08-11-2014, 03.17.33 | #2381 |
Disattivato
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Ascoltai rapita le sue parole, inebriata dalla sua vicinanza.
Ma poi risi appena, quando mise la moneta nelle mie mani. "Tu? Tu vorresti conoscere i miei pensieri di questo momento? Sicuro?" con aria divertita "Infondo, io sono sempre stata chiara ed onesta con te... non ti ho reso partecipe dei miei pensieri di questa mattina perché mi sembravano delle lagne.." alzai gli occhi su di lui "Ma se ci tieni.. mi chiedevo a quante donne hai fatto gli stessi complimenti che hai fatto a me... se riuscirò mai a catturare il tuo sguardo e il tuo cuore così da farti dimenticare tutte le altre.. " mi avvicinai ancora, per quanto fosse già vicinissimo "Oppure.. perché diavolo mi stai torturando in questa maniera... pensavo a quanto vorrei baciarti qui, adesso.. ma so che non vorresti farti vedere con me dal tuo equipaggio.." sussurrai piano, e per un istante pensai di farlo davvero, ma non lo avrei mai messo in imbarazzo. Così sorrisi, un sorriso limpido e chiaro. "Vedi.. ti avevo avvertito.. pure lagne da donna.." con faccia disgustata "Fatico a sopportarmi da sola..". Tornai a guardarlo sorridendo, stringendo la moneta nella sua mano. "Sono io.." mormorai, prima che la voce mi morisse in gola "Sono io.." continuai, alzando gli occhi su di lui "Che spenderei tutto quel tesoro per conoscere i tuoi pensieri...". |
08-11-2014, 03.29.45 | #2382 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard rispose con un sorriso a quello di Clio.
Si avvicinò ancora a lei, fino a quando il suo viso venne sfiorato dai capelli chiari della ragazza. I suoi occhi allora sembrarono più grandi e di colpo la sua espressione si fece seria. “Non so neanche cosa stia facendo il resto dell'equipaggio...” disse in un sussurro “... non so nemmeno se guardano qui, o altrove...” rise appena, ma solo per un momento “... anzi, io non riuscirei ad alzare gli occhi da te adesso...” le sue mani cominciarono a scendere piano lungo i fianchi di lei e quel vestito leggerissimo non evitò che lui potesse quasi sentire il contatto con la pelle di Clio “... sei così fresca, profumata, morbida...” le sospirò ad un orecchio “... ed io...” era talmente vicino a lei che la ragazza si ritrovò contro il parapetto “... forse... forse dovrei scendere a controllare la Sala dei Comandi... si, dovrei... anche perchè adesso là non c'è nessuno... se vuoi puoi venirmi a dare una mano... o magari potrei spiegarti come si guida questo vascello... e anche per dirti il nome di quella fanciulla...” ridendo appena. E si staccò da lei, senza però smettere di guardarla, per poi avviarsi verso la Sala dei Comandi.
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08-11-2014, 03.39.39 | #2383 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Burmid rise a quelle parole irriverenti e provocatorie di Elisabeth.
“Pare” disse poi voltandosi verso i suoi uomini “che abbiamo interrotto qualcosa di importante, signori... hihihihihihi...” “Affatto, messere.” Intervenne Velv. “Lady Elisabeth è la moglie del capitano de Gur ed io le stavo solo mostrando il panorama offerto da queste terre.” “Già, il capitano de Gur...” con un ghigno Burmid “... un uomo che non rammenta neanche più il suo nome e che ora come ora non riuscirebbe nemmeno a governare una canoa... hihihihihihi... mentre voi, capitano Velv, siete ambizioso, furbo ed affascinante... hihihihihihihihi... naturalmente mi conservo la possibilità di potervi definire anche capace, perchè ciò si vedrà quando e se catturerete quel Guisgard... hihihihihihihihihi...” “Voi invece” fece Velv “non avete mostrato ancora il vostro valore, visto che siete tornato a mani vuote.” “In verità” replicò Burmid con sguardo tagliente “abbiamo ingaggiato battaglia col vascello volante, ma senza troppa fortuna. Comunque siamo tornati indietro per questo. Ossia per avere la vostra collaborazione. Ammesso che abbiate terminato di intrattenere madama cercando di trarre poesie e romanticismo da questo grande acquitrino melmoso che ci circonda... hihihihihihihihihi...” accarezzando Matiz scesa sul suo braccio.
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08-11-2014, 15.48.57 | #2384 |
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Rimasi esterefatta dalle sue parole..ma quando avevamo parlato? Dovevo cambiarmi e prepararmi? Mi misi a ridere e lo vidi andare verso il ponte.."Devo prepararmi?" pensai stupita "quando prima gli ho mostrato il mio vestito e i miei capelli sciolti per la prima volta e lui mi ha messo pure un fiore nei capelli? E ora mi dice di prepararmi quando ero la prima pronta sul ponte con la sacca?".
E infatti capii tutto quando andai sul ponte e vidi parlava con la dama di turno..e non dissi nulla ma poi lo vidi andare nella sala comandi..mi ci volevano pochi attimi, non sarei stata trattata cosi. Andai nella sala comandi e lo guardai e iniziai a dirgli tutto quanto di un fiato.."Purtroppo non sono la altra..milady..sono Altea. Avevi fretta prima e ti sei pure dimenticato io ero la prima a essermi preparata ed essere sul ponte mentre mi hai rimandato a farlo e poi ti vedo parlare tranquillo sul ponte e per me non avevi tempo..senza sapere ciò che volevo dirti" la mia rabbia era più forte, il mio volto bianco si fece rosso e calde lacrime scesero sulle guance arrossate "Ovvio..tanto è sempre stato cosi..io sono solo una stupida dama di corte..nemmeno Dominus mi ha mai trattata ed offesa come fai tu..no, non potevo aspettare visto la scorsa volta abbiamo davvero rischiato di morire e non è mai tempo sprecato quando si parla di Amore..ma tu te ne sei fregato pure di sapere perchè ero li...ero li per dirti quanto ti amavo..ora puoi andare a fare la tua rappresentazione teatrale con l' altra assistente, io do le dimissioni, non aspettarmi e non cercare di convincermi" e gli lanciai il fiore che mi aveva messo tra i capelli e me ne andai in camera. Sospirai lentamente, era chiaro..lo aveva detto mi aveva preso solo per rendermi utile a bordo..in cucina..quindi non vi erano problemi, avrei aspettato qui, tanto dovevano parlare e io avrei fatto da mangiare agli altri..qualcosa di utile sempre lo facevo. Udii di nuovo il fischio di arrivo e uscita ma non me ne curai, mi avvicinai alla biblioteca e sfiorai i libri..i miei unici amici..e presi uno tra i miei preferiti di poesie. Mi stesi sul letto e mi misi a leggere con indifferenza anche se le gote erano ancora arrossate...potevano pensare di me ciò che volevano, tanto ogni cosa positiva o negativa fatta veniva sempre criticata, non volevo più parlargli. Chiusi il libro e pure gli occhi per allontanare tutto questo che mi feriva come un coltello e mi addormentai. "Maestro Teofilus" e gli andai incontro. "Vieni qui, Altea...ti sto aspettando, assieme a tuo nonno Mandus e lady Sibille". Ed ero di nuovo a Corte tra lo sfarzo e sorridevo al maestro protetta da lui. Mi svegliai quasi subito..forse quel sogno era un giusto avvertimento, nessuno avrebbe osato entrare qui e io non avrei aperto a nessuno, appena sarebbero scesi mi sarei vestita di nuovo come dama di corte e sarei tornata laggiù..tanto qui ero trattata peggio, almeno a Capomazda vi era mio nonno che mi avrebbe protetta e amata e pure Teofilus e altre persone come Madama Sibille..non sarebbe stato un problema a trovare una carrozza a Suesson, era un centro abitato e pensai di nuovo a quel sogno..la indovina aveva ragione..i sogni sono a volte veri e ci mandano segnali.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 08-11-2014 alle ore 22.13.01. |
09-11-2014, 04.22.53 | #2385 |
Cittadino di Camelot
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-Invero, ogni uomo, ed ogni donna, soprattutto in giovane età, è colto da frivolezza e mancanza di pragmatismo; e in questo stato dell'essere, si è innamorati dell'Amore, così, come una sorta di entità astratta-
Risposi, rimanendo a braccia conserte; -Poi, l'Amore assume umane fattezze, rendendosi spesso amante idealizzato, per dama o messere che sia........Talvolta l'idea si fa più matura, e in questo caso avremo l'amore della vita......- Rimasi un istante in silenzio, pensando che, talvolta, l'amore si accinge a togliere, allo scopo stesso di dare; sta a noi la scelta, il decidere se quanto ci viene tolto ci sta più a cuore di quanto potremmo ricevere, o viceversa. Con questi pensieri, proseguii; -Buon musico, forse, voi non siete colui che, nel cuore di lady Dafae, è destinato ad assumere le umane fattezze per conto di messer Amore; forse, al momento, nessuno lo è. La richiesta della dama è stata molto forte, perché molto è il chiedere ad un musico di smettere di essere tale, ma forse questo è il prezzo che vi veniva chiesto, stava a voi scegliere se pagarlo o meno. L'insulto non è contemplato, e mai deve esserlo in colui che dovrebbe avere morigeratezza di modi. Il fatto che voi non abbiate visto alcuna offesa, nelle vostre parole, è chiaramente ininfluente; chi le ha subite, si sente coperta d'onta, e chiaramente questa va lavata, con le vostre scuse- Indurii lo sguardo, mi volsi un istante verso il giullare, poi tornai al musico; -Molto si è parlato e molto si sta parlando, ed invero, io sono un cavaliere, quindi unisco all'ideale l'azione. Il giullare dice bene, perché la mia funzione, qui e ora, è quella di lavare l'onta, all'occorrenza, per conto di una dama offesa, in special maniera, e di un padre premuroso, di riflesso; ma sappiate che l'ira che subirete, sarà soprattutto quella delle vostre stesse colpe, pensateci- Rimasi un istante in silenzio, per dare modo al mio interlocutore di capire bene le mie parole, poi proseguii, formale ed inflessibile; -Or dunque, fedele alla mia funzione, devo chiedervi, ancora una volta, di porgere le vostre scuse a lady Dafae-.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
09-11-2014, 19.34.58 | #2386 |
Disattivato
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Il cuore batteva all'impazzata mentre si avvicinava, sempre di più.
Lo fissavo con gli occhi spalancati. Baciami, maledizione... Trattenni il fiato quando disse che non sarebbe riuscito ad alzare lo sguardo da me. "Allora non farlo.." mormorai, cingendogli il collo con le mani, con una delicatezza che non avevo mai avuto, considerando che quella per me era una presa per atterrare. Com'era strano lasciare la mano morbida, sfiorare delicatamente la sua pelle, e quanto mi appariva naturale. Il mio vestito era talmente leggero che riuscivo a sentire le sue mani che mi sfioravano, facendomi fremere e tremare. Dimmi che è me che vuoi.. nessun altra.. "Resta con me.." sussurrai soltanto, senza togliere gli occhi dai suoi. Ormai sentii il parapetto sulla mia schiena. Non capii subito cosa c'entrasse la Stanza dei Comandi. Mica dobbiamo scendere tra poco? Pensai. Ma non riuscivo più a parlare, e lui si allontanò. No, no, no... Lo fissai con gli occhi spalancati e il fiato corto, finché non sparì dalla mia vista. Non andartene.. Chiusi gli occhi, cercando di respirare normalmente. "Maledizione.." imprecai tra me e me, scaricando un pugno contro il parapetto, per poi girarmi verso il Lagno, aggrappata al parapetto. Calmati, Clio.. adesso ti calmi.. Non puoi presentarti da lui in queste condizioni.. Presi un profondo respiro, e poi un altro, e un altro ancora. Mi sentivo come se mi avessero dato una nuova arma da provare, e io non riuscissi ad ottenere risultati nonostante ci provassi. Non capivo più niente, e mille pensieri mi tormentavano. Perchè mi tortura così? Dove sbaglio? Cosa devo fare per scoprire cosa prova per me? E io che credevo fossero le donne quelle complicate.. Beh, magari non ti dice niente perché non c'è niente da dire. Magari è molto più semplice: ti trova attraente, punto. Non cominciare, deprimermi non è costruttivo. Presi un altro profondo respiro. Anche se così fosse è già un punto di partenza. Non ho mai tenuto a qualcosa così tanto, e lotterò per conquistare il suo cuore. Infondo, è già andata meglio di quanto mi aspettassi... Non ho mai pensato che sarebbe stato facile... Sorrisi, guardando lontano. "Andiamo nella Sala dei Comandi.." mormorai piano, in un sospiro. Mi incamminai verso la Sala quando udii una voce di donna e mi fermai alzando gli occhi al cielo. Poi non sei sempre circondato da donne, eh... neanche il tempo di arrivare e ce n'è già un'altra... Stavo per andarmene, quando vidi Altea uscire dalla stanza, non sembrava contenta, anzi. Aprii la porta, appoggiandomi allo stipite a braccia conserte. "Cosa le hai fatto?" scuotendo la testa, per poi raggiungerlo con un gran sospiro. "Non credo avremo tempo per noi..." mormorai piano "Non sono affari miei ma.. qualunque cosa tu abbia combinato dovresti andare a farti perdonare.. e poi sarà già ora di scendere..." con un sospiro, avvicinandomi ancora di più "Dimmi solo quel nome.." sussurrai piano sorridendo appena, con gli occhi nei suoi "Non vorrai farmelo sospirare come.. come.." avvicinandomi pericolosamente il mio viso al suo "Come mi stai facendo sospirare un tuo bacio..." alzando gli occhi su di lui "O i tuoi pensieri..." sospirai "Rinuncerei al bacio se servisse conoscere i tuoi pensieri...". |
09-11-2014, 20.01.36 | #2387 |
Cittadino di Camelot
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Velv....diede prova di cortesia.....gli dovevo dare atto che non perdeva la ragione Burmid invece era collerico.....poco avvezzo a far funzionare il cervello...ammesso che ne avesse uno......" Vi ringrazio Capitano Velv, ma non dovreste perdere il vostro tempo a spiegare cose che ul qui presente non sa neanche che esistono......per quanto riguarda mio marito....avrà smarrito la memoria.....ma saprebbe fare molto meglio di voi...ho i miei dubbi che voi sappiate far salpare la vostra nave se non ci fosse tutta la vostra ciurma al vostro seguito....."......Nettuno mi aveva dimostrato di saper navigare anche quando avevamo due assi sotto il sedere.....ma a Burmid non mi andava proprio di confidarli...stupido idiota.....
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10-11-2014, 02.19.43 | #2388 |
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Tutto accadde molto velocemente.
Guisgard era sceso presso la Sala Comandi ed era giunta Altea. Quel suo sfogo, poi la donna era andata via, verso la sua cabina. Ma quando il presunto Taddeide fu sul punto di seguirla, arrivò Clio. “Già...” disse lui, sorridendo appena “... rammento... tu mi hai sempre visto troppo galante, quasi un farfallone...” la strinse forte a sé, fra le sue braccia, contro il suo petto. Quasi in un impeto di passione a stento controllabile. E lui poté quasi avvertire ogni forma e fattezza del corpo di lei, tanto era leggero e delicato quel suo abito. “Ma qualcuno una volta ha scritto” continuò lui “che vi è un solo modo per scoprire quanto sia sincero un uomo... con un bacio...” avvicinò le labbra a quelle di Clio, per poi accarezzare la bocca della ragazza con la sua “... quanto ai miei pensieri... basta chiedermeli... puoi chiedermi tutto, lo sai...” E le sue mani strinsero ancor più il corpo di lei. Allora la baciò. La baciò intensamente, assaporando a lungo le sue labbra. Assaporandole piano e poi sempre più vivamente. E le sue mani scendevano ovunque lungo quel soffice vestito, stringendone la stoffa, poi accarezzandola, tirarla su, fino scoprire e a toccare la pelle di lei, liscia e morbida come i petali di un fiore. Fu così per lunghi istanti, fino a quando la prese in braccio, facendola sedere sulla tavola delle mappe, dei sestanti e degli astrolabi. E la baciò di nuovo. Ancor più intensamente, mentre le sue mani le accarezzavano il collo, poi le spalle, fino a scendere delicatamente a lambire l'ampia scollatura di quel vestito. “Elisya...” sospirò “... Elisya... era il nome di quella ragazza...” Ma proprio in quel momento si udì il fischio della nave. Erano giunti al porto di Suession. Un attimo dopo si udirono rumori di passi che scendevano dalle scale. Guisgard allora si arrestò di colpo e qualche attimo dopo qualcuno aprì la porta ed entrò. “Guisgard, siamo arrivati.” Fece Lainos. “Bene...” annuì il capitano, per guardare poi Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 10-11-2014 alle ore 02.49.40. |
10-11-2014, 02.48.44 | #2389 |
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Altea era nella sua cabina ed udì il fischio.
Era il segnale che la Santa Caterina era giunta al porto di Suession. Ed infatti a bordo tutti erano presi dalle manovre di attracco. Ad un tratto però qualcuno bussò alla porta. “Altea...” disse Yolanda dall'esterno “... Altea, sei sveglia? Aprimi, voglio parlarti...”
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10-11-2014, 02.57.05 | #2390 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il musico fissò Galgan.
“Forse dite il vero.” Disse. “Forse non sono io colui che è destinato ad essere l'amore di quella damigella. Ammesso che esista quell'uomo. Ma voi siete un cavaliere e non avrei modo di oppormi a quanto mi imponete. Dunque, se mi costringerete, io chiederò scusa alla damigella. Ma sappiate che sarà una forzatura, ingiusta ed indegna.” In quel momento nella locanda arrivarono alcuni individui. Si guardarono intorno e poi, riconoscendo Galgan ed il giullare, si avvicinarono al loro tavolo. “Siete voi messer Galgan, giusto?” Chiese uno di quegli individui al cavaliere.
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