20-02-2015, 03.27.55 | #591 |
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Annuii all'uomo.
"Vedremo cos'ha da dire.." Dissi soltanto. Proprio perché era solo un villano mi sembrava utile parlarci, c'erano dettagli che non poteva conoscere, naturalmente. "Vi seguo molto volentieri..." Mi voltai verso Ammone "Tu cosa ne dici?". |
20-02-2015, 03.34.08 | #592 |
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“Andiamo.” Disse Ammone.
Rodolfo allora scelse due dei suoi e insieme a Clio e all'omone lasciarono la Villa delle Rose su una carrozza. Attraversarono la campagna ormai avvolta nel buio e poco dopo raggiunsero un'altra silenziosa costruzione, posta nel cuore di quelle terre. Era conosciuta come Vecchio Casello. Qui trovarono altri membri del Patto delle Civette riuniti e con loro vi era anche quell'uomo che tutti definivano pazzi. Ma tra i presenti vi erano anche un cavaliere ed il suo scudiero. Si trattava di Galgan e di Lucas.
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20-02-2015, 03.47.38 | #593 |
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Sorrisi ad Ammone, lieta della sua presenza.
Così attraversammo la campagna solitaria, per giungere al Vecchio Castello. Qui c'erano altri membri, persino dei cavalieri. Salutai tutti educatamente, sempre più interessata a quest'uomo da tutti definito pazzo. |
20-02-2015, 03.53.54 | #594 |
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Il pazzo, o presunto tale, stava seduto su uno sgabello di legno al centro di una sala illuminata da poche candele, quasi in un'atmosfera mistica, circondato da diversi uomini.
E quando arrivarono Clio, Rodolfo, Ammone ed altri ancora di quegli uomini, l'attenzione di tutti i presenti si spostò su di loro. “Ebbene...” disse Rodolfo ai presenti “... novità?” “Quest'uomo è pazzo.” Fece uno di quelli, indicando il folle. “Completamente.”
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20-02-2015, 04.00.03 | #595 |
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Pirros non rispose nulla a quelle parole di Tessa.
Di certo la ragazza si era dimostrata estremamente differente dalle tante ed ingenue ragazze che quell'uomo era abituato ad omaggiare e a corteggiare. E alla fine il capo di quelle prigioni si limitò ad annuire e ad indicare gli annali. Così, il curato Pipino, Tessa e Pirros cominciarono a consultare quegli antichi testi. Ma con loro grande stupore i tre si accorsero che mancavano alcune pagine. Erano stratte strappate brutalmente. “Accidenti...” disse deluso Pirros “... come può essere accaduto? Chi ha commesso un atto simile su testi così importanti?” “Una vera sciagura...” mormorò il curato “... mi chiedo chi davvero può essere stato e perchè...” “Ho letto che i primi Cristiani facevano scempi di opere antiche, scrivendo versi di testi sacri su codici di matematica, geometria e di altre discipline naturali.” Fece Pirros. “In verità” fissandolo il curato “non è certo il nostro caso questo.” Indicando gli annali davanti a loro. “Qui non sono state riscritte pagine, ma strappate. E comunque non vi è motivo religioso, visto si tratta di atti e registri che salvaguardano possessi e diritti di proprietà ecclesiastiche.” Pirros, non avendo argomenti, evitò di replicare. “Piuttosto” aggiunse il curato “mi viene da pensare che questi annali siano stati, come dire... censurati, ecco.” “Censurati?” Ripetè Pirros. “Si...” annuì il religioso “... infatti le pagine strappate, da quanto leggo, elencavano alcune concessioni e titoli promossi dai Taddei a vari monasteri di queste terre... magari qualcuno, volendo cancellare le tracce di quelle concessioni, approfittando della morte dei duchi ha pensato bene di eliminare l'unica documentazioni in grado di provarle.” Pirros a quelle supposizioni, essendo egli legato ai due uomini che adesso si contendevano il seggio che un tempo fu dei Taddei, preferì non rispondere. “Comunque...” si limitò a mormorare il capo del carcere “... mi servivano questi annali per capire dove terminava il Demanio Ducale intorno a queste prigioni, in quanto sono deciso ad allargarle.” Ma proprio in quel momento un soldato entrò. “Abbiamo problemi con il furioso, signore.” Rivolto a Pirros, quasi come se stesse parlando in codice al suo capo, per evitare di farsi capire dal curato e da Tessa. “Si, arrivo...” annuì Pirros “... vi chiedo scusa... e mi spiace avervi fatto venire qui per nulla... vi farò accompagnare all'uscita... buongiorno, padre... madama...” con un cenno del capo a Tessa. Ed uscì. Poco dopo arrivò un soldato. “Prego, vi accompagnerò all'uscita.” Disse al curato e alla ragazza. E mentre attraversavano un corridoio verso l'uscita, il curato Pipino e Tessa udirono due carcerieri che parlottavano. “Hai sentito?” Il primo all'altro. “Quel dannato furioso da ancora noie al signor Pirros...” “Ma perchè diamine non lo fanno fuori?” Sbottò l'altro. “Sei qui da mesi” replicò il primo “e ancora non hai capito che quello non è un prigioniero come gli altri.” Scosse il capo. “Io dico che è un uomo importante... si vede da come parla, da come si muove... e poi i suoi occhi... quegli occhi nascondono qualcosa... un segreto...” I loro discorsi però non furono uditi solo dal curato e da Tessa, ma anche dal soldato che li accompagnava all'uscita. “Vi due...” richiamandoli il soldato “... invece di star qui a parlottare e ad oziare, perchè non andate a lavorare? Forza, le segrete vanno pulite. Presto, canaglie.” E i due carcerieri obbedirono subito, scendendo nelle segrete, sotto lo sguardo turbato del curato Pipino.
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20-02-2015, 04.07.31 | #596 |
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Pazzo... Quante sfumature poteva nascondere quella definizione, quanto era semplice affibbiare un tale appellativo a qualcuno, con un sorriso bonario.
Evidentemente aveva già raccontato la sua storia, generando ilarità nei presenti. Così, mi avvicinai all'uomo, chinandomi perché potesse guardarmi negli occhi. "So che avete già parlato con questi uomini..." Gentilmente "Ma le parole riportate spesso perdono dei dettagli a prima vista insignificanti, ma non si può mai sapere..." Osservandolo con un sorriso rassicurante "Posso chiedervi di narrarmi che cosa avete visto? Dicono che abbiate visto Lord Guisgard..". |
20-02-2015, 04.14.20 | #597 |
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Il folle fu sorpreso dalla gentilezza con cui Clio gli parlò.
Allora le sorrise. “Ho veduto lord Guisgard” disse “pochi giorni fa... io ero a vagare per la campagna, quando il belare di alcune pecore attirò la mia attenzione... allora mi avvicinai e vidi un gregge e poco distante stava un giovane... era steso sotto un salice e suonava l'ocarina... sono rimasto a fissarlo per un po', credendo di sognare o di vedere un fantasma... poi una di quelle pecore mi venne vicino, tanto che la sfiorai... allora lui smise di suonare, chiamò a sé la pecora e poi andò via col gregge... e prima di svanire vidi i suoi occhi... azzurri come quelli dei Taddei...”
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20-02-2015, 08.47.01 | #598 |
Cittadino di Camelot
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Soppesai le parole di Ozzillon. Io non avevo mai recitato in vita mia, non sapevo da dove iniziare.
In effetti, pero`, lui si sarebbe potuto rivelare un buon maestro. Dopotutto, quando avevo deciso di l partire, avevo acconsentito ad accettare qualsiasi esperienza. Cosi`, mi presi ancora un minuto e poi risposi. "Va bene, sono con voi".
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 20-02-2015 alle ore 16.52.27. |
20-02-2015, 15.08.57 | #599 |
Cittadino di Camelot
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...“Hai sentito?” Il primo all'altro. “Quel dannato furioso da ancora noie al signor Pirros...”
“Ma perchè diamine non lo fanno fuori?” Sbottò l'altro. “Sei qui da mesi” replicò il primo “e ancora non hai capito che quello non è un prigioniero come gli altri.” Scosse il capo. “Io dico che è un uomo importante... si vede da come parla, da come si muove... e poi i suoi occhi... quegli occhi nascondono qualcosa... un segreto...” Alle parole dei due carcerieri, provai un moto di soddisfazione: parlavano del prigioniero dalla maschera di ferro! E la mia ipotesi, dunque, era giusta... Ma chi era quell'uomo tanto importante e tanto scomodo, da dover essere tenuto in vita a tutti i costi ma lontano dal mondo? La mia innata curiosità, mi spingeva a volerne sapere di più. Il buon senso, però, mi diceva di lasciar perdere. Era tardi, ero stanca e quel posto era talmente angosciante che, una volta condotti fuori da lì, io e il curato Pipino tirammo un respiro di sollievo. Sì, volevo tornare a casa, dalle monache e dai miei libri, archiviando per sempre la curiosità sul personaggio misterioso. "Curato Pipino, incamminatevi, vi raggiungerò fra un attimo!" esclamai, battendomi una mano sulla fronte. Nella fretta, uno degli annali era rimasto sul tavolo e dovevo assolutamente recuperarlo! La biblioteca e i libri in essa contenuti, erano mia responsabilità ed era mio dovere riportare indietro tutti i tomi. Così, mio malgrado e controvoglia, tornai indietro.
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden. |
20-02-2015, 16.04.15 | #600 |
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Il mio sguardo non osò staccarsi dal folle, come fosse a lui legato da uno strano vincolo, un qualcosa che proprio in quel momento, e in quel luogo, era andato creandosi.
Talvolta, i pazzi sono Portatori di Segni, ed invero sempre questi Portatori sono apostrofati, dalle genti tutte, per insani di mente, o visionari. Talvolta lo sono realmente, talvolta in loro arde il Fuoco del Profeta. In che caso stavamo trovandoci, in quel momento? Bisognava liquidare il folle o investigare su quanto affermava? Chiaramente, la domanda che feci a me stesso fu retorica, perché in cuor mio avevo già imboccato un determinato sentiero.......Chi annunciò la resurrezione di Cristo, non fu forse, inizialmente, ricompensato da incredulità? -Fratello- mi rivolsi nuovamente al pazzo, cercando di essere il più rassicurante possibile; -Saresti in grado di condurmi nel luogo dove vedesti il pastore?-
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo." Yamamoto Tsunetomo, Hagakure "Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore." Plinio Correa de Oliviera |
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