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#11 | |||
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Piacenza
Messaggi: 3,163
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La ballata ed il quesito sono veramente interessanti.
Complimenti sir Luxor ![]() Citazione:
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
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#12 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Puglia
Messaggi: 158
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Citazione:
di quel piacere, di quell'onore e di quella voglia non posso che esservi immensamente grata... Voi eravate qui, a costruire queste mura mentre io guardavo le ceneri dei miei sogni che credevo ormai spente per sempre. Voi avete buttato legna sul fuoco che dimora nel cuore del nostro Re e avete vegliato affinchè quel fuoco non si spegnesse, mentre io sapevo solo perdermi nei miei ricordi. Ma Camelot sceglie i suoi abitanti e ha scelto Voi e tutti noi, perchè Camelot non è un luogo, è un insieme di anime e...credetemi....questo luogo è già splendente!!! }{
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#13 |
Fondatore
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Residenza: Camelot
Messaggi: 869
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Alta rocca a custodia dell'armonia degli antichi valori cortesi, questa fu l'antica e gloriosa community di Camelot. Se mi domandano cos'è cambiato oggi, rispondo nulla, sono sempre accompagnato da vecchi e nuovi amici uniti dalla stessa passione e voglia di costruire un sogno comune. Vi ringrazio di cuore.
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#14 | |
Cittadino di Camelot
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Io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me.-- Jim Morrison ![]() |
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#15 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Puglia
Messaggi: 158
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vediamo negli altri ciò che dimora nel nostro cuore e se vedete bellezza nel cuore altrui è perchè il vostro ne è altrettanto pieno.
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#16 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
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Sir Luxor, mi complimento con voi per la delicatezza del vostro pensiero e della sensibilità che mostrate.
Cavaliere, la malinconia per il tempo trascorso è una dolce illussione in cui spesso amiamo cullarci, quando la tristezza e la solitudine ci prendono. Io credo che la vita abbia tante stagioni ed in ognuna è possibile coglierne i frutti. Quanto alla vecchia Camelot io non ho avuto il piacere di conoscerla. Posso dire cosa è oggi il nostro reame e sicuramente le virtù dei suoi abitanti non sono affatto doti comuni. E questo rende Camelot un luogo splendido, degno di chi ne anima le discussioni e ne nobilita l'essenza ![]()
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
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#17 |
Viandante
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Residenza: Fenrir - Salerno
Messaggi: 30
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Sono contento che vi sia piaciuta l'idea di citare questo poeta dame e messeri,è un piacere discorrere con voi di ciò :)
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
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#18 | |
Viandante
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Residenza: Fenrir - Salerno
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Citazione:
Divina Commedia - Inferno - Canto VII (versi 67 -96) [tratto da Wikipedia] "Maestro mio", diss'io, "or mi dì anche: questa fortuna di che tu mi tocche, che è, che i ben del mondo ha sì tra branche?". 69 E quelli a me: "Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che v'offende! Or vo' che tu mia sentenza ne 'mbocche. 72 Colui lo cui saver tutto trascende, fece li cieli e diè lor chi conduce sì, ch'ogne parte ad ogne parte splende, 75 distribuendo igualmente la luce. Similemente a li splendor mondani ordinò general ministra e duce 78 che permutasse a tempo li ben vani di gente in gente e d'uno in altro sangue, oltre la difension d'i senni umani; 81 per ch'una gente impera e l'altra langue, seguendo lo giudicio di costei, che è occulto come in erba l'angue. 84 Vostro saver non ha contasto a lei: questa provede, giudica, e persegue suo regno come il loro li altri dèi. 87 Le sue permutazion non hanno triegue: necessità la fa esser veloce; sì spesso vien chi vicenda consegue. 90 Quest'è colei ch'è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce; 93 ma ella s'è beata e ciò non ode: con l'altre prime creature lieta volve sua spera e beata si gode. 96 Dante qui afferma proprio il concetto di Fortuna : la Fortuna agisce senza che gli uomini possano ostacolare o impedire o mutare la sua azione,e senza neppure poterla prevedere. Boccaccio,invece,fa della fortuna,insieme all'amore,una forza che muove il mondo del Decameron (sua opera principale). Ritorna la concezione antica della fortuna vista come una forza capricciosa e imprevedibile. Ma qui siamo in un contesto mercantile (la vita dei mercanti è sottoposta continuamente all'imprevisto,che può favorire un'iniziativa o portarla al fallimento) per cui Boccaccio l'interpreta come un complesso accidentale di forze,non più regolato da una volontà superiore. Nasce quindi l'idea "laica" della Fortuna,senza dimenticare o accantonare la figura di Dio. E' il risultato dell'insieme di forze e di agenti (naturali e sociali) e può essere avversa o favorevole,può contrastare o assecondare l'agire umano. Lo stesso concetto di Fortuna boccaccesca viene ripresa da Machiavelli,ma siamo in età rinascimentale,per cui l'autore eredita la convinzione che l'uomo può fronteggiare vittoriosamente la fortuna. Egli ritiene che essa sia arbitra solo della metà delle cose umane,e lasci regolare l'altra metà agli uomini. Inoltre vi sono per Machiavelli vari modi in cui l'uomo può contrapporsi con felice esito alla fortuna. Può costituire "l'occasione" del suo agire,la "materia" su cui egli può imprimere la "forma" da lui voluta. (fonte : Dal testo alla storia Dalla storia al testo vol. B edizione verde) Ma l'occasione può anche essere una condizione negativa,che serve di stimolo ad una virtù eccezionale. Guicciardini invece scrive della Fortuna nella sua opera "I Ricordi" : "Chi considera bene,non può negare che nelle cose umane la fortuna ha grandissima potestà,perchè si vede che a ognora ricevono grandissimi moti da accidenti fortuiti,e che non è in potestà degli uomini nè a prevedergli nè a schifargli : e benchè lo accorgimento e sollicitudine degli uomini possa moderare molte cose,nondimeno sola non basta,ma gli bisogna ancora la buona fortuna." (fonte : op. cit. supra) Guicciardini insomma attribuisce alla Fortuna una grandissima potestà,ovvero il peso maggiore e decisivo nel determinare l'esito degli eventi. Si spezza il legame con Machiavelli,che riteneva l'uomo capace di fronteggire la fortuna,a favore di una concezione della realtà come campo degli "accidenti fortuiti",dell'imprevisto e del casuale,che l'uomo difficilmente riesce a fronteggiare. (fonte : op. cit. supra)
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
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#19 | |
Viandante
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Citazione:
Vittoria di Camelot Se pur distrutta hai la mia forte torre, macerie torre è pur la tua frantuma; gli occhi devi su polve e terra porre, cieco nemico d'arsa bava spuma ! Pestando di ginocchia vai il mio suolo porfida roccia, ch'arborea perenne, scolpita e rasa nel rosso suo duolo, piu' forte il manier sana qual pria venne; sì prigion della tua spada bugiarda son cripte ov'essa assieda scura e offesa. Vittoriosa dipana la coccarda al fiero vento che morde la rocca, per gloria rinata in fedelta' illesa : mai tacita avra' a se' contraria scocca ! 4 8 11 14
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"sì ch'io fui sesto tra cotanto senno" [Dante Alighieri - Inferno - Canto IV] |
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#20 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Messaggi: 3,163
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Complimenti per la ricerca sulla fortuna.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
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