07-10-2014, 19.13.51 | #1781 |
Cittadino di Camelot
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Se vedo i tre mosaici..il primo è diverso dagli altri due poichè non è unico ma separato in due parti.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
07-10-2014, 19.17.27 | #1782 |
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Milady, le immagini inserite qui sono indicative e non certo originali.
Quando ho scritto l'enigma non avevo la possibilità di poter raggiungere Arzies e scattare le foto dei mosaici veri Dunque non basatevi su queste tre immagini per risolvere l'arcano, ma sulla loro descrizione piuttosto
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07-10-2014, 19.19.33 | #1783 | |
Cittadino di Camelot
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07-10-2014, 19.36.16 | #1784 |
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Oh che bello, un nuovo enigma!
Allora, secondo me l'estraneo è il primo, quello che raffigura il serpente. Perché il serpente è un rettile non un mammifero. |
08-10-2014, 00.07.56 | #1785 |
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Gli enigmi non mi si confanno, ma questo è veramente affascinante, quindi attendo con estrema curiosità di vedere se la risposta di lady Clio è quella giusta.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
11-10-2014, 03.38.27 | #1786 | |
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E per magia, quasi all'improvviso, vediamo il mosaico di Adamo ed Eva col serpente girare e liberare una piccola edicola segreta, in cui compare proprio l'antica e preziosa corona usata in passato dagli Arciduchi ed ora offerta alla Madonna. I miei complimenti, lady Clio! Con la vostra abilità avete risolto in brevissimo tempo questo arcano! Siete un portento
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11-10-2014, 19.45.57 | #1787 |
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Complimenti lady Clio..ero certa fosse giusto poichè lo avevo pensato pure io tra le varie risposte
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11-10-2014, 20.48.31 | #1788 |
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Tanto di cappello, lady Clio.
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13-10-2014, 00.37.16 | #1789 |
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Grazie, cari amici, per i complimenti.. troppo buoni..
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17-12-2014, 04.27.04 | #1790 |
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Un giorno si narra che l'Arciduca Ardeliano il Grande, dopo essere entrato a Sygma con le sue truppe ed aver issato gli stendardi Capomazdesi con la Croce sui palazzi e le torri più alte di quella terra, preso possesso del Palazzo Nobiliare giurò a se stesso di comporre un Salmo di ringraziamento dedicato all'Altissimo, per avergli concesso la vittoria in battaglia.
Il duca cominciò allora a cercare ispirazione per quella sua composizione. La tradizione racconta così che Ardeliano ricevette molti dotti, diversi musici, aedi ed artisti vari. Ospitò viaggiatori e pellegrini, persino vagabondi e avventurieri, per trovare la scintilla d'ispirazione tanto ambita. Visitò poi le chiese più belle di Sygma, radunò più volte il Clero e incontrò abati e priori nei tanti monasteri disseminati tra quelle valli e quelle dolci colline. Tuttavia ciò non bastò a donargli spunto e slancio per la composizione che aveva promesso al Signore. La leggenda allora vuole che, preso dall'impazienza e dall'irrequietezza, il duca lasciò di notte il palazzo e la sua bella sposa per uscire in sella al magnifico sauro che la popolazione gli aveva donato. All'improvviso però il superbo cavallo sembrò come imbizzarrirsi, per poi lanciarsi in una folle cavalcata. Per tutta la notte ed il giorno seguente galoppò senza sosta, fino a fermarsi, finalmente, presso la sponda dell'Elsa, uno dei due fiumi che attraversano la terra di Sygma. Turbato dall'accaduto, Ardeliano scese dal cavallo e lo fece abbeverare, convinto che il suo destriero dovesse riprendere il senno perduto. Ma in quel luogo il duca vide qualcuno. Una donna apparsa all'improvviso, come fuoriuscita dalle acque. Il nobile Taddeo allora accese un fuoco per scaldarla e da buon cavaliere raccolse alcuni grappoli d'uva per offrirli alla dama. E questa, grata di ciò, chiese al Taddeide di esprimere un desiderio. Egli allora, avendo a cuore più di ogni altra cosa di dedicare un Salmo all'Onnipotente, domandò l'ispirazione come desiderio. La donna, così, lo condusse presso una capanna che occupava una parte della sponda del fiume, mostrandogli chi vi abitava. Erano due giovani sposi che desiderosi soltanto di vivere il loro Amore avevano deciso di fuggire da tutto e da tutti, in modo da potersi dedicare l'uno all'altra completamente. “Nella vita” disse la donna ad Ardeliano “si può rinunciare a tutto e vivere di solo Amore, se esso è quello vero ed immortale. Poiché l'Amore è esclusivo ed assoluto.” Il duca osservò a lungo i due giovani sposi, meravigliato ed affascinato dall'incanto che li univa. “Questo dovresti dedicare a Dio.” Spiegò la donna al Taddeide. “Il grande Amore che ora lega Capomazda e Sygma, grazie a te che le hai unite. Perchè ciò dovrà legare da oggi questi due popoli... l'Amore. Come una sposa adorna per il suo sposo. Protezione e fedeltà. Queste sono le virtù che richiede l'Amore vero. Solo così ognuna di queste due terre potrà essere il sostegno dell'altra.” La donna allora si mostrò per ciò che era, ossia la Dama dell'Elsa, conducendo poi Ardeliano nel suo Palazzo incantato sotto le acque del fiume. E secondo un mito proprio in quel magico palazzo ad Ardeliano fu mostrata la teca d'oro contenente la leggendaria spada chiamata Mia Amata. La teca recava alcune parole incise, in cui era celato un oscuro arcano che così recitava: “Si può vedere in cielo. Può crescere sottoterra. Può essere di vari colori. Mostra pur nascondendo. Può avere valore Religioso.” Ardeliano naturalmente risolse l'enigma, aprì la teca e guadagnò il diritto, insieme ai suoi successori, di impugnare la meravigliosa Mia Amata. Che sia una leggenda o meno, ciò che davvero conta è che in quella notte, tornato nel suo palazzo, Ardeliano compose il meraviglioso Salmo conosciuto come "Inno al Signore Dio", una delle più struggenti ed evocative composizioni di tutta la Letteratura Capomazdese. Un Inno che racchiude non solo il ringraziamento a Dio per quella conquista, ma anche la convinzione che davvero Capomazda e Sygma sono unite per la Volontà del Signore, allora come oggi e per sempre, da un Amore senza fine. Per questo, secondo alcuni, quando i nobili discendenti di Ardea riusciranno a vincere la terribile Gioia dei Taddei che ancora oggi li opprime, anche Capomazda e Sygma torneranno a riunirsi. Stavolta, se Dio vorrà, per sempre. E voi dame e cavalieri di Camelot riuscite a risolvere l'arcano della Dama dell'Elsa? +++
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