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Vecchio 08-07-2011, 05.50.09   #1771
Melisendra
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"Non mi sorprende che io non ti dia mai retta, cara la mia coscienza..." la guardai con sufficienza. "Non sei molto sveglia."
Mi voltai verso il mio signore.
"Quel cavaliere mi è sfuggito una volta, poi mi ha sottratto Parusia quando ci trovavamo nella cappella e io era priva dei miei poteri, infine ha avuto ciò che meritava... ha tirato troppo la corda e quella si è spezzata."
Tornai a rivolgermi allo specchio.
"Di una cosa sono certa... Gouf non farà niente di male a mio figlio. Nonostante tutto... ancora mi domando per quale motivo non riesca a uccidere me... eppure ne ha avute molte di occasioni." Rimasi pensierosa. "Bè, meglio così... no, cara? Forse potrei portargli la spada, se il mio signore lo riterrà opportuno..." sorrisi.
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Vecchio 08-07-2011, 06.16.40   #1772
Guisgard
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“Parusia gli sarà consegnata quando entrerà a Capomazda, così che potrò controllare sia lui che la spada.” Disse l’oscuro signore. “Ormai manca poco e le sue armate forzeranno ogni blocco… questa città e tutti suoi valori sono ormai condannati.”
“Beh, questo accadeva fino a poco tempo fa, mia cara.” Intervenne l’immagine allo specchio. “Fino a quando, cioè, Aytli era ancora in vita… poi dopo la sua morte l’odio è divenuto il solo nutrimento per il Gufo… quindi attenta… e bada che lo dico nell’interesse di entrambe! Quel bambino è anche figlio mio! Perché… non mi stupirei più di nulla, ormai, da parte di quell’uomo…”
“Ora basta.” Alzandosi in piedi l’oscuro signore. “Voglio capire cosa ha spinto quello sciocco mendicante a tradirmi. Gli farò alcune domande, poi lo farò trucidare.”
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Vecchio 08-07-2011, 06.20.27   #1773
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Finiwell e Cavaliere25 giocarono ai dadi per tutta la notte.
Riuscirono così ad allontanare un pò di quell’angoscia che ora dominava ovunque a Capomazda a causa dell’assedio.
“Scommetto la paga di questo mese che faccio un doppio uno al primo colpo!” Disse Finiwell. “Avanti, che fai? Accetti? E come rilanci? Bada che la tua paga è inferiore alla mia, essendo tu un cadetto! Quindi deve mettere qualche altra cosa come posta in palio!”
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Vecchio 08-07-2011, 06.28.03   #1774
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“Abbiamo ormai ben poca scelta, Dafne…” disse Pasuan “… avanti, procediamo verso la luce di quella stanza che vedi in lontananza… e tieniti pronta a tutto…”
I due cominciarono ad avanzare piano.
E più avanzavano, più la loro tensione saliva.
Giusero così davanti alla porta della stanza.
Era socchiusa.
“Entriamo, Dafne…” mormorò Pasuan, che, da come la ragazza aveva arrestato i propri passi, aveva capito di aver raggiunto quella stanza.
Allungò allora la spada fino a toccare il legno della porta.
“Preparati, piccola…” sussurrò a Dafne.
Spinse così la punta della spada contro la porta e questa si aprì.
La stanza era in realtà un piccolo vestibolo scavato nella nuda pietra.
Al suo interno vi era solo un grosso tavolo al centro, tutto unto e maleodorante.
A terra e sulle pareti vi erano ovunque schizzi e macchie di sangue.
Alcune ancora fresche.
E contro la parete più lontana vi era una strana e silenziosa figura vestita con un lungo e nero mantello.
Era girata di spalle ed aveva in braccio qualcosa.
Si muoveva ed emetteva dei vagiti.
Era dunque un bambino.
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Vecchio 08-07-2011, 06.31.34   #1775
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“E sia, cavaliere…” disse Layla rivolgendosi ad Echemback “… avrete la possibilità di cimentarvi nella Dolorosa Costumanza.”
“E quando, mia signora?” Chiese il cavaliere.
“Subito.” Rispose layla. “Preparatevi, io darò ordine che tutto cominci il prima possibile.”
“Voi assisterete, mia adorata?”
“No, messere. Odio quella prova… e mai ho assistito al suo svolgimento. Attenderò, come sempre ho fatto, pregando nella mia stanza… che Dio vi custodisca, cavaliere.”
Si voltò poi verso Talia e le parlò sottovoce.
“Non temere, Yelia. Nessuno può vincere la Dolorosa Costumanza.” Sorrise come a volerla tranquillizzare. “Tu aspetta che tutto sia finito, prima di uscire dal palazzo.”
E si ritirò nella sua stanza.
Nel frattempo, Echemback si preparò per la misteriosa sfida.
Appena fu pronto, alcuni valletti di Layla lo condussero nel verziere.
“Seguite il viale segnato dalle lance con gli elmi” fece uno dei valletti al cavaliere “e giungerete nel luogo dove si terrà la sfida.”
Echemback allora si voltò verso i suoi compagni e fece un vistoso inchino, al quale tutti loro risposero con altrettanti inchini carichi di goliardica ed improbabile guasconeria.
Il cavaliere allora s’incamminò nel verziere, seguendo le indicazioni del valletto.
“Giuro che non ho mai visto una masnada più becera e volgare di quella!” Esclamò Icarius fissando il cavaliere e i suoi compagni.
“Già e non credo si siano resi conto di ciò che stanno per fare…” mormorò Lho, che nel frattempo lo aveva raggiunto.
Passò poco tempo che una sagoma apparve nel verziere.
Era il cavallo di Echemback che tornava indietro, senza più il suo padrone in groppa.
Il cavaliere infatti era stato disarcionato e rimasto con un piede bloccato in una delle staffe della sella, proseguendo tirato dal suo cavallo nel terreno e nella polvere.
Non aveva più le armi ed il suo elmo presentava una vistosa spaccatura all’altezza della tempia destra, dove una scheggia della lancia si era conficcata, uccidendolo.
Tutti i suoi compagni gli si avvicinarono, constatando il fallimento dell’impresa.
Suonò allora una campana che annunciava la fine della prova.
Layla ritornò ad affacciarsi dalla terrazza.
“Portatelo via e non tornate più.” Disse ai compagni del cavaliere morto, mentre i suoi valletti conficcavano una nuova lancia nel verziere, accanto alle altre e ponendovi sopra, come ennesimo trofeo, l’elmo dell’ultimo sfidante della Dolorosa Costumanza.
Poi si voltò e riconobbe Icarius nel cortile.
“Triste fine per quel cavaliere, vero, milord?” Fissandolo con un sorriso compiaciuto, quasi a voler scoraggiare ogni proposito del signore di Capomazda.
“Già, triste e misera fine, milady…” rispose il taddeide “… ma io non sono come quel cavaliere… rammentatelo, mia signora… rammentatelo…”
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Vecchio 08-07-2011, 11.16.31   #1776
Talia
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Le parole di Layla suonarono alle mie orecchie in uno strano modo...
“Non temere, Yelia. Nessuno può vincere la Dolorosa Costumanza. Tu aspetta che tutto sia finito, prima di uscire dal palazzo.” aveva detto...
La osservai stupita... che cosa significava?
Nessuno poteva vincere quella prova?
Dunque stava deliberatamente mandando quell’uomo al macello!
Layla si ritirò, ma io non potei: rimasi nel salone e, da una delle alte finestre, continuai a sbirciare di nascosto il cortile con un vago senso di nausea alla bocca dello stomaco... vidi il cavaliere di nome Echemback fare un buffo inchino ai suoi e avviarsi per il sentiero segnato dalla lance... passò poco tempo, troppo poco per credere che ci fosse stato un vero scontro, e il cavallo fece ritorno nel cortile, trascinando il corpo morto di quell’uomo presuntuoso.
Qualcosa dentro di me si strinse, l’aria mi mancò per un istante e un forte senso di disagio mi colse... quell’uomo era presuntuoso e volgare, era vero, ma nessuno meritava di morire a quel modo, pensai mentre i miei occhi indugiavano -mio malgrado- sull’elmo spaccato e rosso di sangue. Nessuno meritava una fine simile. E nessuno aveva il diritto di dispensare la morte con tanta noncuranza. Eppure Layla lo aveva fatto: aveva lasciato che quel cavaliere andasse a morire senza batter ciglio, aveva gestito la cosa come se si fosse trattato di un affare di nessun conto...
Il mio senso di disagio si intensificò, un disagio profondo che giungeva da ben sotto quello strato di nebbia che oscurava la mia mente, un disagio che giungeva da qualcosa che avrei forse potuto definire ‘coscienza’...
Poi Layla tornò sul terrazzo.
Io abbandonai la nicchia della finestra nella quale mi ero rifugiata e la raggiunsi, proprio mentre lei dava disposizione agli uomini del cavaliere morto di andarsene e non tornare più.
Tardi... pensai ...è troppo tardi! Avrebbero dovuto seguir prima quel consiglio!
Ma Layla già non si curava più di loro: la sua attenzione si era spostata altrove, adesso.

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Poi si voltò e riconobbe Icarius nel cortile.
“Triste fine per quel cavaliere, vero, milord?” Fissandolo con un sorriso compiaciuto, quasi a voler scoraggiare ogni proposito del signore di Capomazda.
“Già, triste e misera fine, milady…” rispose il taddeide “… ma io non sono come quel cavaliere… rammentatelo, mia signora… rammentatelo…”
Udendo quelle parole e quella voce, mi voltai di scatto.
E lo vidi.
Se ne stava distrattamente appoggiato ad una scala che qualcuno dei paggi di Layla aveva dimenticato in un angolo del cortile.
Lo guardai per un momento e, subito, tutto il resto scivolò via dalla mia mente: il cavaliere morto, lo sgomento e la paura che avevo visto negli occhi dei suoi uomini, il disagio per l’atteggiamento di Layla... tutto quanto.
I miei occhi incrociarono i suoi e sorrisi, accennando un piccolo saluto.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 08-07-2011, 16.06.41   #1777
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mmmmmmmmmmm dissi guardando Finiwell metto il mio porta fortuna un ciondolo regalatomi da un vecchio saggio vediamo se riesci a vincere al primo colpo e sorrisi simpaticamente
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fabrizio
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Vecchio 08-07-2011, 19.43.27   #1778
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“Allora preparati a separarti dal tuo portafortuna, ragazzo mio!” Disse Finiwell a Cavaliere25, mentre si accingeva a tirare i dadi. “Ora farò quel doppio uno e ti porterò via il tuo ciondolo in maniera così rapida che non ti sembrerà neanche di averlo mai indossato!”
Lanciò allora i dadi, ma il risultato fu per lui sfortunato: realizzò infatti un due ed un sei.
“Che sia maledetto il gioco d’azzardo e chi l’ha inventato!”Esclamò Finiwell. “Dimentico sempre che madonna Fortuna è l’unica donna su cui il mio fascino non funziona!” Sbuffò. “E sia, hai vinto un mese del mio stipendio, amico mio. Ora però, in nome della cavalleria e dell’amicizia, dovrai offrirmi almeno la cena!”
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Vecchio 08-07-2011, 19.52.40   #1779
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"A questo proposito... temo che sia stata mia la colpa..." mi guardai l'orlo del vestito, celando un po' di imbarazzo. "Potrei aver pasticciato con la sua mente... per convincerlo a farmi portare qui."
Guardai nello specchio.
"Hai qualcosa da dire tu? Ricordati che potremo sbarazzarci di Gouf quando più ci aggrada... se hai qualche scrupolo sappi che non ti ascolterò."
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Vecchio 08-07-2011, 20.23.47   #1780
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“Io scrupoli? Ma se fosse dipeso da me sarebbe già morto quel cavaliere! Ed ora Uriel sarebbe senza dubbio al sicuro…” disse l’immagine allo specchio fissando Melisendra con un ghigno.
L’oscuro signore aprì la porta.
“Vado ad interrogare quel verme…” fissò Melisendra “… hai ragione… la sua mente è debole… ed i deboli non hanno diritto di vivere. Vuoi assistere con me al suo supplizio?”
Nella cella, intanto, Guisgard era in compagnia del vecchio cieco.
“Eri dunque un servo di lord Rauger?” Chiese il cavaliere.
“Si… e fui precettore di suo nipote, lord Ardoss.”
A quel nome Guisgard ebbe un sussulto.
“Lo… lo hai conosciuto allora…” mormorò.
“Si… aveva quindici anni quando mi fu affidata la sua preparazione… l’ho visto diventare uomo… e l’ho visto morto…”
“Che… che uomo era?”
“Il migliore che sia mai nato.” Rispose il vecchio. “Di una nobiltà d’animo vera e sincera… chi non lo conosceva poteva facilmente confondere i suoi modi e crederlo un irriverente, un egocentrico o un donnaiolo… niente di più falso. Egli era giusto con i nemici, pietoso cogli amici e misericordioso verso i poveri… e quanto alle donne, egli ne ha amata una per tutta la vita.”
“Sua moglie immagino…”
Il vecchio esitò.
“Nella morte la sincerità è spesso l’unica cosa che resta a noi miserabili condannati…” sussurrò “… non ti negherò dunque questa cosa… la donna che lord Ardross amava sinceramente non era sua moglie… ma un’altra…”
Guisgard si voltò di scatto.
“Chi era quella donna?”
Ma in quel momento si udirono dei passi.
Erano alcuni seguaci dell’oscuro signore.
Presero Guisgard e lo incatenarono alle sbarre della cella.
“Ora comincia il bello, verme…” mormorò il boia.
In quel momento giunse l’oscuro signore.
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