06-08-2009, 03.50.49 | #31 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Io credo che riguardo a Lancillotto e Ginevra non si possa parlare assolutamente di tradimento.
Ovvio, c'è un adulterio e quindi l'infedeltà è concreta, ma non si tratta di tradimento. Se noi giudicando questa storia con gli occhi della ragione (che spesso è la madre di tutti i futuri rimpianti...) non riusciremo a cogliere il senso di questo travagliato amore. Lancillotto non è solo il cavaliere pefetto, ma è anche l'amante perfetto. Se leggiamo l'opera di Chretien de Troyes, ci rendiamo pefettamente conto che il vero signore di Lancillotto non è Artù, ma Amore. Questo è il punto fondamentale attorno alle vicende di Lancillotto e chi non tiene quest'aspetto in giusta considerazione finisce per travisare l'ideale che Chretien ha rappresentato nella sua opera. Egli per Amore perde ogni cosa, onore compreso. E' deriso, odiato e infangato. Eppure resta il più forte e valente, il primo cavaliere. Chiunque manchi di rispetto alla regina sa che perderà la vita, poichè il miglior cavaliere di sempre la chiederà come pegno per l'onore di Ginevra. Lancillotto pecca contro Dio. E' indubbio. E perde il diritto di trovare il Santo Graal. Ma comunque da lui discenderà colui che dovrà succederlo nella gloriosa ricerca (Galahad), proprio perchè egli è resta il primo cavaliere. Potremmo fare quasi un parallelo, con le dovute proporzioni ovviamente, tra Lancillotto e Re David, che pure si macchia di adulterio e va incontro alla punizione divina. Eppure Dio, nonostante tutto, da lui e Betsabea, la donna per cui ha tradito, farà nascere il suo degno successore, Re Salomone, che porterà a termine ciò che aveva ideato lo stesso David suo padre, ma che la colpa aveva reso indegno di compiere: il Tempio di Geusalemme. Lancillotto quindi pagherà per il suo peccato, non potendo trovare la reliquia più grande della Cristianità, ma da lui Dio farà comunque nascere colui che compirà la sacra ricerca. Segno che Lancillotto è e resterà il primo fra tutti i cavalieri.
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07-08-2009, 14.28.41 | #32 |
Viandante
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Messere siete una persona veramente acuta.
Sono colpita dalla verità delle vostre parola. Ci siamo sempre limitati ad accusare il comportamento di Lancillotto e Ginevra paragonandolo a quello di Tristano e Isotta. Ci avete dato una nuova visione su cui riflettere.
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Liadan |
07-08-2009, 15.04.50 | #33 | |
Viandante
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Citazione:
Come in tutte le situazione ce' sempre un equilibrio, non bisogna mai, secondo me, eccere sia in verso o nell'altro...........difficile, lo so, benissimo, ma chi a mai detto che la vita è facile? è proprio la cosidetta scelta che l'uomo fin da Adamo ed Eva il Signore ci ha concesso, di scegliere appunto di fare la cosa giusta. Saluti, Lord Fenner
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"Quando ce' da scendere in campo, non chiedo mai quanti ne sono, ma dove sono" Ultima modifica di Lord Fenner : 07-08-2009 alle ore 15.09.20. |
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07-08-2009, 15.07.46 | #34 |
Dama
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Esattamente quello che ho sempre sostenuto anche io!! Sono pienissimamente d'accordo lord Fenner!
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07-08-2009, 15.58.41 | #35 |
Cittadino di Camelot
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Sir Guisgard.. purtroppo.. questo argomento spaccherà il mondo sempre in due!
Non mi schiero con nessuna delle parti...e mi astengo... augurandomi che ciò non accada mai a nessuno di "noi"! Per quanto concerne la provvidenza divina.. nel concedere tali gloriose successioni...ciò evidenzierebbe.. forse... il fatto che Iddio stesso.. sia d'accordo..in quanto.. "predestinato"????!!!! Oppure perchè Lo stesso vuol farci comprendere che dal male può nascere ...malgrado noi....del bene!!!!???? Sir Morris
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07-08-2009, 20.10.59 | #36 |
Viandante
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oh.. bene.. manco da Camelot da qualche mese e vedo che proliferano discussioni serrate!!l'amore, la passione...e quanti volti nuovi...ho letto interessanti punti di vista, anche se distanti anni luce gli uni dagli altri!!
la mia posizione è nota alla mia amica lady llamrei..(ma che bella la nuova immagine, mylady...la dolce Morgana)..ho un debole per la Regina... tanto da dedicarle il mio nick..però anche la storia di Tristano e Isotta mi colpisce a fondo.. non credo di poter esprimere una preferenza, perchè ogni amore è unico a sè stesso, e solo visto dall'interno può esser giudicato. (per cui per "simpatia" voto per Ginevra)...
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i wish that this night time will last for a life time.. |
07-08-2009, 20.59.38 | #37 |
Dama
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Bello rileggerti Gwen!
(foto: DA By Amersill) |
08-08-2009, 02.25.33 | #38 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Secondo me la storia tra Lancillotto e Ginevra è ben diversa da quella di Tristano ed Isotta.
Non che il sentimento sia diverso (infatti a mio giudizio l'intervento del filtro magico va visto sotto l'aspetto simbolico e allegorico e non limita la genuinità dell'amore tra i due amanti di Cornovaglia), ma è il contesto che è differente. Tra Tristano ed Isotta non c'è la divina compagnia della Tavola Rotonda. Re Marco non è re Artù. Artù soffre e perdona. Non riesce ad odiare la sua donna ed il suo fraterno amico. Anche nella sofferenza egli è destinato ad un fato insostenibile per chiunque. Re marco invece è geloso e prova odio. Egli brama la vendetta. Questo non vuol dire che per Tristano ed Isotta è giusto e per Lancillotto e Ginevra no. Intendo dire che la sacralità che Lancillotto e la regina vanno a rompere è ciò che alla fine li condanna. C'è troppo in ballo. Il loro amore deve lottare contro ostacoli immensi. Eppure i due amanti non possono rivoltarsi contro il loro destino. In ballo ci sono gli ideali della cavalleria, della Fede, del regno. Eppure Amore interviene e dispensa i suoi beni ed i suoi favori. Lancillotto a questo punto non è più soltanto un cavaliere del regno, ma è, soprattutto, un servo di Amore. Un amore immenso che lo spinge a mettere tutto in secondo piano. Artù soffre, è vero. Ma anche Lancillotto e Ginevra soffrono. E' un immenso dramma. Ma credete davvero che davanti all'amore perfetto, quello che completa, quello che giustifica e legittima un'intera esistenza si possa decidere di ignorare i comandi del cuore? I protagonisti di questa saga sono in primis devoti e succubi di Amore. Sono paladini di questo sentimento. Soffrono per questo e per questo purificano il loro cuore. Non è una volgare tresca amorosa. Non è un carnale richiamo dell'istinto. Non è una puerile avventura di una notte. E' Amore. Quello vero. E come scriveva l'immenso Dante: "Amor ch'a nullo amato amar perdona..." Citazione:
Sir Morris, il mio intervento voleva indicare come l'amore ha sempre natura divina. I grandi amanti della storia, anche i più infelici, credo siano dei predestinati. Amore non dona le sua grazie senza un motivo. Il mio intervento in questo caso voleva sottolineare come chi ama alla fine vince sempre.
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10-08-2009, 16.56.37 | #39 |
Cittadino di Camelot
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1) L'amore ha sempre natura divina?
Direi ..Umana! 2) I grandi amanti della storia, anche i più infelici, credo siano dei predestinati? Dovreste scegliere, Sir...tra ..Libero Arbitrio e Destino! 3) Amore non dona le sua grazie senza un motivo. Amare è anche un bisogno, Sir! 4) Chi ama alla fine vince sempre? Perde Spesso, Sir! Sir Morris
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12-08-2009, 01.23.50 | #40 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Messere, siete campione di cortesia e avete da sempre la mia stima, ma senza indugio ed esitazione vi dirò che se amare è come perire o essere sconfitto, cosa che io non credo affatto, allora io dei perdenti voglio essere il campione.
Amare è un bisogno, voi dite? Si, sono d'accordo. Ma è soprattutto un bisogno dell'animo. La sofferenza d'amore altro non è che un grido. Il grido dell'anima. Voi dubitate che i grandi amanti fossero dei predestinati? Allora vi chiedo: credete forse che se ad Isotta chiedessimo di rivivere senza tormenti e senza amore lei accetterebbe? Per Francesca la vita senza Paolo, anche se breve e drammatica, sarebbe stata degna senza aver amato? Didone forse non pagherebbe con la sua corona pur di seguire il suo Enea nel violaceo mar del suo disperato amore? Angelica forse pensò alla povertà di Medoro quando lo scelese come compagno, respingendo i migliori paladini di Francia? E Penelope non preferì forse sfilare la sua tela rischiando tutto, pur di non strappare l'amore per Ulisse dal suo cuore? Amore chiede spesso molto. Forse troppo per i comuni mortali. Ma chi ama, io credo, non ha nulla di mortale.
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