18-03-2015, 04.07.36 | #1491 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non dovete alzarvi.” Disse Fra' Godwin a Tessa. “Nelle vostre condizioni il riposo è il rimedio migliore.” Sistemò meglio la legna rimasta sul fuoco e tornò a sedersi accanto al giaciglio della ragazza. “Lady Gaya?” Sorpreso da quella richiesta di Tessa. “Beh, so ciò che sanno tutti... era la principessa di Sygma che sposò l'arciduca Ardeliano dopo aver conquistato quella terra. E dall'infelicità di quella ragazza derivò poi la morte del Taddeide e la rovina delle armate Capomazdesi nei territori Sygmesi. La leggenda racconta che Ardeliano si accorse tardi di amare infinitamente quella donna e non riuscì a ritrovarla a causa della terribile maledizione sorta per le sue colpe ed imposta su di lui e sui suoi discendenti da arcane forze oscure. E' la leggenda della Gioia dei Taddei, sorta dal folclore popolare per giustificare la misteriosa morte di Ardeliano e della sua Gaya.”
In quel momento entrò la maschera di ferro. “Vedo vi siete ripresa.” Guardando Tessa e gettando sul fuoco un po' della legna appena tagliata. “Quella caviglia ha bisogno di riposo.” Accorgendosi poi della caviglia dolorante della ragazza. Si lavò allora le mani in un tinello e si avvicinò al suo giaciglio. E senza dire nulla tolse la scarpa a Tessa e cominciò a massaggiarle la caviglia. “Non è nulla di che. Si tratta di una contrattura...” mormorò “... un buon massaggio ed un po' di riposo la faranno tornare come prima.” Continuando a massaggiare piano la caviglia. “Credo sia il caso che io prepari qualcosa da mangiare.” Sorridendo il religioso. “Ottima idea.” Annuendo l'ex galeotto. “Ho un certo appetito.” “E' segno di buona salute!” Ridendo il frate.
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18-03-2015, 05.10.10 | #1492 |
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Non era il momento delle incertezze, ma della determinazione.....I tempi stessi lo richiedevano, con urgenza, quindi lanciai una preghiera appena sussurrata;
-Sono nelle tue mani, mio Signore- ed avanzai verso la porta.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
18-03-2015, 07.23.33 | #1493 |
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Cenammo quindi tutti e tre insieme, vicino al fuoco.
Spesso, quella sera, avevo percepito gli occhi del prigioniero su di me. Non vi era cupidigia in quello sguardo ma, credo, molta curiosità. Mi chiedevo quali affetti avesse lasciato prima di perdere la memoria ed essere imprigionato. Se c'erano una moglie, un'amante o dei figli. E poi quella frase. Quel "fiore azzurro" detto in stato di incoscienza. Sentivo che era lo stralcio di un vero ricordo, di qualcosa appartenente alla sua vita e che, come spesa accade, era riemerso da quella parte oscura della nostra coscienza. "Parlatemi delle persone che in città dovrebbero aiutare il prigioniero, Fra' Godwin!" dissi io, rompendo il silenzio della cena. Poi, guardando il prigioniero aggiunsi "Non trovate ridicolo che possa rivolgermi a voi solo come al "prigioniero"? Dovremmo trovarvi un nome, finché non ricorderete il vostro..."
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden. |
18-03-2015, 09.06.17 | #1494 |
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Tornammo alle nostre prove. Il fatto pero` che Guisgard fosse li`, vivo e vegeto mi sembrava sempre piu` strano.
Quando ricominciammo, Ozzillon inizio` ad assegnarci i vari ruoli.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
18-03-2015, 14.57.30 | #1495 |
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La donna che amo...
Quante volte avevo sognato quelle parole? Mi si strinse il cuore a sentire Icarius parlare in quel modo. No, la verità era che Guisgard non aveva mai dovuto dividermi con nessuno. Ero io piuttosto che dovevo dividerlo con Capomazda, e certo non potevo fargliene una colpa. D'instinto gli sfiorai delicatamente la guancia. "Sei davvero un ragazzo speciale, Icarius..." Mormorai dolcemente, con un sorriso nonostante i miei occhi fossero velati di tristezza "E ti giuro che farti soffrire è l'ultima cosa che voglio.." Con gli occhi nei suoi "Davvero...". Avrei voluto abbracciarlo, ma riuscii a trattenermi, quella carezza era per Icarius e lui solo, se avessi sentito il calore del suo corpo contro il mio, il profumo della sua pelle allora avrei rischiato di perdere il controllo e sapevo di non potermelo permettere. Quanto sarebbe stato più semplice abbandonarmi a tanta dolcezza, quanto sarebbe stato semplice fregarmene e dimenticare. Ma io non ero così, non potevo rischiare. "Adesso sei tu l'Arciduca di Capomazda..." Mormorai piano "Ti accorgerai che a corte non c'è posto per me.. Magari come maestro d'Armi finché non sarai in grado di cavartela... ma certo non come donna..." Sospirai, cercando nuovamente i suoi occhi "Ti troveranno una Granduchessa, immagino... Nobile, raffinata, e magari anche più bella di me..." Con un sorriso leggero. Tutta quella storia mi aveva velato lo sguardo e il cuore di una profonda tristezza, che tentai in tutti i modi di nascondere. Icarius propose di tornare al palazzo e montò in sella, un attimo dopo io feci altrettanto. |
18-03-2015, 15.14.44 | #1496 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il Priore come se guardassi un folletto saltellare sulla sedia di quella locanda......ma che diavolo stava dicendo....come facevo a rientrare al Palazzo....io ero nessuno......" Priore Tommaso perdonatemi e' probabile che gli eventi mi abbiano un tantino sconvolta o tolto quella flebile lucidità che in genere mi caratterizza......potrebbe essere un'idea continuare a cercare il pittore..lui potrebbe essere tesimone di quella notte...chi ha richiuso la tomba.....anche quello e' un enigma......Ma come diavolo mi dovrei presentare a Palazzo..."....mi sistemai sulla sedia visibilmente in imbarazzo....."....Già dovrei avere piu' inventiva .....ma qui ci vuole una fantasia da far paura.....comunque....facciamo cosi' rientro a Palazzo...e vado nella mia stanza...come se nulla fosse....se mi chiedono ...dico di essere la moglie del capitano De Gur in vacanza a Palazzo.....e se non lo conoscono....non e' Guisgard....perchè a questo punto...nessuno puo' aver confiscato i suoi bene visto che si staranno dando alla fuga....."......" Ci vedremo sempre qui e se non mi vedrete per piu' di un giorno venite a trovarmi nelle carceri....."....Risi......convinta che tanto gli eventi andavano un po' per conto loro.....e che infondo il Priore mi piaceva...ero così sola....che era quasi una sorta di compagnia...di buon consiglio...forse tutto questo lo facevo piu' per lui che per me.....posai la mia mano sulla sua in segno di saluto ed uscii dalla Locanda.......risalendo verso il Palazzo......salutai qualche servitore che ancora correva qua e la' sistemando alcune cose....e a testa bassa...avendo il terrore di incontrare qualcuno cercai di arrivare alla mia camera......
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18-03-2015, 17.14.06 | #1497 |
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Ad un tratto mio nonno mi prese e mi trovai in un salottino ed ascoltando ciò che disse mi sentii girare la testa ma dovevo essere lucida..quella lettera era un caso, o un segnale che tutto questo stava avvenendo. Mio nonno mi raccontò tutto e vi erano degli uomini a Corte con lui..e il motivo? Ricordavo..il frate mi aveva detto di controllare il sosia perchè qualcuno avrebbe potuto approffittare tramite lui. Amnesia...ovvio..così non poteva dire di non riconoscere nulla perchè non era il vero Guisgard? Strana la vita, se avessi avuto questa notizia al mattino la mia vita sarebbe stata una gioia, ora era piena di dubbi e mio nonno disse pure vi era un certo Rodolfo a capo di quegli uomini..."E' tutto strano nonno non trovate, ma devo reguardirvi..se osate immischiarvi vi faccio rimandare a Sygma da mio padre..è pericoloso, dovete essere neutrale e continuate la vostra vita qui come nulla fosse, datevi alle belle donne piuttosto come un tempo..Cimmiero potrebbe pensare di voi siete un traditore..mi raccomando, ci vedremo a cena o pranzo" e lo baciai.
Dovevo osare e scoprire di più per parlare con lady Sissi come detto da Frate Severo, e poi...magari poteva tornare a Corte. Nel corridoio dissi a un servitore volevo parlare con messer Rodolfo ed egli mi accompagnò e mi fece accomodare dove si trovava quell' uomo carismatico e pochi uomini e mi posi davanti loro scrutandoli "Scusate l'intromissione, sono la duchessa Altea de Bastian e ho appena ricevuto la bella notizia appena tornata a Corte..finalmente senza Lord Cimmiero...io sono la migliore amica intima di Lord Guisgard, non ho parole..grazie per aver salvato lui e Capomazda" ma mica ne ero certa "Io sono nata in questa Corte ma sono sygmese e mio nonno e mio padre vennero qui per seguire l' Austero che mi ha cresciuta perchè decise alla mia nascita dovevo diventare la Granduchessa e sposare Guisgard..beh lui ha risolto a voce questo atto notarile ma sappiamo, era propenso al fascino femminile e quindi non era semplicemente innamorato di me presumo..a parte questo lo ho pure seguito sulla Santa Caterina mentre cercava il Fiore Azzurro e io stesso ero la pupilla di Dominus..eh si diciamo mi ha ben sconvolto la vita dal primo secondo dalla mia nascita" e mi sedetti guardando il loro volto..mi avrebbero cacciata o che reazione avrebbero avuto. "Inoltre io lo seguivo in molti viaggi diplomatici, nelle cene e ai balli e poi ci confidavamo tutto di noi...beh forse non tutto...pensate entravamo e uscivamo nelle nostre stanze in tutta tranquillità..strana relazione la nostra...ma ho saputo..ha perso la memoria" e mostrai dispiacere "e non si ricorderà più nulla di me...ma dove lo avete trovato? Sul Lagno? Avevo ragione a dire non era morto e pensate nessuno mi credeva..solo non capisco il suo funerale..io non ho voluto nemmeno parteciparvi". Il fatto era che Guisgard era due ore prima della presunta morte con me su quel ruscello fuori Corte e vi fu quel bacio mancato..e poteva essere dopo due ore li? Io pure mi stavo preparando per quel ballo dovevamo dare quella sera, e lui era in giro per il Palazzo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-03-2015, 18.29.30 | #1498 |
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Il fuoco danzava tra lo scoppiettio della legna che si consumava e i giochi di chiaroscuro che avvolgevano l'umile stanzetta in cui Fra' Godwin, l'ex galeotto e Tessa stavano mangiando.
I bagliori del cammino scintillavano sulla cromata maschera di quell'uomo, liberando poi scintillii nell'enigmatico azzurro dei suoi occhi. “E' brava gente.” Disse il religioso alla ragazza. “Sono due anziani coniugi che si guadagnano da vivere con il loro mulino ed il loro forno. I loro nomi sono Oldano e sua moglie Vecia. Quando sentiranno che raccomanderò io il nostro amico” indicando la maschera di ferro “gli offriranno degna ospitalità.” L'ex prigioniero poi sorrise alla giovane donna. “In verità” mormorò fissandola “qualche volta nel silenzio della mia cella mi sono posto questa domanda... il mio nome... ma è come cercare di indovinare qualcosa la cui risposta è ignota... dunque sceglietelo voi un nome per me... sono certo che andrà benissimo... purchè non me ne troviate uno di qualche carceriere verso cui ho sviluppato una certa antipatia...” rise piano “... si, certo, trovatelo voi un nome con cui chiamarmi... sebbene non lo pronuncerete poi spesso, visto che, a quanto pare, stiamo per separarci...” senza distogliere lo sguardo da lei.
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18-03-2015, 18.37.55 | #1499 |
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Galgan avanzò di qualche passo e la porta si aprì.
Il sogno, narrava un Santo, è simile alla visione dell'assoluto dispersa in infiniti frammenti. E l'uomo, con i suoi peccati e le sue debolezze, l'amor proprio e la Fede incerta, è capace di coglierne solo alcuni di questi infinitesimali frammenti. E forse uno di questi frammenti si mostrò al cavaliere. O magari solo questo lui seppe cogliere, essendo ancora legato ai limiti della condizione umana. Si ritrovò così in una grande fucina, dove al centro bruciava senza sosta una fiamma generata da un grosso braciere. Ai piedi del braciere si trovavano alcuni calderoni di acqua fredda e fra essi un pezzo d'acciaio di straordinaria consistenza. Galgan allora si accorse che sul braciere erano impresse alcune remote parole in una lingua da tempo dimenticata da molti, ma a lui nota grazie ai suoi studi durante gli anni passati in solitudine nel suo eremo. La scritta, in Longobardo antico, così recitava: “Gli arimanni forgiavano loro stessi le proprie armi. Solo quando l'acciaio grezzo libererà la spada e la sua anima, tu ne conoscerai il nome.”
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18-03-2015, 18.52.11 | #1500 |
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Tornati al carrozzone per le prove, Ozzillon prese alcuni fogli e cominciò ad annotarci sopra qualcosa.
“Dunque...” disse ai suoi “... ora bisogna decidere i ruoli di ciascuno... io, vi confesso, appartengo all'antica scuola del teatro latino, di Nevio, di Ennio e così via. Amo dunque l'epicità e l'austerità della contemplazione recitativa, che sfocia così nella più alta e tragica simbiosi tra l'attore ed il personaggio che interpreta.” “Ossia?” Chiese Sbrizzo. “Ci stavo arrivando, stramaledizione!” Sbottò Ozzillon. “Dunque, dicevo... in pratica io credo che qualcosa debba unire l'attore e ciò che interpreta. Per questo bisogna sapersi trasformare nel proprio personaggio. Esigo che voi siate chi interpretate. Chiaro? Per questo vi sottoporrò ad un test... cominciamo con Gwen...” chiamando a sé la ragazza con un cenno “... dimmi, cara, quale personaggio letterario ti ha sempre affascinato? A quale ti sei dunque sempre vista somigliante?”
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