19-09-2014, 20.58.04 | #1631 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“In verità...” disse Irko ad Altea “... ripensavo proprio a quel cantore... a ciò che ha detto sul Fiore Azzurro ed a quei misteriosi nemici... noi credevamo si trattasse di un viaggio, ma se ciò fosse vero invece ci attendono anche ignoti pericoli...”
“Magari quel cantore ci ha raccontato solo una vecchia leggenda.” Fece Miseria. “Si, vedrai che non c'è nulla di vero.” Annuì Afiel. “Speriamo...” mormorò Irko.
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19-09-2014, 21.10.16 | #1632 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard sorrise e salutò con un cenno del capo.
“Allora” disse poi “stasera è speciale per la Santa Caterina. Visti gli ospiti che mi hanno raggiunto.” “Capitano...” fece Cid “... abbiamo visto lo specchio... cioè la margherita...” “Davvero?” Ridendo appena Guisgard. “Bene, allora immagino sarete diventati amici.” “In verità” scuotendo il capo Yolanda “è un po' saccente.” Poi sorrise. “Ma a me premeva salutarvi e ringraziarvi, capitano.” “Davvero?” “Si, per avermi liberata.” “Iddio ci Ha creati liberi.” Rispose lui. “Dunque io non ho fatto poi granchè.” “Vi sono debitrice.” Entusiasta lei. “Come posso sdebitarmi?” “Vorrei un favore...” “Qualsiasi cosa!” “Vivete.” Fissandola. “Vivete e amate. Perchè l'uno non è possibile senza l'altro. E non permettete mai a nessuno di vivere al posto vostro.” Guardò poi Clio. “Oggi vi vedo molto solare, milady. Sarà forse l'atmosfera della mia nave? O la perspicacia della mia margherita ad essere riuscita a fare ciò?” Le fece l'occhiolino. “Beh, allora direi di approfittare del buonumore del nostro capitano e cominciare la visita guidata della Santa Caterina.” “Hurrà!” Gridò Cid.
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19-09-2014, 21.15.04 | #1633 |
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I sogni.
Esseri e figure misteriose fatte di sensazioni e stati d'animo, paure e desideri. L'aria fresca della notte sembrava intrisa di vaga magia. L'umidità annunciava già il tepore del nuovo giorno e a stento si potevano intravedere nel cielo solo le stelle più luminose. Un saggio d'Alessandria un giorno parlò dei sogni, distinguendoli in due tipi. Quelli che nascono dal profondo del nostro animo e quelli che invece giungono da lontano. E cosa può condurre più lontano un uomo se non il cammino verso il suo stesso Destino? E Galgan conosceva tutto ciò. Conosceva che il cammino di un uomo, di un cavaliere, deve essere annunciato da segni e sogni. E sta poi a lui riconoscerli. La notte, così, trascorse rapida e l'alba non tardò a mostrarsi, rischiarando quell'angolo di foresta e allontanando le ombre e l'oscurità. Ma non i fantasmi che si annidano nelle tenebre. E spesso nella luce la vita tesse la sua arte più grande: gli incontri. Fu così, verso Mezzogiorno, che Galgan udì prima dei rumori, poi scorse qualcosa lungo il sentiero che dava verso il cuore della foresta. Due figure a cavallo. E venivano verso la sua dimora.
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19-09-2014, 21.51.14 | #1634 |
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Feci agli uomini segno di uscire tranne Ammone e Champenuan, quella osteria non era nemmeno il luogo adatto per parlare.
Mi sedetti al bordo di una piccola fontana e mi rivolsi agli uomini che mi seguirono.."Io sono andata via..non ho sentito cosa ha detto quel cantore..non avete notato non ho più quella veste dal valore prezioso, veniva dalla Francia..l' ho data a quella bottega laggiù per essere più sobria ma elegante, non ho preteso soldi..la donna della bottega può venderlo e prendersi il ricavato..era un dono..si..del Duca Dominus". Rimasi un attimo in silenzio cercando di scacciare quei fantasmi del passato.."Cosa vi ha detto dei nemici quel cantore? Come avete visto so molto dei Taddei e quella..maledizione..ovvio..ma per quanto il Fiore Azzurro..infatti..un viaggio verso dove? Tentai di spiegarlo a milord Guisgard, lo invitai a corte a non accettare..il Duca ha voluto dargli questa missione sapendo le conseguenze, ma pensate lo voglia al Trono? Io temo per la sua incolumità...si..milord si preoccupa per me? Ma è più in pericolo lui..e siccome Dominus è mutevole, forse, ora pure si starà struggendo della mia scomparsa..sa sono così ma a me tiene molto". Era strano, attorno a noi vi era folla e fervore eppure fu come fossimo ovattatai da quei rumori.."Dove potrebbe essere sbocciato? Dovremmo girare tutto il mondo..magari potrebbe sbocciare pure qua quel Fiore Azzurro..ma deve essere speciale e forse come tutte le cose speciali e rare pure avere qualcosa di miracoloso.". Poi guardai Irko..."Ditemi dunque di questi nemici..e soprattutto del fatto non sia un viaggio e di questi ignoti pericoli".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
19-09-2014, 23.01.50 | #1635 |
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Sorrisi, non vista, mentre Guisgard parlava con Yolalnda.
Un altro romantico, pensai, mentre immaginavo una piccola e scontrosa Clio scuotere la testa e alzare gli occhi al cielo. Smettila di assomigliargli, diamine, mi distrai! Ma stavo ancora sorridendo quando lui si voltò verso di me. “Beh..” lanciando un’occhiata divertita a Cid “Un capitano è felice quando lo è la sua ciurma, no? E l’entusiasmo di questo ragazzo è terribilmente contagioso..” risi appena, restando per un secondo con gli occhi in quelli di Guisgard. “VI seguiamo, allora, capitano..”. |
21-09-2014, 16.36.47 | #1636 |
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Due cavalieri.
In verità, li sentii arrivare prima di vederli, percepii la loro presenza prima che giungessero, che apparissero, come gli angeli di Abramo, a guisa di immagini evocate dalla stessa Natura onnipresente, laggiù nel sentierino che sbucava dal cuore stesso dei boschi. Lasciai le mie letture, chiudendo il tomo con un sospiro. A volte, le percezioni di ciò che sta per avvenire sono possibili anche a noi, creature dalle umane fragilità; si dice che ciò avvenga quando siamo in punto di morte, oppure se siamo stati toccati dalla Divinità, che ci ha elargito questo fardello in veste di dono, per farci capire quanto siano appese ad un esile filo le nostre esistenze; tuttavia, esiste un'altra possibilità, un'altra combinazione di fatti e avvenimenti che ci consente di percepire quanto sta per accadere, ed è quando il Destino bussa alla nostra porta. Forse, fu proprio per quello che abbandonai le mie letture e andai a sedermi, in silenziosa attesa, nel giardino della chiesa, ed invero il mio istinto non fu nel torto, perché il Destino giunse, mandando i suoi araldi, due cavalieri. Li vidi, e silenziosamente annuii, ringraziando Dio per la sua misericordia. Con la mente tornai ad anni prima, prima che il saio sostituisse le candide vesti e prima che la spada si facesse croce, e ricordai.......Il Cavaliere del Cervo e quello dell'Aquila, avevano forse lasciato il Reame dei Sogni per apparirmi, come corporee apparizioni del Segno tanto atteso? Oppure, più semplicemente, due viandanti dalle semplici, umane vesti, giungevano in quel ricovero tra i boschi in cerca di ospitalità, portando con loro il fardello di una particolare coincidenza? Talvolta, il Destino ama giocare, ma Dio no. Dio ha sempre un disegno, per ognuno di noi, non importa quanto a noi imperscrutabile; e fu con quello spirito che mi alzai dallo sgabello di pietra ed andai incontro ai due viaggiatori, deciso a dare loro degna accoglienza; purtroppo, quando parlai, la voce mi uscì oltremodo arrochita, in quegli anni le occasioni di parlare erano state alquanto sporadiche, pochi pellegrini di passaggio, e nel resto del tempo mi ero votato al più assoluto silenzio, eccezion fatta per le mie sussurrate preghiere. Sperai che il mio messaggio giungesse ai viandanti, a dispetto del suono cupo della mia voce: -Salute a voi, cavalieri, e su di voi la benedizione del Dio dei pellegrini-
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
22-09-2014, 17.04.55 | #1637 |
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“Sarà un vero onore farvi da Cicerone.” Disse Guisgard ai tre, per poi pregarli di seguirlo.
Il presunto impostore li condusse così attraverso la stiva, facendo visitare loro la dispensa, i depositi per tutto ciò che occorreva durante un viaggio ed infine la sala delle caldaie. Qui mostrò loro il funzionamento del cuore pulsante dell'incredibile vascello volante, dove veniva bruciato il combustibile, perlopiù legna, per far muovere la Santa Caterina. Visitarono poi gli alloggi dell'equipaggio e la mensa dove tutti mangiavano. Seguì poi l'armeria, la biblioteca e la sala dei biliardi. Arrivarono infine davanti ad una sontuosa porta di legno, decorata ed intarsiata ad arte. “E questo” mormorò Guisgard “è il vero centro del vascello.” Aprì allora quella porta e agli occhi di Clio, di Cid e di Yolanda si mostrò una sala unica nel suo genere.
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22-09-2014, 17.10.28 | #1638 |
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Seguii volentieri il capitano nei vari ambienti della nave, era davvero maestosa e imponente, oltre che elegante e curata nei minimi dettagli.
Ero colpita. D'un tratto, Guisgard aprì la porta di una stanza assai particolare. "Il cuore del vascello.." ripetei piano "Interessante..." con un leggero sorriso. Restai così as osservarla, rapita, per un lungo istante. |
22-09-2014, 17.22.40 | #1639 |
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“Quel cantore” disse Irko ad Altea “è stato molto vago ed enigmatico... ha parlato di un misterioso nemico, senza però accennare ad altro...”
“Con ogni probabilità” fece Miseria “ci ha narrato di qualche antica leggenda. Parliamoci chiaro, amici, nessuno sa nulla riguardo al Fiore Azzurro e dunque tutto ciò che ruota attorno al suo mito deve per forza di cose essere frutto di tradizioni e roba simile.” “Eppure” mormorò Palos “spesso dietro ad ogni leggenda vi è sempre qualcosa di vero...” E a quelle sue parole qualcosa di inquieto sembrò scendere su tutti loro. Intanto, tutt'intorno, la festa procedeva, mentre ormai quel giorno giungeva pian piano alla fine.
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22-09-2014, 17.27.42 | #1640 |
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La porta si aprì e Clio, Cid e Yolanda si ritrovarono in un'incredibile sala dai tratti fantastici.
Era completamente rivestita in legno di noce, sia sulle pareti che sul pavimento. Una larga e raffinata lampada ad olio, di gusto orientale e rivestita di vetri colorati, illuminava quell'ambiente e grazie ad alcune fessure di varie forme e dimensioni generava insoliti effetti e giochi di luce in continuo movimento. Al centro della sala vi era un vasto e robusto tavolo, con una larga mappa divisa in tanti tasselli quadrangolari mobili. Su di essa erano raffigurati i mari e tutte le terre conosciute. Sulla parte di fronte, poi, si trovava un'altra mappa, stavolta di forma semicircolare e girevole, con impresse su di essa le costellazioni visibili nei cieli. “E...” disse incredulo Cid “... e questa? Cos'è questa stanza, capitano?” “E' la cosiddetta Sala dei Bottini.” Rispose Guisgard.
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