi fissò Guisgard, il quale restò un attimo sorpreso.
“Ehm… si, proprio così…” disse di colpo “… si, sarebbe importante per noi poter consultare la vostra biblioteca… voglio dire, sarebbe per una buona causa…”
“E sia, non vi negheremo questo aiuto.” Annuì il priore. “Del resto la cultura ed il sapere sono doni che l’Onnipotente elargisce a tutti. Visiterete domani, se Dio vorrà, la nostra biblioteca. Ora è tempo di ritirarsi.”
In quel momento suonò la campanella e tutti frati raggiunsero le proprie celle, imitati da Guisgard e Morrigan.
“Andare a letto a quest’ora…” sbuffò Guisgard tornato nella stanza insieme a Morrigan “… ma come si fa? Non riuscirò a chiudere occhio! Roba da matti!” Mentre camminava nervosamente. “Forse avremmo dovuto dire che quella donna di cui parlavi è in fin di vita, che avevamo il tempo contato… ora invece ci toccherà aspettare a domani…”
Si voltò poi verso di lei.
“E sia…” sbuffando “... immagino ci sia ben poco da fare...” fissò allora la panca sulla quale Morrigan l’aveva destinato e rassegnato si lasciò cadere sopra di essa.
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