13-01-2015, 21.21.31 | #11 |
Cittadino di Camelot
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Lady Altea........la mia storia ha avuto un cammino diverso...come succede ormai da molto tempo.......Elisabeth e Guisgard.....vanno per mondi diversi....e non ho mai avuto intenzione di raggiungerlo.......e comunque sulla MIA parte stavo ironizzando........il caso ha voluto che io stessi in maniche di nudità con Nettuno.......e sia sceso il sipario......tutto qui.....
Per l'aspetto reale...io parlavo di Nettuno.........poi la virtualità fa di ognuno di noi quello che e' o vuole essere.....ma credetemi non ho voluto toccare la suscettibilità di nessuno......vi conosco ...so che siete una donna molto bella.............e comunque....speriamo.....che ci sia presto una nuova avventura....... |
13-01-2015, 21.39.43 | #12 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Speriamo ci sia una avventura e come sempre Elisabeth sarà parte di essa..spero più presente..ricordo i miei esordi Elisabeth e vi leggevo con attenzione ..e sempre come una donna forte...e così vorrei sempre leggervi..ma sapete voi stessa di esserlo. Bene..Sir...vi state rilassando la mente????siamo tutte in attesa..e questo vi dimostra alla fine..nel bene o nel male...tutti noi teniamo alle vostre storie e grande fantasia
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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14-01-2015, 01.38.35 | #13 |
Disattivato
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Lady Altea ha ragione, Milord..
Siamo tutte in trepidante attesa di conoscere cosa si nasconderà nella prossima avventura.. Per quanto riguarda me, ho già riposto ordinatamente (beh, più o meno.. Diciamo che ho fatto del mio meglio... ) nel camerino i panni da pirata, che devo dire inaspettatamente mi hanno calzato a pennello, accanto a quegli splendidi abiti che ho avuto occasione di indossare in questo viaggio. (Non è che posso tenere quello bianco e oro, vero? ) Eppure in quei camerini ci sono costumi e maschere di ogni tipo, capaci di evocare mille e più storie diverse, personaggi sconosciuti, scenari mozzafiato. Vi confesserò che sono rimasta per un lungo istante a fissarli, cercando di immaginare la prossima avventura. Quella, come voi avete sottolineato, con la A maiuscola! |
14-01-2015, 02.31.05 | #14 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lady Altea, le storie, diceva Rafael Sabatini, sono di chi le vive e non solo di chi le scrive
Lady Clio, certo che potete tenere per voi quel vestito bianco e oro. Ma, credetemi, i nuovi costumi saranno ancora più fiabeschi e meravigliosi Quanto alla vostra attesa, mie care dame, per renderla più piacevole ecco un piccolo frammento proveniente dal mondo in cui presto, se Dio vorrà, vi condurrò... “In principio vi era il Verbo ed il Verbo Ha fatto tutte le cose. Ha fatto il Cielo e da esso la Terra, popolandola di ogni essere vivente. E per ultimo, ponendolo al centro di tutto, Ha fatto l'uomo. Il regno dell'uomo è regolato da dogmi e principi naturali e compito del monaco è trascriverli correttamente, fissandoli nelle parole su pagine bianche. Il mondo, dunque, regolato da cicli e ricicli infiniti, si basa sull'ordine della civiltà imposto dall'uomo sui suoi simili e attraverso esso così si divide: quelli che pregano per tutti, quelli che combattono per tutti ed infine quelli che lavorano per tutti. I primi sono rappresentati dal Clero, nei panni di pastore dei popoli in Nome di Nostro Signore Gesù Cristo. I secondi sono formati dai nobili che, avendo avuto forza, coraggio e ricchezza per Grazia Divina, sono obbligati a guidare e proteggere i propri simili. I terzi, infine, sono costituiti dal popolo che sotto gli ordini dei primi due contribuisce a sostenere quest'ordine naturale così costituito. Ormai è il nono mese dell'Anno del Signore terzo del regno di Sua Altezza Riccardo Di Fragolia, monarca di Afragolignone e la nostra spedizione sembra essere giunta al termine. Attraverso anguste ed impervie strade dimenticate dal rovinoso passaggio di barbare genti, quali i Goti e i Longobardi, siamo arrivati a quello che sembra essere il limite del mondo conosciuto. Siamo rimasti in tredici, sotto la guida di Sir Alvano degli Albanesi. Ed io, umile cappellano, altro non sono che misero testimonio di tempi e fatti terribili. I monti in questa tarda mattinata sembrano aprirsi come cancelli di pietra al di qua di un mondo sconosciuto, mostrandoci il ventre di luoghi misteriosi e primordiali. Non vi è nulla che tradisca o anche solo racconti di un passaggio, anche remotissimo, di uomini. Neanche chiese o cappelle appaiono lungo queste inaccessibili vie dimenticate. Solo enormi cattedrali di pietre, avvolte da nebbie e lambite dall'eco sibilante ed indifferente di un vento gelido ed inclemente. Nulla a parte quel castello. Esso appare dissimile da tutti gli altri manieri del mondo Cristiano. Le sue mura, antiche ed invalicabili, si inerpicano come sconfinati baluardi eretti a dividere il mondo dei vivi da quello dei morti. Le alte ed orgogliose torri che scandiscono i cerchi concentrici di una muraglia simile ad un labirinto, sembrano nascere dalle rocce stesse, per poi alzarsi senza timore e nascondere le proprie cime tra le basse nubi che corrono scure e minacciose sull'intero paesaggio. Una porta di ciclopiche fattezze, costruita senza dubbio in tempi ormai privi di memoria e di certo intrisi di una conoscenza oggi perduta, racchiude l'unico ingresso, il solo accesso per quello che sembra un palazzo fatto di silenzio assoluto ed infinito. Lì troveremo finalmente ciò che cercavamo da mesi. Il solo ed unico antidoto alla rovina del nostro signore e della sua miserevole stirpe. In quel castello irreale si trova la Fonte dell'Oblio, il solo incanto capace di salvaguardare il futuro dei nostri amati signori ed il nostro. Ora non ci resta che bussare e chiedere di entrare, per poi implorare la misericordia di chi custodisce l'unica acqua in grado di rendere il cuore degli uomini incapace di amare. E nel caso dei nobili Taddei non amare significava non morire. Ammesso che possa esserci davvero vita senza Amore...” Padre Cappellano, del convento Domenicano di Nostra Signora dell'Arco.
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14-01-2015, 02.44.52 | #15 | |
Disattivato
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Un frammento..
Quasi avessimo rubato un libro da un vecchio scaffale, e al posto che leggerlo dalla prima all'ultima pagina, avessimo aperto a caso, e letto un frammento dal suo interno. E, di solito, se quel frammento cattura la nostra attenzione, stimola la nostra fantasia, ci appassiona, allora chiudiamo il libro, e iniziamo dalla prima pagina, certi che non riusciremo a staccarcene finché l'avventura non sarà conclusa. Beh, dal canto mio non vedo l'ora di iniziare il libro che ci avete presentato... Se poi mi dite che ci aspettano abiti ancora più fiabeschi e meravigliosi di quelli passati, beh... come posso resistere? ... Continua a venirmi in mente l'ultima frase di quel monaco.. Citazione:
Se così fosse, sarebbe davvero un crudele destino... Probabilmente, il peggiore di tutti... Ultima modifica di Clio : 14-01-2015 alle ore 12.05.20. |
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14-01-2015, 15.43.26 | #16 |
Cittadino di Camelot
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Ho letto con interesse la prima pagina del libro del Gdr..e come avete detto voi, sir Guisgard.. quei scenari e quella storia le ho vissute.
Ho immaginato quella spedizione dove testimone vi era un monaco, come rappresentanza forse della unione tra i Taddei e il Clero e poi dopo lungo vagare ecco arrivare in un mondo oscuro ma, a quanto pare, l' unico che possa salvare la stirpe taddeide. La Fonte dell' Oblio..penso se tutta questa storia abbia a che vedere con la "Gioia dei Taddei" che colpisce gli eredi al ducato, più volta nominata..quella per cui in teoria si cercava il Fiore Azzurro nello scorso Gdr come ordinato da Dominus perchè si riteneva potesse eliminare i poteri oscuri di questa "Gioia" che per contro dà l'oblio e la malinconia e la morte..e chiamata "Gioia" proprio per via dell' Amore. E' triste dover tarpare le ali al cuore per non poter amare e sopravvivere...o forse è meglio amare e morire, magari solo per un giorno..proprio come una farfalla. Mi avete incuriosita..e poi posso pure io usare abiti più fiabeschi? ...ora riporto la discussione qui in questo topic...aspetto di aprire il sacchetto mi avete donato e trovato nello scrigno..cosa troverò? Un indizio...un elemento che definirà il mio personaggio..chissà se sir Guisgard svelerà il mistero.
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14-01-2015, 17.20.47 | #17 |
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Che dire, il cavaliere-eremita è scomparso così come era apparso, nel silenzio di un finale aperto, così come sono le conclusioni delle leggende più grandi......
Tanto di cappello, buon Guisgard, condivido la vostra decisione, e vi ringrazio per avermi voluto rendere partecipe dello spettacolo della vita di ogni singolo personaggio, così come ringrazio Elisabeth, Altea e Clio, per il loro semplice essere, che ha reso possibile il tutto. Chissà, forse Galgan continuerà a cercare.....Forse lo farà per sempre....... Di certo ora attende, con entusiasmo.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
15-01-2015, 01.43.16 | #18 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sir Galgan, in verità, come detto, il finale della storia è solo rimandato, se Dio vorrà.
Dunque il vostro cavaliere eremita potrà presto riprendere il suo cammino. E chissà che il suo Destino, proprio come accadde al cortese Galgano, non lo stia attendendo alla fine di un'epica e cavalleresca avventura Lady Altea, la Fonte dell'Oblio contiene acqua capace di scogliere il cuore da qualsiasi incanto d'Amore. Almeno così narrano le leggende. Quanto agli abiti fiabeschi di cui chiedete, la risposta è ovviamente si! Ce ne saranno anche per voi! Anzi, dovete sapere che i sarti e i costumisti del nostro teatro sono già impegnati a lavorare su quegli abiti! Vedrete, saranno degni della bellezza delle dame di Camelot
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15-01-2015, 02.47.23 | #19 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le grandi ricerche, spesso, o quasi sempre, impongono di giungere ad un punto fermo, di rottura, in cui tutto sembra fermarsi, perdersi, annullarsi.
Un momento in cui si viene quasi rigettati indietro, facendoci perdere ciò che si era così faticosamente raggiunto. Quasi come una sconfitta definitiva, incomprensibile, assoluta. Accadde ad Ulisse durante il suo ritorno verso l'amata Itaca, quando Eolo, a lui benevolo, racchiuse in un grosso otre tutti i venti contrari, lasciando libero solo quello favorevole a ricondurre in patria il grande eroe. Ma poi i suoi compagni, credendo che nell'otre vi fossero nascoste chissà quali ricchezze, approfittando di Ulisse addormentato presero l'otre, lo aprirono, liberando così tutti i venti, che spinsero via, di nuovo indietro la nave, nonostante Itaca fosse ormai stata avvistata ed imponendo così all'eroe di ricominciare da capo il suo viaggio di ritorno. Ma anche Parsifal dovette subire una Sorte simile, quando giunto finalmente al Castello del Re Pescatore, vedendo il Santo Graal alla fine di una Mistica Processione, peccò non ponendo la fatidica domanda al Re. Ed al suo risveglio, il giorno successivo, trovò il Castello vuoto, così da dover riprendere, tempo dopo, la sua Sacra Ricerca dal principio. Dunque, come si vede, spesso l'eroe vede interrompersi la propria ricerca, per motivi a lui ignoti o per qualche sua colpa, costretto poi a ricominciare da capo il cammino. Come racconta questo frammento rubato all'imminente Gdr... Il giovane attraversò i battenti della porta cigolante, mentre ormai fuori il Sole era alto a Mezzogiorno. Il cane abbaiava nello spiazzo, rincorrendo le oche starnazzanti e spaventando le galline avventuratesi fuori dal pollaio. Il cielo era velato da sottili e soffuse nuvole, simili a veli di opaca e sfuggente malinconia, che parevano scendere piano e ricoprire le sagome dei monti lontani e rendere muta ed enigmatica la campagna circostante. Il giovane aveva con sé solo la sua ocarina, che aveva suonato, di una melanconica melodia, fino a qualche istante prima. “Salute a te, ragazzo.” Disse vedendolo entrare il vecchio maniscalco. “Ti sei svegliato presto oggi. E' da un po' infatti che ti sento suonare quel tuo strumento.” Mentre accomodava alcune staffe di una sella. “Ho fatto di nuovo un sogno strano...” mormorò il giovane. “I sogni sono quasi sempre strani, ragazzo mio.” Sorridendo il maniscalco. “I miei sono ricorrenti...” “I saggi” bevendo dell'acqua il vecchio “affermano spesso che i sogni altro non sono che confusi pensieri notturni. Non badarci dunque.” “Ho rivisto in sogno ancora quella nave...” fece il giovane “... quella gigantesca nave volante... stavolta sorgeva dal Lagno...” avvicinandosi ad una delle finestre e restando a guardare fuori “... e poi...” “Poi?” Ripetè il vecchio. “Poi ho veduto luoghi incredibili...” raccontò lui “... città sterminate... ed in ognuna vi era una donna... una donna bellissima... e ciascuna celava un segreto...” “Beh...” ridendo appena il maniscalco “... non ci vedo nulla di strano in questo. Sei giovane ed è normale che i tuoi pensieri ed i tuoi sogni siano indirizzati verso belle donne.” Facendogli l'occhiolino. “In quei sogni poi” ancora il giovane “io cercavo qualcosa... non so cosa di preciso... ma cercavo, anzi desideravo qualcosa più di qualsiasi altra mia aspirazione... mai, posso dire, di aver desiderato qualcosa in vita mia come ciò che cercavo in quei sogni...” “Sarà stato di certo il cuore di qualcuna di quelle donne!” Divertito l'uomo. “E' strano, non trovi?” Chiese il giovane. “Suvvia, ragazzo mio.” Dandogli una pacca sulla spalla il vecchio. “Sono solo sogni. E tu hai una viva ed assurda immaginazione. Fossi in te non ci baderei neanche più. Sapessi io che razza di sogni faccio. Ora dimentica queste cose ed aiutami qui, piuttosto. Oggi verranno dal paese a prendere una bella quantità di latte e ci sono da mungere le pecore.” “Una cosa non ti ho detto...” disse il giovane, fissandolo con i suoi limpidi occhi azzurri “... ho visto la Gabbianella Blu... come la sognai mesi fa...” “Come la nave volante!” Ridendo di nuovo il vecchio. “Non mi meraviglia affatto! Navi volanti e Gabbianelle Blu si vedono solo in sogno! E magari dopo aver bevuto un bel po' e mangiato qualcosa di pesante!” “No...” facendo per uscire il giovane “... la Gabbianella Blu stavolta non l'ho sognata... era fuori dalla finestra, su un albero... era lì, al mio risveglio... mi ha guardato per un istante e poi è volata via...” Il maniscalco restò a guardarlo in silenzio, fino a quando il giovane oltrepassò la porta. “Icarius, aspetta...” tentò di chiamarlo il vecchio, ma lui era già uscito. L'uomo allora si avvicinò alla porta e rimase inquieto a fissare il giovane andare via in sella al suo cavallo, diretto all'ovile.
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15-01-2015, 13.20.43 | #20 |
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Oh, Icarius..
Dicevate sul serio quando parlavate di ricominciare daccapo. Interessante... Ma probabilmente non è così semplice. Effettivamente, però, molte cose erano oscure e misteriose riguardo al suo passato. Come la gabbianella blu. È stata, a mio avviso, il personaggio maggiormente avvolto da un'aura di mistero. Un mistero che quindi verrà svelato nel prossimo GdR? O che, in ogni caso, continuerà ad affascinarci.. Quei sogni.. Saranno forse presagi? Oppure ricordi incosci, come di una vita passata? Eh.. Sono sempre più curiosa |
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