07-09-2011, 14.06.28 | #151 |
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Mors servat legem: Tollit cum paupere regem
MORS SERVAT LEGEM: TOLLIT CUM PAUPERE REGEM
La morte è compagnia Di chi è povero e solo, Di chi brama andar via Ch’ il respirar l’ è dolo! Sì bastevole bramosia In questo oscuro molo; Ostello di chi, infondo, Scelse ‘l colpo al mondo! Ergo, ella è bona quiete De’ un tristo contadino, E giusto e feral machete D’ ogne ricco aguzzino Tremante avanti al prete: Ma non servirà ‘l soldino A privarti di cupe bende; La morte non si vende! |
07-09-2011, 21.10.55 | #152 | |
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Noto che ultimamente molte vostre composizioni hanno come tema la morte. Narrate molto bene quest'argomento, amico mio, con un tono che racchiude in sé una solenne sacralità. Come sempre, non posso che applaudire il vostro estro
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
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07-09-2011, 22.41.05 | #153 | |
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09-09-2011, 22.22.40 | #154 |
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L'augello innamorato
L’ AUGELLO INNAMORATO
Fermo l’ augel su d’ albero un ramicello Volge ‘l suo tristo guardo all’ orizzonte, Ove more il cammino del biondo ruscello, Là, ove verde sorge degli Ernici ‘l monte. S’ ode ‘l brulichio della boscaglia, ed ello Speranzoso sospira verla passar al ponte: Agogna sì, ma non più l’ incanto è quello Del sole quando bacia al mattin la fonte. E quel bacio, quel mattin più non indora Il cuor di quel puro tremar di gioventù: Quando ardente al dì cantava ogn’ ora Di quei teneri baci ch’ or volgono lassù: Lassù, ove cinguetta e ama chi addolora L’ augel piangente che rider non sa più ! |
10-09-2011, 13.13.40 | #155 |
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In questi vostri ultimi versi,Drusus,vi è l'immagine di una compiuta perfezione.
Il canto dell'amore che come il Sole bacia al mattino la fonte della giovinezza,poi quel bacio manca,e il mattino non è più indorato,ma bagnato dal pianto. E' il cerchio della vita. Il cerchio,figura di assoluta perfezione che fa di un qualunque pittore l'Artista. Il cerchio,immagine tangibile di umana concezione, tanto rarefatta e perfetta da non scinderne il principio e la fine,solo una continuità di emozioni. Mi piace molto questo vostro canto.Davvero molto.E ha saputo creare un idillio nei miei miei pensieri. Tanto che sento che quel canto ora mia manca. |
10-09-2011, 14.14.57 | #156 | |
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11-09-2011, 14.08.14 | #157 |
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A ponzio pilato
A PONZIO PILATO
Pilato rimani sì saggio e fisso Co’ lo tuo gran piè Romano, Audace innanzi al Crocifisso Dove ti lavasti alma e mano. Sopr’ ogne sospetto sei isso Ch’ io a te non parlo invano, E ne l’ alma mia sì è affisso Lo core tuo gagliardo e sano. O Pilato, gran homo amato, Per li Samaritani un avello; O Pilato, homo condannato; O Italico da lo gran cervello Assurgi in me, mio antenato, Ch’ eo ti bacio qual fratello!! |
11-09-2011, 14.09.00 | #158 |
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A parigi, amore
A PARIGI, AMORE
A Parigi, a Parigi ti condurrei Ove allor avremmo sol sorrisi: I miei amanti occhi ti lascerei, Ove stretto ‘l nome tuo incisi. A Parigi, a Parigi ‘l cor offrirei A te che sempre da parte misi, E gaio ne’ l’ occhi tuoi morrei Mirando dolci i nostri nudi visi. Apro l’ occhi in esta vita mesta E l’ aere mea è dolce tristezza, Ov’ ancor la gioia non si desta! Dalla luna agogno una carezza Che or d’ amor per me si vesta; ‘l tempo mi desta: v’ è amarezza. |
11-09-2011, 14.22.12 | #159 |
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A CHIARA (Avvolto ne li pensier miei or t' osservo )
A CHIARA
Avvolto ne li pensier miei or t’ osservo Ridere e scostare i tuoi lunghi capelli. Vedi: parlo ancor qual d’ amor servo, Immobile innate ai tuoi serrati cancelli. Sì ancor ‘l di te desio è forte e protervo E ‘l cor mio lacrima e trema a brandelli. Ogne tu’ guardo tocca ogne mio nervo Bramando ch’ un tuo sorrider mi favelli. Ma trista la pioggia or mi parla in verità E svegliandomi so de sere illacrimato: Lo core tuo mai un battito più donerà E m’ ancido per un guardo ch’ ei amato. Mia bimba, a ‘l cor meo patria d’ ilarità Che m’ osannasti qual d’ amor soldato, Picciol sorriso sì, ne la mea acre nullità Or muoio ch’ amor et morte m’ hai dato. In silenzio all’ oscuro passo i’ m’ avvio Avente sempre te nell’ alma e mente: Te, ch’ a me dicesti “T’ amo” e “Addio” E ch’ or nello cor tuo non posso niente. Cupa è la carezza figlia de lo spirto mio Che per te certo si dorrà dolce e silente. |
24-09-2011, 21.48.25 | #160 |
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Un soldato nella battaglia dei tre monti
UN SOLDATO NELLA BATTAGLIA DEI TRE MONTI
Zolle, oggi è l’ ultimo assalto: ‘l cor arde in fondo al petto; Piove la morte su noi in alto, Su noi qui a Col Melaghetto! Veo ‘l soldato d’ altro spalto: E’ giovin, come me un ometto; Come me sorride alla sua bella Pria di perir qua, sul Valbella! |
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