12-04-2011, 08.13.50 | #431 |
Cittadino di Camelot
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@Morrigan
Buongiorno, mia Signora! Ho un po' di mal di testa stamane!?! Grazie per l'incoraggiamento, ma non dovete preoccuparvi: non era autolesionismo, tentavo di far riavviare il meccanismo inceppato!
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14-06-2011, 20.29.09 | #432 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Un anno fa circa, io ed alcuni miei compagni d’arme venimmo attaccati dai temibili pirati saraceni mentre eravamo di ritorno da Tessalonica.
Il nostro veliero fu affondato in pochissimo tempo e solo io riuscii a salvarmi da quell’assalto. Caddi in acqua e persi i sensi, per poi ritrovarmi sulla bianca spiaggia d’un isolotto che più tardi scoprii essere Milos. Qui fui raccolto da un vecchio arconte di nome Anassagora, che viveva in una splendida villa su una meravigliosa scogliera. Il vecchio patrizio era immerso in uno sfarzo sconosciuto a qualsiasi contea e ducato dell’Occidente latino ed i suoi servi gli si rivolgevano col termine greco di Basileus. Anassagora era un uomo di lettere ed amante delle arti in tutte le loro forme e trovò, per mia fortuna, piacevole e squisita la mia compagnia. Trascorsi così nella sua casa diversi mesi, trattato non un’oncia in meno di quanto imponeva la tradizione in fatto di ospitalità nei modi e nei costumi di quella gente. Avevo libero accesso alla sua ricca e preziosa biblioteca che sembrava non meno colma di tesori letterari di quanto non lo fosse quella leggendaria di Alessandria e potevo trascorrere intere giornate nel suo esotico giardino, simile a quelli che i marinai ed i mercanti raccontavano di aver visto nella favolosa Bagdad. E proprio in una di queste mie passeggiate la vidi. Rimasi rapito da quella visione. Era la donna più bella che io avessi mai visto. La pelle era come i petali del pesco nei primi teneri giorni di primavera ed un lieve soffio d’ambra animava la sua carnagione. Gli occhi erano simili alle gocce di giada purissima che gli indiani di Ceylon adoperano per ricreare le lacrime di Krishna, mentre i suoi capelli avevano lo stesso colore delle notti d’Oriente, ricche di esotismo ed erotismo. Lei, nel vedermi, scostò per un momento il velo di seta che le copriva quel meraviglioso viso, mostrandosi a me come la Stella del Nord quando sorge per guidare i marinai nei mari sconosciuti. Ogni giorno io giungevo in quel giardino per rivederla ed ogni giorno lei rispondeva ai miei sguardi con quei suoi favolosi occhi di smeraldo. Un dì, poi, Anassagora mi fece chiamare. “Mio buon amico…” disse “… oggi ti stupirò non meno di quanto tu faccia con me ogni giorno con i tuoi racconti.” Io sorrisi. “Ho appena acquistato uno schiavo che fu in passato un dotto letterato presso la regina di Napoli Giovanna d’Angiò.” Continuò lui. “Egli ha studiato presso le più importanti scuole ecclesiastiche d’Italia e conosce come nessuno l’Ordine dei Templari, i migliori cavalieri della cristianità!” “Davvero?” Mostrandomi sorpreso io. “Si ed ora ne avrai una dimostrazione… avanti!” Ordinò lui e lo schiavo cominciò a parlare. “Il sacro e venerabile ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo nacque con lo scopo di difendere i pellegrini giunti in Terrasanta. Il re latino di Gerusalemme, Baldovino II, li ospitò nel suo palazzo che sorgeva sulle rovine del grande Tempio e per questo furono poi chiamati Templari. Le regole dell’ordine furono sancite dal Concilio di Troyes del 1128. Padre spirituale dei Templari fu San Bernardo di Chiaravalle. Il santo, molto devoto alla Santa Vergine Maria, scrisse una solenne e speciale benedizione da invocare sui monaci guerrieri diretti in Palestina. La benedizione fu invocata la prima volta a Langres nel 1138 e si chiudeva con queste parole: <<Poveri e devoti Cavalieri di Cristo e delle Sue Santissime Piaghe io vi Benedico in nome della Santa Purissima Immacolata Concezione, Beata Sempre Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra!>> Pur essendo laici, i cavalieri Templari facevano voto di castità, povertà ed obbedienza ed erano sotto il comando di un Gran Maestro. I Templari dipendevano direttamente dal Santo Padre a Roma.” Lo schiavo terminò di parlare e Anassagora mi fissò soddisfatto. “Ti ho appena consegnato un otre ricolma di sapienza!” Disse. “Ne sei impressionato, latino?” “Mio signore…” risposi sorridendo “… farò di meglio che impressionarmi… ti renderò quell’otre ricolma di un qualcosa di ancora più prezioso della sapienza.” “E cosa è più prezioso della sapienza?” “La verità!” esclamai io. “Stolto, la verità è mutevole e sconosciuta a noi mortali!” “Scommetti che posso farlo?” “Si, scommetto.” Annuì lui. “E se ci riuscirai, io ti restituirò l’otre con dentro ciò che più desideri. Foss’anche la metà dei miei beni.” “E sia…” sorridendo io. Gli dimostrai allora che il suo dotto schiavo aveva commesso un grossolano errore. E resosi conto della bontà delle mie parole, Anassagora mi concesse ciò che aveva promesso. L’indomani lasciai la sua favolosa isola insieme alla meravigliosa cortigiana dagli occhi di giada. E voi, cavalieri e dame di Camelot, sapreste riconoscere il grave errore commesso dallo schiavo di Anassagora?
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14-06-2011, 21.00.34 | #433 | |
Cittadino di Camelot
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Mio signore Guisgard! Finalmente ci onorate del piacere di un vostro nuovo enigma sul quale arrovellarci!
So bene che i vostri tranelli sono spesso ben celati, ma tanta è l'ansia di poter di nuovo giocare con voi, che sarò imprudente questa volta, e mi lancerò immediatamente in un tentativo! Citazione:
So che questa risposta così frettolosa è un azzardo... ma chissà...
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 14-06-2011 alle ore 21.20.20. |
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14-06-2011, 21.14.24 | #434 |
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Lady Morrigan, sono lieto che accogliate con tanto entusiasmo questo nuovo enigma tratto da uno dei miei viaggi.
Quanto alla risposta che avete dato, ahimè, sono costretto a dirvi che non è quella giusta. I voti pronunciati dai Templari erano simili a quelli fatti dai chierici (erano infatti definiti monaci-guerrieri), almeno sulla carta. Erano pronunciate proprio le parole obbedienza, povertà e castità nell'atto dell'investitura a cavaliere. Poi, se molti li rispettassero o meno e con quali modalità, questa è tutt’altra questione Perciò, mia signora, purtroppo la vostra risposta non è quella giusta.
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14-06-2011, 21.22.48 | #435 |
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Ah, mio caro... non avevo la pretesa di aver subito scovato l'errore, ma mi resterà almeno il merito di aver aperto le danze!
Rileggerò tutto da capo e mi metterò a caccia dell'errore adesso... grazie di avermi prontamente risposto, così guadagnerò tempo alla mia ricerca!
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16-06-2011, 20.52.55 | #436 |
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Mio signore, quanto tempo...
Francamente, non credo di aver trovato l'errore, ma ci sono tre affermazioni che mi suonano strane: 1) Non tutti concordano sull'anno del Concilio di Troyes: pochi per il 1128, i più propendono per il 1129. 2) "Poveri e devoti Cavalieri di Cristo e delle Sue Santissime Piaghe" è uno strano appellativo. Ricordavo i "poveri", ma non i "devoti"; e soprattutto non ricordavo le "piaghe". Così grazie all'incatesimo della memoria "googlelorum", direi "Pauperes commilitones Christi templique Salomonis" => Poveri Compagni d'armi (o Cavalieri) di Cristo e del Tempio di Salomone. 3) Sebbene il "Doctor Mellifluus" (alias Bernardo di Chiaravalle) sia stato sicuramente fedele al culto di Maria e sia stato uno dei padri della Chiesa a sostenere che la Madonna fosse vergine e immune dal peccato originale, mi sorprende vederlo utilizzare nella sua benedizione il dogma della "Immacolata Concezione", accettato solo molti secoli dopo la sua morte. Questo è quanto. Felice di avervi incontrato nuovamente, mio signore. (inchino)
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17-06-2011, 01.23.40 | #437 |
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Mio buon amico, sono lieto di ritrovarvi a ragionare su uno dei nostri enigmi
Vediamo un pò… Si, verissimo, ci sono pareri discordanti su questo celebre concilio, senza che però sia stata fatta chiarezza. Nessuna delle due diverse date proposte è riuscita a prevalere definitivamente, quindi la data resta incerta e non può essere riconosciuta come l'errore del racconto. Il secondo punto (come il terzo) va ovviamente visto nella particolarità della presunta benedizione invocata da San Bernardo di Chiaravalle. Essa non è una formula “scritta” o nota ma legata alla devozione del santo verso la Vergine Maria. Dite però il vero quando sottolineate l’anacronismo riguardo al dogma dell’Immacolata Concezione. Esso infatti non sarebbe potuto comparire in quella benedizione, essendo stato proclamato dalla Chiesa solo nel 1854, pochi anni prima dell’apparizione della Vergine Maria a Lourdes. Era quindi questo l’errore presente nel racconto del dotto servo di Anassagora. I miei complimenti, messer Emrys
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17-06-2011, 03.39.37 | #438 |
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Complimenti, Emrys!
Vedo che il vostro ritorno a Camelot è foriero di nuovi vostri illuminanti interventi, e me ne compiaccio. Ho solo un quesito da porre a ser Guisgard, che in fondo è soprattutto una curiosità... Confesso che il primo pensiero avuto riguardo al vostro enigma fu proprio quello legato all'accenno alla perpetua verginità della Madonna e al suo immacolato concepimento. Il motivo per cui non ho fornito tale risposta risiede nel fatto che, in effetti, il titolo di "Semprevergine" venne dato a Maria nel Concilio Lateranense del 649. indetto da papa Martino I, dove si attesta che "lo ha concepito senza seme dallo Spirito Santo e in modo incorrotto lo ha generato, conservando indissolubilmente anche dopo il parto la sua verginità". E' proprio la specifica definizione di "Immacolata Concezione" che appartiene dunque ad un'epoca più contemporanea, costituendo così l'errore di questo enigma?
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17-06-2011, 03.49.07 | #439 |
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Si, milady.
Il dogma dell’Immacolata Concezione è cosa ben diversa dalla Verginità di Maria. Esso richiama il concepimento stesso della Madonna secondo le Intenzioni di Dio che la volle, appunto, Immacolata, ossia senza Peccato Originale, ancor prima della nascita. Maria, a differenza di qualsiasi altro essere umano, dunque, è nata senza la macchia dell’antico peccato causato dalla condotta di Adamo ed Eva.
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17-06-2011, 04.32.38 | #440 |
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Vi ringrazio per la vostra spiegazione, mio signore
In effetti, a pensarci bene, l'errore era ben palese... come lo sono sempre, d'altronde, tutti gli arcani svelati
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